Zombie

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Da “La notte dei morti viventi” del 1968 al recentissimo “World War Z” il cinema ha portato sugli schermi la figura dello zombie. Con l’avvento dei videogiochi lo zombie si è guadagnato un posto di vertice nelle preferenze come dimostrato dal successo della saga di Resident Evil. Lo zombie è dunque un personaggio intrigante che in qualche modo ci affascina, che aiuta a gestire le nostre paure ancestrali, in primis quella della morte, così come accade ai bambini quando ascoltano le favole del lupo cattivo, della strega o dell’orco. La sovraesposizione della morte è finalizzata alla sua esorcizzazione. Si aggira il tema della morte, della propria morte, di cui risulta difficile parlarne ma che è presente nella nostra quotidianità e nella nostra prospettiva in quanto inevitabile. Il tema della morte fa riferimento anche al “dopo”.

 

Il nulla assoluto è difficile da concepire e da accettare: se il corpo si decompone che ne sarà dei nostri pensieri, dei nostri sentimenti, di ciò che genericamente chiamiamo anima? Rifiutiamo la “non esistenza”. Del resto in tutte le religioni si fa riferimento al “dopo”: che sia il Paradiso, la reincarnazione o come nell’islam  la sopravvivenza dello spirito,“Voi morendo non vi annientate, passate bensí da una dimora a un’altra”. Lo zombie peraltro è una creazione della religione Vudù (Voodoo) e, prescindendo dai contenuti di tale religione, ben si presta a rappresentare l’inconcepibilità del nulla assoluto post-mortem. Ma lo zombie si pone a cavallo tra morte e vita, essendo un “morto vivente”. Rappresentato da un corpo in decomposizione si intravede un'immagine diabolica del concetto cristiano di resurrezione. Lo zombie sorgendo dalla tomba si ciba dei corpi dei vivi nel tentativo di accapparrarsi l'anima della vittima. Lo zombie quindi è un morto vivente senz’anima. Possiamo lecitamente affermare che il mondo di oggi pullula di morti viventi senz’anima.

Anima annientata dalle droghe o dai vizi che ci rendono schiavi e che abbattono la spiritualità. Anime uccise dalla violenza, dalla sopraffazione. Anima uccisa dei carnefici non delle vittime.

La “notte dei morti viventi” o “world War Z” sono la rappresentazione di dove sta andando il mondo. Non sono film horror, sono reality.   

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