Sportello d'Ascolto. Progetto è lavoro d'équipe


Il Progetto è lavoro d’équipe

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Diffusa campagna pubblicitaria, sul Web e non solo, di un Progetto per la Scuola italiana di ogni ordine e grado: Lo sportello di Ascolto gestito dallo psicologo, alias Sportello di Ascolto Psicologico, già attivo in numerose realtà della Secondaria di II grado.

L’enfasi dei sostenitori sembra aver contagiato promotori (è comprensibile), attori (idem), in tono minore Dirigenti scolastici, ma non i principali fruitori, gli studenti adolescenti ai quali il Progetto è rivolto, fortemente resistenti a giovarsi di questa opportunità.

Se il destinatario stenta a comprendere il valore della proposta, non certo un dettaglio deve essere sfuggito all’attenzione degli adulti organizzatori che, nel tentativo di correggere in itinere la situazione imprevista, non trovano nulla di meglio da fare che impartire consigli e modalità di diverso comportamento agli psicologi impegnati sul campo. Così, il Centro Studi Erickson, pluridecennale, stimata presenza attiva in ogni ambito della realtà scolastica, ha organizzato un Corso di formazione online di ben quindici ore, di cui unici Destinatari sono Psicologo / Psicoterapeuta [1], e la rivista Orizzonte Scuola, tra le più lette e attendibili del settore, ribadisce la bontà indiscussa del Progetto [2], nel vago tentativo di derubricare le ragioni dei pedagogisti: Psicologo a scuola? No, grazie, basta il pedagogista [3] come fosse una scontata opposizione in difesa di altra categoria.

Da tempo aspettavamo in molti tra docenti, educatori, adulti consapevoli delle molteplici difficoltà che le nuove generazioni incontrano, che qualcuno notasse l’assenza nel sistema scolastico italiano di un servizio di Sportello d’Ascolto “istituzionalizzato”, ma chi mai avrebbe potuto ipotizzare di definirlo Sportello di ascolto psicologico di cui si fanno vanto molti Istituti della Secondaria di II grado?

È evidente l’intento di creare eco e rimando al servizio di promozione della salute intesa ampiamente come benessere fisico, psicologico, socio-relazionale, che implica obiettivi di prevenzione del disagio, della devianza diffuso dall'Organizzazione Mondiale della Sanità [4] e che l’Unione Europea ha assunto nella Agenda 2030 [5]. È inconfutabile che la scuola è chiamata a farsene carico.

La reazione dei giovani destinatari (gli studenti) non è che la punta di un iceberg.

Si è scelto di sottovalutare la percezione prepotentemente negativa che il termine “psicologico” comunica a studenti e molti genitoriin misura preponderante nella realtà sociale italiana, suscita ansie per temute indagini cliniche ed è ben più coinvolgente e radicata di tante rassicuranti parole che possono essere spese sulla bontà dell’iniziativa. La disaffezione degli studenti era realmente, concretamente evento prevedibile dagli organizzatori territoriali, Dirigenti, Docenti e Psicologi nelle nostre scuole, anche se ignoto -forse- agli alti esponenti dell’UE.

Impossibile non rimanere fortemente perplessi sul come si stia procedendo.

Problemi di inclusione, apprendimento, di relazione intra e inter personale di ogni soggetto che agisce nella scuola (adulti e studenti), ingigantiti dagli eventi di questi anni, non sono nuovi, e, per avvicinare chi vive una difficoltà, si è scelto -a quanto sembra- di concentrarsi sulla prevenzione di un possibile disagio maggiore (pur indispensabile obiettivo) proponendo un ascolto psicologico anziché evocare accoglienza e accettazione incondizionata, modalità di dialogo, alleanza e fiducia reciproca tra operatore e richiedente aiuto.

Per ridare slancio ad un Progetto che rischia di essere disertato dagli utenti finali, non vale suggerire allo psicologo, di agire il proprio ruolo diversamente da quanto il suo profilo professionale delinea, cercando di inserire, specialmente nel primo colloquio, doti personali di empatia, ascolto attivo, accoglienza.

La definizione/qualifica data allo Sportello, in quanto presentazione e manifesto dell’iniziativa stessa, è il segno evidente di una prospettiva per la quale la relazione educativa e, dunque la cura alla salute di ciascuno studente, è percepita distinta e separata dal suo processo di apprendimento Due almeno le considerazioni da tener presente: 1) di tale distinzione si è giovata la scuola “nozionistica” e, pur denunciata come inefficace e fuorviante, è ancora evidentemente seguita; 2) i disturbi diagnosticati in studenti nelle diverse fasce di età e cicli scolastici rappresentano una percentuale minima come i dati pubblicati a cura del MIUR comprovano (cfr. ivi nota [13]); è necessario certamente impegnarsi a ridurli, ma occorre anche tener presenti le numerosissime diversificate difficoltà di inserimento nel gruppo classe, apprendimento, ri-orientamento fortemente diffuse, su cui si angosciano studenti e famiglie.

Come dimostra la realtà e insistentemente ribadiscono maestri di indiscussa competenza, la relazione educativa è uno dei fattori determinanti per l’apprendimento e si nutre di atteggiamenti di accoglienza e accettazione empatica di ogni soggetto adulto che si relaziona con gli studenti (non certo di diagnosi, che l’aggettivo psicologico inevitabilmente suggerisce).

Di seguito, la seconda e la terza parte di queste riflessioni.

     Cordialissimamente, Giancarla Mandozzi

NOTE

[1]Cfr.https://www.erickson.it/it/lo-psicologo-a-scuola-gestire-uno-sportello-di-ascolto?default-group=corsi-online

Il corso è rivolto a psicologi interessati al lavoro in ambito scolastico e, nello specifico, all’avvio di uno sportello di ascolto SEMPRE APERTO, di 15 ORE, “cassetta degli attrezzi” di tutti quei saperi fondamentali necessari per l’avvio e la gestione dello sportello

[2] Cfr.https://www.orizzontescuola.it/lo-sportello-di-ascolto-psicologicoDi NobileFilippo, Lo Sportello di ascolto psicologico per affermare il benessere degli adolescenti a scuola, per la prevenzione del disagio, della dispersione, del bullismo, «Orizzontescuola.it», 11 novembre 2023

[3] Cfr. Di Carla Virzì, 08/02/2022 Psicologo a scuola? No, grazie, basta il pedagogista, Il disagio giovanile procurato dall’isolamento sociale non è un fenomeno psicologico, bensì sociale […] in:

https://www.tecnicadellascuola.it/psicologo-a-scuola-no-grazie-basta-il-pedagogista-cosi-lape,

[4] ONU, OMS nel 1948 ha definito la salute: Una condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale e non esclusivamente l'assenza di malattia o infermità.Nel, Agenda 2030, pubblicata nel settembre 2015 e sottoscritta dai governi dei 193 Paesi membri dell'ONU, l’Obiettivo 3 recita: Garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età

[5] UNIONE EUROPEA, 28 gennaio 2019, la Commissione Europea pubblica il Documento di Riflessione verso un’Europa sostenibile entro il 2030, il 7 febbraio 2019 la Direzione Generale per le politiche estere del Parlamento, lo Studio di Implementazione verso Agenda 2030: al punto 3 Salute e Benessere, 1.2.3. OSS Salute e benessere. Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età

[6] Antonella Ammirati, Il mio primo anno da ...Psicologo scolastico, guida pratica per orientarsi a scuola con professionalità, Erickson, Trento 2023, p.27

[13] Cfr. MIUR, I principali dati relativi agli alunni con DSA, aa.ss. 2019/2020 – 2020/2021, luglio 2022, in: 

https://www.miur.gov.it/documents/20182/6891182/Focus+sugli+alunni+con+Disturbi+Specifici+dell%27Apprendimento_aa.ss.201920_202021.pdf/f7518612-5783-d755-9888-6789cd955e93?

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