L' Autostima è il poprio modo di vedere se stessi e se stessi nella relazione, è lei che ci permette di scegliere la strada migliore. Il suo sviluppo ci permette di acquisire strumenti e atteggiamenti per valorizzare i nostri bisogni, attivare le giuste risorse per saper gestire i cambiamenti, usare modalità creative per contrastare gli ostacoli: da tutto questo nasce la necessità e la capacità di fare nuove scelte. Sappiamo che per un corretto sviluppo del Sè è di fondamentale importanza la socializzazione, soprattutto nelle fasi precoci, l'immagine che ci viene rimandata specialmente dalle figure d'attaccamento, quelle figure cioè con cui il bambino instaura un legame affettivo e di dipendenza.
La madre che vede il proprio figlio insicuro o troppo sensibile, intraprendente o aggressivo gli trasmetterà la "sua" immagine, che il bambino a sua volta farà sua, e percio'esso si vedrà insicuro, forte o troppo sensibile e rimanderà questa immagine all'esterno. Questo imprinting è quello che rimarrà per tutta la vita e che seguirà il bambino e lo influenzerà nelle sue relazioni, ecco perchè non s'insisterà mai abbastanza nel dare importanza alle primissime relazioni sociali del bambino per il suo benesssere. Quello che accade al bambino accade in misura variabile anche all'adulto, nelgi altri e nelle loro reazioni noi ci specchiamo, il risultato è che noi ci giudichiamo cosi' come loro ci giudicano.
Ma è altrettanto vero che gli altri tendono a vederci come noi ci vediamo, ed ecco perchè è cosi' importante la fiducia che ognuno ripone in se stesso, se ci diamo valore, e se ci percepiamo intelligenti e non scialbi, interessanti e degni di ricevere cure e attenzioni, stimoleremo in chi ci osserva gli stessi sentimenti. Una prova puntuale è la persona timida, la maggior parte degli psicologi è concorde nell' affermare che il problema di questo tipo di persone non risiede in una mancanza reale di capacità o competenze come per esempio intavolare un discorso, parlare per primo o esprimere un parere, ma dalle convinzioni e dai pensieri che lo attraversano rendendolo schiavo e che sono: non posso farcela, mi sento fuori posto, non sono in grado di..., non sono abbastanza in gamba per...
E queste diventano cosi' profezie autoavveranti, inoltre tutti quelli con cui ci relazioneremo tenderanno a pensare le stesse identiche cose, o nel migliore dei casi a riconoscere che l'unica cosa che blocchi questa persona è la timidezza. E parlando di Autostima non posso non dedicare alcune righe al rapporto che intercorre tra le donne e l’autostima. Il problema maggiore delle donne spesso è la loro difficoltà a darsi dei riconoscimenti a riconoscersi i meriti, e questo lo dobbiamo alla cultura nella quale si cresce. Un esempio classico valido ancora oggi è quello della donna che ha un lavoro di poche ore fuori casa, e poi il resto lo dedica alla cura dei figli, del marito e della stessa casa, gestendo cosi' in un certo senso una vera e propria azienda: l'azienda famiglia.
Ma nella stragrande maggioranza dei casi poche donne si riconoscono e hanno consapevolezza di quanto fanno e dei risultati ottenuti,la tendenza è invece a sottovalutarsi ed a non avere assolutamente idea del loro agire quotidiano e dei risultati a cui pervengono e percio' del loro potere e di quanta responsabilità esse abbiano. E' questo schema che va rivisto e per farlo bisogna imparare a sperimentare nuovi percorsi in maniera creativa e coraggiosa divertendosi anche, è necessario aprirsi ai diversi ambienti con cui veniamo a contatto con curiosità, ambire a conoscerne di nuovi, è necessario divenire consci di quali siano le nostre reali potenzialità e quali sono i nostri limiti.
La via femminile verso l'autostima passa attraverso la progettazione e la messa in atto dei nostri obiettivi. Dobbiamo imparare a gestire nel modo giusto le risorse che ci riconosciamo e a riconoscerci quelle che non vediamo, mettendole in campo, facendole "agire"creativamente, sbloccandole,imparando a non sprecare queste ricchezze, cercando di capire i tempi e i modi piu' opportuni per metterle in campo.
Pierangela Pavone
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