Il counseling ...dalla A alla Zeta: G, H, I,


colorrosa base gIl counseling ...dalla A alla Zeta: G, H, I,

 

Non stiamo componendo un dizionario del counseling, semplicemente proseguiamo con alcuni spunti e incursioni nell’ordine alfabetico, per connotare il counseling e darne una immagine consona alle innumerevoli forme di aiuto che può rappresentare per ciascuno di noi, in attesa di ulteriori graditi contributi dei lettori

Counseling come: G

gestione:delle emozioni, dello stress, del silenzio, del confine…sono abilità essenziali e tuttavia spesso “nascoste”, inconsapevoli nella persona che chiede aiuto. Sono altresì abilità che nel tempo vanno affinate e arricchite con strategie, metodologie personalizzate e grande tenacia, mai concluse perfettamente, al contrario sempre in fieri. Il counselor, consapevole dell’importanza della qualità intensità ed equilibrio tra le diverse condizioni del nostro animo e della vita, opererà in modo da realizzarle per sé  progressivamente aiutando la persona ad attivarle e viverle. È questa la strada perché le emozioni diventino la porta che ci disvela l’intensità di ogni nostra esperienza, perché lo stress sia eu-stress, quel tanto di tensione e stanchezza che rafforzano la nostra vitalità, perché il silenzio ci arrivi come messaggero di serenità e dialogo con noi stessi, pausa desiderabile e il confine tra noi e l’altro sia solido convincente e tuttavia mai aggressivo né rabbioso…

 

 

governare la propria vita: ad esempio ordinando i bisogni e vivendoli in sequenza gerarchica come possibili risultati a cui tendere, diversificati nel tempo, nello spazio, nell’intensità. “Tutto e subito” apparirà come un gioco, pericoloso nella misura in cui non ne saremo consapevoli, al contrario ogni bisogno, ogni desiderio e persino ogni sogno che con tenacia e minuziosa attenzione definiremo, ceselleremo si realizzerà. È l’ambito privilegiato in cui la Programmazione Neuro Linguistica  ci segue e ci rafforza (siamo noi al volante dell’autobus della nostra vita, ci spiega Richard Bandler) e il counseling ad approccio umanistico pluralistico integrato qui esprime tutta la sua immediata efficacia

 

gratitudine: è un moto dell’animo che si accompagna a grande serenità e gioia. Importante, fondamentale essere in grado di provare gratitudine per qualcuno/ qualcosa e il counselor farà in modo che la persona in aiuto, pure nella situazione più sconfortante sia in grado di “accorgersi” di una favilla di luce di cui essere grata. Questo è counseling

 

gruppo: solitamente si immagina il colloquio di counseling tra counselor e cliente, “un” cliente, e idealmente si fa riferimento ad “un” percorso di crescita individuale. È pur vero e diffuso, in tanti ambiti sociali, il counseling rivolto ad un gruppo, ad esempio il counseling scolastico, rivolto ad uno o più gruppi classe, ad un gruppo di docenti (omogeneo, cioè costituito da insegnanti dello stesso grado di scuola) o eterogeneo, ai genitori…in tali casi la primaria abilità del counselor sarà quella di accogliere/indicare/comunicare gli obiettivi comuni a cui tendere coinvolgendo la platea, nel rispetto di ciascuna individualità

 

Counseling come: H

 

help: il counseling è aiuto, sostegno alla persona che vive una momentanea difficoltà, offerto in condizioni specialissime di empatia e collaborazione. Il counselor infatti vive la relazione con la persona in aiuto in un rapporto alla pari e la crescita e il cambiamento della persona in aiuto si fa cambiamento e crescita anche per il counselor

 

handicap: la persona che chiede aiuto vive  una “disabilità” prevalentemente  legata alla sfera emozionale, al rapporto interpersonale o con se stessa che il percorso di counseling renderà consapevole esplicita e superabile

 

hobby: ri-appropriarsi di spazi gradevoli per nutrire la nostra interiorità è gioire di hobby ritrovati o totalmente nuovi; è una parte essenziale del percorso di crescita di ogni persona che desideri riappropriarsi della propria vita

 

humour: generalmente (ma non mancano le eccezioni) la persona in difficoltà non è in grado di esprimersi con ironia, raramente è di buonumore e a maggior ragione sarà importante che il counselor misuratamente e con grande rispetto assecondi e allo stesso tempo sdrammatizzi, aiuti a cogliere l’aspetto leggero della situazione. Riacquistare la capacità e la voglia di sorridere è avvicinarsi sensibilmente al bene-essere 

 

Counseling come: I

 

imparare: come…imparare a vivere? Anche! L’imparare non è proprio sinonimo di apprendere, è termine assai più complesso e comprende la consapevolezza del proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni, l’identificazione delle opportunità disponibili, la capacità di sormontare gli ostacoli per raggiungere in modo efficace gli obiettivi fissati. È una competenza che comporta l’acquisizione, l’elaborazione e l’assimilazione di nuove conoscenze e diversi punti di vista, comporta che una persona si conosca, comprenda le proprie strategie di relazione e comunicazione, i suoi punti di forza e i suoi punti deboli. Cos’altro chiedere al counseling?

 

indipendenza: certamente non dipendere da altri, da situazioni o condizioni e soprattutto da …se stessi. Il percorso di counseling aiuta la persona a rendersi consapevole di abitudini, azioni ripetitive, tic, automatismi che progressivamente hanno ristretto la sua libertà, solitamente aumentando a dismisura celate,  sottese insinuanti paure e affollato la sua mente e il suo animo di pensieri limitanti. Il counselor è in grado di aiutare la persona a vivere pensieri positivi energizzanti

 

informare: è parte integrante del compito del counselor informare correttamente la persona che chiede aiuto su tutto ciò che possa chiarire il suo ruolo e quello del percorso di counseling, così come è assolutamente importante che informi la persona (già al primo o al secondo colloquio) se ed eventualmente con quali modalità, tempi, approccio potrà farsene carico.

La persona in aiuto sarà bene che più che informare il counselor del suo problema, esprima il come lo vive, il quanto ne è soggiogato…

 

interagire: counselor e cliente durante ogni colloquio e per l’intero percorso vivono in continuo scambio interattivo. È la peculiare caratteristica del counseling quella di  fondarsi, in ogni forma di approccio, su una relazione di continua reciprocità, simmetrica

 

integrazione: come per ogni forma di apprendimento, anche nel percorso di counseling ogni nuova scoperta, acquisizione che scaturirà dal dialogo, sarà integrata nella vita reale, quotidiana, concreta della persona e permanentemente (il fallow up lo appurerà)

 

identità: la consapevolezza di sé che il percorso di counseling consente di raggiungere e raggiunta  la propria, si sarà pronti a scoprire e rispettare l’altrui identità

 

 

cordialissimamente

Giancarla Mandozzi

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