L'odierna necessità di essere S.M.A.R.T

Inviato da Paola Audasso

obiettivoMio marito è un sottufficiale della Marina Militare, categoria furiere, specializzazione “fotografo navale”. Ultimamente si è un po’, diciamo, appesantito e quindi il suo collega, responsabile del laboratorio fotografico, ha stabilito che i servizi a bordo di natanti in navigazione, preferisce gestirli lui poiché è più “smart”.

In questo caso egli intende più dinamico, veloce, scattante ma, in realtà per noi neurobici ha tutt’altro significato.

L’acronimo S.M.A.R.T  viene utilizzato per definire le qualità dell’obiettivo in progetto cioè:

 S pecifico

Misurabile

Accessibile

Raggiungibile

          Temporizzabile

 

Specifico: chiaro e ben definito

 

Misurabile: dovrà essere alla portata del cliente

 

Accessibile: dovrà potersi adeguare alle varie situazioni

 

Raggiungibile: il percorso andrà diviso in tappe da raggiungere gradualmente

 

Temporizzabile: determinando il periodo di tempo preciso in cui dovrà essere raggiunto

Ogni giorno, dal più piccolo gesto, fino all’atto più importante per noi, utilizziamo una nostra particolare metodica d’azione, che in parte impiega già questo principio: se a cena si aggiunge un commensale senza preavviso, prepareremo della pasta al burro e ci attrezzeremo con ciò che abbiamo in freezer o anche solo in frigo. Gli step, come si suole dire ora, sono semplici, e ci permettono di raggiungere l’obiettivo.

Tutto ciò può essere applicato a fini più importanti: per una nonna casalinga, per esempio, dopo aver fatto una spesa veloce, occorre andare a prendere il nipotino, occuparsene, fare qualche lavoretto in casa, pensare anche al marito, insomma mille cose da coordinare.

Così per un medico in sala operatoria, un’infermiera, un carabiniere, un insegnante e potrei fare vari esempi.

 

 

L’importante è come sempre, il nostro “atteggiamento”: conoscitivo, che permette una prima osservazione del problema; creativo, che serve a formulare le prime ipotesi, magari anche poco realizzabili; critico, che ci riporta a percepire la realtà nella sua interezza e quindi ad un livello più pragmatico; esecutivo, operativo – pratico. In ogni caso deve essere POSITIVO. Occorrono anche DECISIONE, FIDUCIA, PERSEVERANZA.

Per noi counselor l’obiettivo  principale è riportare il cliente  a riprovare, senso di CAPACITA’ e REALIZZAZIONE, scatenare nuovamente il DESIDERIO, la CURIOSITA’, l’ASPETTATIVA.

 

Tutto parte da tre domande possibili:

·        Cosa voglio? Che è poi l’idea da cui nasce il fine da raggiungere

·        Quanto mi costa?

·        Sono disposto a pagarne il prezzo?

 

Da un’idea, creiamo un obiettivo: questo sì, deve essere S.M.A.R.T

 

 

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