Generalità sulla comunicazione umana - 1


comunicazione_umanaE’ impossibile non comunicare. Immaginiamoci la seguente, banale situazione: saliamo sul treno, lo scompartimento è vuoto, per fortuna. Il viaggio sarà lungo, ma ci siamo portati appresso un libro bellissimo e questa è veramente l’occasione giusta per poterlo leggere in santa pace. E mentre siamo immersi nel piacere inusuale di un paio d’ore dedicate tutte a noi stessi, ecco che, alla fermata successiva, sale il personaggio che più di tutti temiamo, quella persona che vuole fare conversazione con chiunque a tutti i costi! E ci prova immediatamente con noi, iniziando a farci domande sull’orario del treno, considerazioni generiche sui disservizi delle ferrovie, interessandosi alla nostra destinazione a persino al libro che, ostentatamente quasi rabbiosamente, continuiamo a cercare di leggere. Le nostre risposte monosillabiche, il nostro silenzio, gli occhi ostinatamente incollati da mezz’ora sulla stessa pagina, possono dissuadere il nostro compagno oppure no.

 

Possiamo augurarci che qualche altro passeggero ne distolga l’attenzione e si presti al suo gioco. Comunque sia, pur nel nostro sforzo di non comunicare, abbiamo trasmesso un messaggio che potrebbe suonare pressappoco così: ”Voglio essere lasciato in pace!”. Che questo venga colto oppure no, interpretato correttamente o ignorato del tutto, il nostro comportamento ha parlato al posto nostro. Esiste una proprietà del comportamento, molto ovvia, ed è che il comportamento non ha un suo opposto. Non è possibile non avere un comportamento e questo, in una situazione di interazione, ha valore di messaggio, influenza gli altri, provoca in loro una reazione di ritorno (Watzlawick, 1967). Anche il silenzio e l’inattività assumono valore di comunicazione, persino se questa non viene correttamente compresa o interpretata.

Ne consegue che comportamento e comunicazione sono sinonimi. Cosa significa comunicare? Potremmo definire la comunicazione come una forma di relazione sociale con cui le persone interagiscono fra loro, scambiano informazioni, mettono in comune esperienze. Comunicare consiste nella trasmissione di un messaggio da un emittente che lancia un messaggio, attraverso un canale, ad uno o più riceventi. Se questo o questi rispondono, e diventano emittenti a loro volta, allora si instaura una comunicazione di tipo circolare. Questa informazione di ritorno, detta anche feedback, consente all’emittente originario di capire se il ricevente ha percepito e decodificato il messaggio correttamente, secondo le intenzioni di chi lo ha emesso.

Occorre dire, infatti, che noi comunichiamo in rapporto a quanto e a come l’altro percepisce ciò che volevamo comunicargli. Sono vere infatti tutte le seguenti affermazioni in merito alla comprensione dei messaggi: • Quello che conta non è ciò che diciamo ma ciò che il nostro interlocutore capisce • Nessun messaggio viene ricevuto passivamente • Molti messaggi subiscono un’immediata e profonda trasformazione. Come attribuire significato al messaggio? Siamo costantemente immersi e influenzati dalla comunicazione, persino la consapevolezza che abbiamo di noi stessi dipende in gran parte dai messaggi di conferma o di disconferma che ci arrivano dagli altri e dai loro feedback, e tuttavia non conosciamo davvero le regole della comunicazione efficace, che cosa funziona e cosa no, tanto è vero che le persone possono dire qualcosa e voler dire altro (Watzlawick, 1967).

Ancora, gestire e comprendere le dinamiche comunicative interpersonali comporta lo studio degli atteggiamenti e dei comportamenti delle persone. Possiamo definire gli atteggiamenti come i modi di reagire a fatti, situazioni, persone o oggetti che fanno parte dell’ambiente della persona. Sono relativamente stabili e duraturi, vengono appresi, fanno parte del bagaglio della storia e dell’esperienza di ciascuno, e coinvolgono valutazioni e sentimenti. Della categoria degli atteggiamenti fanno parte le convinzioni personali, cioè quello che ciascuno si aspetta come vero o falso nelle diverse situazioni della vita, ed i valori personali, tutto ciò che viene considerato buono o cattivo dalla persona.

Gli atteggiamenti ci servono per stare al mondo in maniera adattiva, conservando le nostre certezze, difendendo ciò che abbiamo sempre saputo e considerato vero di noi stessi e del nostro ambiente, per dare coerenza e continuità al nostro modo di esistere. I comportamenti sono influenzati da diversi fattori, come, per esempio, quelli di personalità, fattori emotivi ed affettivi, fattori socio-culturali, l’ambiente ed il contesto, il momento del ciclo di vita nel quale ci troviamo a vivere. Così come gli atteggiamenti, la coerenza di comportamento consente alla persona di mantenere la propria autostima, secondo lo schema di sé costruitosi in relazione alla propria vita e in relazione alle diverse situazioni contingenti.

Atteggiamenti e comportamenti, così come sono stati definiti e per l’importanza che loro deriva a causa dell’effetto stabilizzante e rassicurante che provocano sulla persona, sono difficilmente modificabili, pena il rimettersi in discussione, il dover ammettere le proprie mancanze, il dover affrontare la difficoltà di un cambiamento.

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