Il rispecchiamento


specchioNegli insegnamenti buddhisti si dice che la natura fondamentale della mente abbia le qualità della purezza e della chiarezza: essa è come uno specchio pulito che riflette qualsiasi cosa venga riflessa in esso, senza giudicare se quel qualcosa sia da considerarsi bello o brutto, buono o cattivo. Semplicemente rispecchia la natura delle cose così come sono. Uno specchio non ha preferenze di riflettere un tipo di oggetto o un altro, funziona sempre allo stesso modo indipendentemente dall’oggetto che viene a porsi di fronte ad esso. Uno specchio non si altera nella sua natura fondamentale, così come la mente nella sua natura fondamentale è incondizionata e vuota.

Proprio come uno specchio, chi ascolta dovrà svuotarsi e rispecchiare ciò che si presenta nell’esperienza del cliente così come egli la sta portando e sperimentando, in modo fenomenologico, senza giudicare o interferire, con il solo intento di condividere il suo mondo e facilitare la consapevolezza. Sarà poi la consapevolezza “a lavorare come un massaggio interno che trasforma” (Thich Nhat Hanh, Spegni il fuoco della rabbia, Mondadori).

Di seguito un esempio di come la tecnica dell’ascolto attivo e la pratica della consapevolezza nella loro integrazione possano offrire strumenti essenziali per facilitare lo sviluppo di quelle risorse che possiamo elencare come accoglienza, apertura, accettazione, consapevolezza e capacità di presenza amorevole. In un colloquio di counseling una persona sta parlando della sua esperienza come insegnante della scuola per l’infanzia e descrive un episodio in cui ha dovuto soccorrere un bimbo feritosi in maniera piuttosto grave.

La persona riferisce di aver sperimentato un insieme di sentimenti contrastanti: nell’esplorazione nel presente emergono delle sensazioni corporee ed un vissuto che comprende sia una presenza attiva e compassionevole (che sperimenta nel qui ed ora della seduta a livello corporeo come una sensazione di apertura del cuore) sia una paura, non definita, “quasi volessi scappare via”.

Ora, al counselor si prospettano alcune strategie di risposta: 1. sceglie di rimandare qualcosa del tipo : “Hai provato (o stai provando, mentre ne parli )..un sentimento di apertura del cuore” (oppure utilizzando altri termini ad es.: “…un sentimento di compassione attiva…“) e in questo modo sottolinea la compassione/apertura del cuore e in qualche modo indirizza a focalizzarsi sulla compassione e su questo aspetto delle risorse della presenza attiva; 2. può rimandare: “..un sentimento di fuga“ (oppure “hai provato un desiderio di un andare via” e in questo modo indirizza verso l’emozione negativa; 3. “.. un sentimento di compassione e un sentimento di fuga” e in questo modo indirizza verso il processo globale ("c’è questo e c’è quello").

Questo terzo tipo di risposta di rispecchiamento è da preferire: nel counseling lavoriamo sulle risorse nel senso che sottolineiamo quello che emerge nel qui ed ora, focalizzando l’attenzione sulla complessità dei fenomeni psicofisiologici, senza preferire vissuti "positivi" a vissuti "negativi". A seconda delle diverse fasi del percorso sarà abilità del counselor sottolineare maggiormente le risorse, aiutare l’altro a percepire, vivere e incarnare gli stati risorsa (nell’esempio: la compassione, la strategia n° 1). Per poi contattare successivamente gli stati cosiddetti negativi o difficili.

Questi stati sebbene siano vissuti come negativi in realtà, laddove esplorati con fiducia, sono una grande occasione per essere aperti, presenti e sviluppare la consapevolezza che trasforma. Sono una occasione importante per divenire consapevoli delle modalità dell’attaccamento e dell’avversione, del preferire il piacevole ed evitare lo spiacevole, atteggiamento che genera ulteriore insoddisfazione e sofferenza. In altre parole, rispecchiando il processo globale sottolineiamo la capacità di consapevolezza, rinforziamo la mente che sperimenta, l’osservazione, l’esplorazione, l’essere testimoni aperti e quindi lo “stare con quello che c’è”.

L’attenzione va maggiormente verso il processo, senza svalorizzare i contenuti personali, con l’intento di dare valore alla fiducia, alla ricerca, all’apertura della Mente e del Cuore.

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