I 10 PASSI DELLA MEDIAZIONE EFFICACE. Linee guida per la negoziazione dei conflitti

Inviato da Nuccio Salis

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Gli step della mediazione possono essere organizzati in una sequenza schematica corrispondente a un percorso in cui i soggetti direttamente coinvolti all'Inter di questo processo, possono ricevere un aiuto che include lo scopo principale di fornire una struttura e un itinerario di problem-solving il più possibile efficace, collaudata, oggettiva ed affidabile. La riuscita della stessa, in termini di efficienza e risultati raggiunti, dipenderà in gran parte dal livello di volontà e coinvolgimento delle parti in conflitto, le quali dovranno accettare di negoziare secondo una impostazione che può essere riassumibile nella formula "I win / You win", ovvero in un paradigma che prevede la disponibilità a ricercare con la parte avversa un ragionevole ed equilibrato punto di incontro che riesca a bilanciare ciò che ciascuna delle parti cede e guadagna durante il processo stesso del confronto in setting di mediazione.

I 10 passi che ho ordinato, seguono una direzione che vorrebbe unire i concetti della gestione, del controllo e del monitoraggio efficace in termini di raggiungimento e verifica dei risultati individuati durante le preliminari fasi di incontro. Ciascun passaggio descritto ha la sua nomenclatura che lo specifica: a) CHI (il protagonista). Il primo step consiste nel disporre del maggior materiale possibile circa le identità dei singoli soggetti coinvolti nella mediazione. Un'accurata raccolta anamnestica aiuta a comprendere quali siano le rispettive coordinate personologiche dalle quali è necessario partire. b) COSA (Set del problema). L'identità dei singoli deve essere associata all'entità del problema che essi descrivono e riportano, per collocarlo su un terreno descrittivo il più possibile decontaminato dalla soggettività dei rispettivi partecipanti all'esperienza della mediazione. È un compito che richiede il massimo impegno dei partecipanti per un coinvolgimento maturo e consapevole. c) IPOTESI DI PROBLEM-SOLVING (indicazioni e riflessioni): è il punto relativo alla formulazione di idee e scenari adatti alla risoluzione congiunta dell'evento problemico. d) VALUTAZIONE (indice di realtà): Tutte le ipotesi sviluppate dovranno essere soggette al vaglio del criterio della realizzabilità effettiva, tenendo conto soprattutto del livello di accettabilità dalle parti che si misurano fra di loro all'interno di un contesto mediato. e) PIANIFICAZIONE. Si prevede in questo snodo rilevante del percorso, la selezione definitiva delle strategie concordate. f) CONTRATTO: si entra in questa fase nel vivo di un accordo che impegna e vincola agli impegni ed alle responsabilità elencate e riconosciute. g) AGIRE (passare all'azione): le scelte individuate in merito alle opzioni di fronteggianento del problema dovranno essere messe in pratica in modo concreto e tangibile. È la fase del passaggio all'azione, che garantisce la reale misura dell'impegno e della volontà del cambiamento. h) MONITORAGGIO: il controllo del processo è indispensabile per capire quanto ciascuna delle parti mantenga effettivamente gli impegni assunti. i) VERIFICA E CONTROLLO DEI RISULTATI: il piano d'azione dovrà essere verificato per validare l'aderenza fra risultati previsti ed effettivo raggiungimento degli stessi. l): RETROAZIONE EVENTUALE: il percorso è connotato dalla possibilità di reindirizzare al punto C un'azione flessibile di eventuale "correzione" e ridimensionamento del proprio agire. Il percorso della mediazione, infatti, proprio a ripresa di questo ultimo punto, deve prevedere la capacità flessibile di ascoltare ed accogliere novità insite nell'inquadramento e nella dinamica della situazione affrontata. L'efficacia della stessa è legata di fatto anche e soprattutto alla capacità di revisionare in progress il proprio cammino, prendendosi cura di tutti gli aspetti coinvolti nel difficile processo di negoziazione fra parti che mettono in gioco i loro vissuti e i loro bisogni allo scopo di superare trame e vicende che rappresentano esattamente quei nodi di criticità esistenziale che solo un buon percorso di mediazione dei conflitti può far affrontare con sufficiente fiducia, sicurezza ed autonomia, con il fine di ottimizzare e riqualificare se stessi, sviluppando importanti competenze volte al miglioramento delle proprie risorse. È questa, d'altra parte, la condizione ideale per ri-modellarsi come individuo capace di gestire una relazione connotata da elementi di conflittualità, secondo parametri funzionali e costruttivi. Traducendo cioè tali vicissitudini in un vero e proprio sentiero di piena ed edificante esperienza formativa.

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