Non solo counselor


Counseling….in America è una realtà quotidiana, di cui non ci si vergogna, non si tiene nascosta, ma di cui si parla in completa naturalezza, come da noi davanti al caffè la mattina dopo una partita di calcio.

Ci sono counselor in azienda, a scuola, in ospedale, counselor per la coppia, per la famiglia, per la carriera, nel pubblico, nel privato.
E’ una consuetudine della quale non si stupisce nessuno.
E’ un servizio utile in molti campi e in molti momenti della vita, che convive con altre professioni.
E da noi cosa succede?
La convivenza è a volte sopportazione, altre lotta accanita, disinformazione, cattiva comunicazione.
 
A questo contribuiscono annunci che anche io ho trovato in giro, on line e non, persone che usano termini impropri, corsi che promettono cambi di vita nello stesso tempo in cui è stato creato il mondo, weekend che assicurano un titolo con il quale lavorerai e sarai indipendente.
 
Il fatto è che più ci sono false promesse e più si lede la credibilità ed utilità di percorsi che fanno bene.
A tanti.
 
Perché si dovrebbe andare ad una scuola (seria) di counseling?
 
Chiedetelo ad un dottore, che ha passato i sessant’anni ed ha ancora voglia di apprendere e comunicare meglio con i suoi pazienti.
Chiedetelo all’infermiera che ogni giorno lavora con il sorriso e la stanchezza.
Chiedetelo al manager che macina chilometri per partecipare ad una riunione e gestisce collaboratori e problemi in più lingue.
Chiedetelo allo psicoterapeuta che ha deciso di poter guardare con nuovi occhiali.
Chiedetelo alla psicologa che vuole mettere in pratica una laurea presa tanti anni fa.
 
Chiedetelo al genitore, che attraverso il percorso apprende nuovi modi di comunicare che fanno bene al sistema familiare.
 
Chiedetelo all’insegnante che entra in aula ogni giorno con una responsabilità grandissima e pochi mezzi.
Chiedetelo all’avvocato, che vede persone alle prese con i coltelli lì dove un giorno c’erano fiori e anelli benedetti.
 
Io ho frequentato il mio primo Master insieme a queste persone.
Ed ora, dopo tanta strada e tanti corsi, aggiornamenti, nuovi master come allieva e come docente, ringrazio chi al principio di questa strada non mi ha venduto favole, né false promesse.
 
Mi disse: è un percorso di crescita personale.
 
Aggiungo. Un percorso che fa bene alla testa e al cuore.
In ogni momento della vita, per creare, mantenere e migliorare le relazioni.
 
Paola Bonavolontà
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