PNL e Counseling: un approccio integrato per la promozione della salute e del benessere


pnlLa PNL (Programmazione Neuro linguistica) nasce negli anni ’70 presso l’Università di Santa Cruz in California e riguarda lo studio della struttura dell’esperienza soggettiva; il suo nome significa:

    Programmazione; si riferisce al processo di organizzazione delle informazioni per il conseguimento di risultati specifici

    Neuro; attiene a tutto ciò che riguarda i nostri processi neurologici, come l’uso dei cinque sensi per il reperimento delle informazioni sul mondo circostante

    Linguistica; riguarda la comunicazione verbale e non verbale, dando maggior enfasi a quest’ultima.

I suoi fondatori sono John Grinder e Richard Bandler, a cui si aggiunsero in seguito Judith Delozier, Leslie Cameron e Robert Dilts; essa trae origine dai modelli di tre grandi terapeuti: Milton Erickson, Fritz Perls e Virginia Satir.

Dalla PNL traggono origine anche altri modelli, come per esempio il Mental Trainig, una tecnica usata soprattutto nelle discipline sportive per il miglioramento della performance dell’atleta.

«Le persone possiedono già le risorse di cui hanno bisogno» Gregory Bateson.

 Il presupposto della PNL integrata al Counseling, è quello di aiutare la persona a recuperare e potenziare le proprie risorse, i propri talenti che spesso sono stati messi a tacere da stili di vita, da abitudini sbagliate o da condizionamenti subiti anche in giovane età, sostenendo l’individuo a ristrutturare le convinzioni disabilitanti così da acquisire una maggiore consapevolezza di sé. 

Noi non percepiamo direttamente la realtà, ma vediamo, sentiamo ciò che la nostra mente percepisce della realtà.  […] 

 Noi esseri umani non agiamo direttamente sul mondo. Ciascuno di noi crea una rappresentazione del mondo in cui vive; creiamo cioè una mappa o modello  che usiamo  per originare il nostro comportamento. La nostra rappresentazione del mondo determina  in larga misura l’esperienza del mondo che avremo, il modo in cui lo percepiremo, le scelte che sembreranno disponibili vivendoci dentro». (R. Bandler e J. Grinder, La struttura della magia 1981 Astrolabio). 

Ogni momento della nostra vita è costellato da emozioni, sensazioni, immagini, suoni e percezioni che, come le tessere di un puzzle, vanno a formare la «mappa» che racchiude al suo interno un sistema di credenze, valori, capacità ecc.

Il modo di interagire con l’ambiente è determinato dalla propria mappa, che non è fissa e immutabile, ma è mobile e mutabile nel tempo e col tempo. L’esplorazione che ognuno di noi ha del mondo, avviene attraverso i sistemi rappresentazionali che sono le modalità sensoriali che ci guidano ad una esperienza individuale. Ognuno di noi si rappresenta il mondo privilegiando uno dei tre canali: visivo, uditivo cenestesico. Vi è inoltre una correlazione tra canali i rappresentazionali e i tipi comunicazionali di Virginia Satir. La Satir ha individuato delle categorie comunicazionali che sono caratterizzate da atteggiamenti posturali e gestuali che le persone assumono quando si relazionano; tali posture e gesti vengono amplificati quando si è in tensione.                                         

Gli stili comunicazionali sono:

    L’accusatore o indicatorio: è una persona che tende a dare istruzioni precise. La postura è solitamente rigida e solida, eretta o leggermente protesa in avanti accompagnata da gesti delle mani che puntano (mano a taglio o indice puntato) per indicare o accusare. Anche il tono della voce, con toni alti, acuti, sembra mettere sotto accusa gli altri; a livello linguistico utilizza qualificatori universali quali: tutto, ogni volta, non, qualunque, con la tendenza a far spesso uso di «No».                        Per esempio: «Ti ho detto di no»; oppure «Ogni volta arrivi in ritardo».

 

    Il calcolatore o superlogico: solitamente ha la postura con il busto e le spalle erette, la testa a volte leggermente inclinata in posizione a telefono, il movimento delle mani è rotatorio. E’ incline ad analizzare le situazioni in un modo logico, a ragionare e razionalizzare sulle cose dando molta importanza ai dati ed alle spiegazioni logiche. Nel suo eloquio utilizza molto il «Perchè» o il «Per esempio».

    Il propiziatore o propiziatorio: l’individuo propiziatore vuole ottenere approvazione per i suoi risultati cercando dei consensi, a costo di mettere nello sfondo se stesso. Le sue mani aperte con il palmo rivolto verso l’alto propiziano, la postura ricorda chi si prostra, il suo eloquio è suasivo per cercare di essere gradito; utilizza termini come: si, solo, proprio, se, perfino. Ad esempio: «Quello che faccio è solo per te».

Nella tabella qui sotto sono riportate le correlazioni tra i canali rappresentazionali e gli stili comunicazionali.

Stile comunicazionale

Canale rappresentazionale

Gestualità

Movimenti oculari

Indicatorio

Visivo

Mano a taglio

Ampi e verso l’alto

Superlogico

Uditivo

Mano a cerchio

Laterali

Propiziatorio

Cenestesico

Palmo della mano rivolto verso l’alto

Verso il basso a destra

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