Fautore della “rivoluzione copernicana “che gli permetterà di superare sia il razionalismo sia l’empirismo, sia il dogmatismo sia lo scetticismo e aprirà una nuova era del filosofare:
ü La conoscenza sensibile rappresenta le cose come appaiono e non come sono (FENOMENI)
ü La conoscenza intellettuale coglie invece gli oggetti al di là degli aspetti sensoriali e li coglie non per come appaiono ma per come sono (NOUMENI). Su questi concetti si fonda la metafisica. Il concetto di noumeno è un concetto che io posso pensare ma non posso conoscere; è un concetto limite oltre il quale non posso spingermi e che mi “ricorda” che non posso andare oltre la conoscenza sensibile
ü La conoscenza sensibile è intuizione ma ogni conoscenza avviene nello spazio/tempo àspazio e tempo non sono proprietà delle cose ma sono le FORME DELLA SENSIBILITA’, i modi in cui è il soggetto a cogliere qualsiasi oggetto come spazio-temporalmente de-terminato; essi sono i modi con cui il soggetto coglie sensibilmente le cose: NON E’ IL SOGGETTO CHE SI ADEGUA ALL’OGGETTO NEL CONOSCERLO MA E’ L’OGGETTO CHE SI ADEGUA AL SOGGETTO
Tutto il lavoro di Kant si incentra sulla SINTESI A PRIORI: la vera conoscenza e con essa la scienza è costituita dal giudizio sintetico a priori per cui se comprendiamo la natura e il fondamento della sintesi a priori abbiamo anche compreso cosa rende scientifica una disciplina e potremo anche comprendere se la metafisica è una scienza o meno. àil giudizio sintetico a priori è costituito da proposizioni/giudizi che sono universali e necessari e che d’altra parte consento l’espansione e l’incremento del sapere (cioè aggiungono contenuto a ciò che già sappiamo)
1. Il giudizio è la connessione di due concetti (soggetto + predicato)
2. Il giudizio è analitico se il predicato può essere ricavato per semplice analisi del soggetto (il predicato è incluso/implicito) nel soggetto àil giudizio analitico è un giudizio che formuliamo a priori àesso è universale e necessario ma non amplificativo del sapere
3. Il giudizio è sintetico se il predicato NON è già incluso/implicito nel soggetto ed aggiunge qualcosa di nuovo al soggetto che non è ricavabile per mera analisi dal soggetto stesso àil giudizio sintetico non è universale e necessario ma, derivando dall’esperienza e dall’esperimento è amplificativo del sapere
4. Il GIUDIZIO SINTETICO A PRIORI è quella forma di giudizio che ha entrambi i caratteri: può essere formulato a priori e quindi è universale e necessario ed allo stesso tempo amplifica il mio sapere. Tutte le proposizioni aritmetiche sono sintesi a priori (ad esempio 5+7=12) e cosi pure le proposizioni geometriche (la linea retta è la più breve tra due punti àil concetto di brevità non ricava per analisi dal concetto di retta e dunque per avere questo tipo di giudizio è necessario fare esperienza sperimentale che porta necessariamente ad ampliare la sfera del sapere); anche la fisica opera con giudizi sintetici a posteriori (in tutti i cambiamenti del mondo corporeo la quantità di materia resta invariata àè sintetico perché nel concetto di materia io non penso la permanenza ma solo la sua presenza nello spazio). E LA METAFISICA? PUO’ ESSERE CONSIDERATA SCIENZA?
Ora: i giudizi analitici si basano sul principio di identità e non-contraddizione, i giudizi sintetici si basano sull’esperienza e….su cosa si basano i sintetici a priori? A cosa si appoggia intelletto formula questi giudizi? La risposta di Kant è che il soggetto si appoggia a se stesso in quanto è il soggetto ad imprimere la propria la forma alla realtà ed è il soggetto che ha una conoscenza a priori degli oggetti prima ancora che essi ci siano dati ed anzi senza di cui non potrebbero esserci dati. IL FONDAMENTO DEL GIUDIZIO SINTETICO A PRIORI E’ IL SOGGETTO CHE SENTE E CHE PENSA, O MEGLIO, E’ IL SOGGETTO CON LE LEGGI DELLA SUA SENSIBILITA’ E DEL SUO INTELLETTO IN SENSO “TRASCENDENTALE” à“NOI DELLE COSE CONOSCIAMO A PRIORI, SE NON LE COSE STESSE CHE NOI CI METTIAMO”
àTRASCENDENTALE = ogni conoscenza che ha a che fare non con oggetti ma col nostro modo di conoscere gli oggetti in quanto deve essere possibile a priori (trascendentale è ciò che il soggetto mette nelle cose nell’atto stesso del conoscere) ài modi di conoscere a priori sono le forme/strutture della sensibilità e dell’intelletto e sono le condizioni senza le quali non possiamo avere esperienza e conoscenza di nulla.
MEDIANTE LA SENSIBILITA’ GLI OGGETTI CI SONO DATI E MEDIANTE L’INTELLETTO SONO PENSATI (avremo quindi l’estetica trascendentale e la logica trascendentale che di diranno cosa il soggetto mette nelle cose nell’atto di percepire e conoscere) àl’ESTETICA TRASCENDENTALE è la scienza dei principi a priori della sensibilità (dei modi a priori e delle strutture con cui la sensibilità stessa funziona a prescindere dagli oggetti).
L’oggetto dell’intuizione sensibile è il FENOMENO (come la cosa appare e si manifesta; la modificazione che l’oggetto produce sul soggetto) ànel fenomeno Kant distingue la MATERIA dalla FORMA laddove la materia è costituita proprio dalle sensazioni e dalle modificazioni che esse producono sul soggetto (non posso sentire caldo senza avere esperienza del caldo) mentre la forma non viene dalle sensazioni e dall’esperienza ma viene dal soggetto ed è ciò per cui i dati sensoriali vengono ordinati àla forma è il modo di funzionare della sensibilità stessa che sistema a priori i dati dell’esperienza. Cosi Kant distingue l’INTUIZIONE EMPIRICA (conoscenza in cui sono concretamente presenti le sensazioni) e INTUIZIONE PURA (ciò di cui abbiamo intuizione senza bisogno dell’esperienza) è l’intuizione delle forme pure che prescindono dalla materia e sono lo spazio e il tempo. Lo spazio è la forma del senso esterno, il tempo è la forma del senso interno. Spazio e tempo hanno realtà empirica perché nessun oggetto può darsi senza apparire in uno spazio/tempo ed hanno idealità trascendentale perché non ineriscono alle cose come loro proprietà o condizioni ma sono forme del soggetto
QUINDI COME E’ POSSIBILE IL GIUDIZIO SINTETICO A PRIORI? ESSO E’ POSSIBILE IN QUANTO INTUIZIONE PURA A PRIORI DEL TEMPO E DELLO SPAZIO CHE UNISCONO L’UNIVERSALITA’ DELLA FORMA AL CONTENUTO DELL’ESPERIENZA
La nostra intuizione dipende dunque dal mondo vale a dire che i contenuti delle nostre sensazioni non sono prodotti da noi ma ci sono dati e questo vuol dire che il potere conoscitivo dell’uomo è limitato all’orizzonte del darsi dell’esperienza. D’altra parte le forme a priori dipendono da noi e questo vuol dire che la matematica (tempo) e la geometria (spazio) hanno necessità ed universalità ma tale valore si restringe all’ambito fenomenico (gli oggetti per come sono in sé possono essere colti da una INTUIZIONE INTELLETTUALE di Dio che li coglie nell’atto stesso in cui li pone)
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