LA FELICITÀ
“I miei capelli sono felici, la mia pelle è felice. La mia pelle freme di gioia.”
Anna Swirszczynska “Ha scritto candidamente e con passione del corpo”, questo affermano i biografi della poetessa polacca Anna Swir.
PARLO CON IL MIO CORPO
“Una porta dalla quale entrerò in me stessa, un cancello attraverso il quale lascerò me stessa. Un filo di piombo al centro della terra e una nave cosmica per Giove.” Due sole righe e i sensi regnano, quattro per condensare metafisica ed esperienza transpersonale.
W. Reich, A.Lowen, M.Brown, J. Pierrakos: solo alcuni tra gli psicoterapeuti che hanno riconosciuto nel Se corporeo la base necessaria da coltivare per la formazione di un Io sano.
S.Freud stesso, agli inizi della sua ricerca, mosse qualche passo in quella direzione, divergendo poi per seguire le sue intuizioni geniali e innovative. Nell’approccio di C.Rogers, ben radicato nel valore del sentire, la funzione del corpo è implicita e imprescindibile; sta alla sensibilità del professionista, e di chi lo forma, cogliere, esplorare, educare e nutrire la dimensione dell’ascolto di se nel corpo.
In Bioenergetica, il “radicamento” è una tema chiave: per Reich e Lowen l’Io sano dimora nel corpo, nella fisicità, nel contatto con il flusso delle sensazioni e delle emozioni. Non ci sono obiettivi né perfetti da porsi; stando nel principio della realtà c’è un’attitudine da sviluppare e coltivare. Come? Ogni teoria /approccio ha il suo metodo: gli esercizi della Bioenergetica, quelli della terapia vegetativa, l’urlo della Primal, le modalità della Biosistemica. Un comune denominatore in tutte: la connessione consapevole con il flusso della respirazione e la possibilità d’intervenire per modularla, con quello che ne deriva sul sentire e sul pensare.
Risorse preziose. Lavoro con il corpo, da esercizi strutturati a modalità più libere ed espressive, come la danza, respirazione consapevole e modulata: un kit di strumenti pratici ed efficaci che, prima ancora di usare con i clienti, nel ruolo professionale, arricchisce il proprio ben-essere come persone e contribuiscono ai passi della propria crescita personale. Questa è un processo di elaborazione fatto di passaggi soggettivi e priva di traguardi finali, o si è in cammino o non lo si è. Nulla a che vedere con il capire, il perché, questo è illusorio e si limita a fornire risposte interpretative che cambiano poco o nulla nella percezione e nel sentire, perché sono limitate alla mente.
E’ il sentire nel corpo, territorio delle sensazioni e delle emozioni, che fa la differenza e, se questo sentire è accompagnato da accoglienza autentica, accade la magia dell’integrazione: l’esperienza che aveva bisogno di difese, può essere metabolizzata. Un esempio chiarificatore su questo sottile e fondamentale meccanismo: capire è un processo della mente, coinvolge una parte dell’intelligenza e delle dinamiche intrapsichiche; comprendere ha invece origine da più livelli contemporaneamente, corpo-mente-emozioni.
Si può capire senza aver compreso, mentre nella comprensione è contenuto anche il capire. Corpo: un’ancora concreta e salda, uno strumento di esperienza, una bussola che orienta. Corpo, porta del momento presente, a differenza della mente che si muove velocemente tra prima e dopo, passato e futuro, cos’ stato e cosa sarà. Il corpo è qui & ora. Quindi anche strumento di presenza e di attenzione, per vivere e assaporare quello che c’è così com’è. Meditazione? Mindfulness? Anche, non solo; i nomi servono e, al tempo stesso, possono etichettare e limitare il senso profondo delle esperienze, che sono uniche e soggettive. Dalla poesia alla meditazione, passando dalla psicologia e dall’evoluzione personale. La vita è sistemica, tutto è interconnesso, la ricchezza è ovunque, basta cercare.
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