Esprimere il proprio sé è stato da sempre per l’uomo un’impresa piuttosto complicata. Dai tempi preistorici si possono trovare varie testimonianze che dimostrano questo suo bisogno; un bisogno quasi mistico di dare forma a quello che ci turba, ai nostri sentimenti, alla nostra essenza più profonda. Una modalità di comunicazione alternativa a quella verbale e molto amata, soprattutto dai bambini, è stata da sempre la creatività. Attraverso di essa noi possiamo avere la possibilità di una auto-purificazione psicofisica, esprimendo i propri sentimenti intimi ed eliminando la tensione della vita quotidiana. La creatività ha la capacità di assumere molte forme. Alcune di esse sono le Arti come il teatro, la danza, la musica o le arti visive che nonostante siamo abituati a guardarle sotto una prospettiva limitante come quella dell’intrattenimento o della decorazione, esse possono avere anche aspetti molto diversi, implicando scopi di natura liberatoria e terapeutica.
In Occidente l’antica Grecia ce ne parla per la prima volta tramite Aristotele che caratterizza il genere teatrale della Tragedia Greca un processo “catartico” per l’anima. L'individuo tramite l’arte diventa libero di esprimersi, senza la paura di essere giudicato acquisendo la capacità di muoversi come desidera, prendendo una certa distanza dal suo problema, con l'obiettivo principale di comprenderlo e infine affrontarlo. Inoltre, tramite il medesimo processo ha la possibilità di esprimere una vasta gamma di emozioni, cominciando dalla gioia e arrivando al dolore più grande o dal trionfo al trauma.
La relazione di aiuto in questo caso può essere intrapresa attraverso varie vie come per esempio saper condurre l’individuo, nel modo corretto, ad una maggior consapevolezza o attendere con attenzione e rispetto per una sua reazione interna.
Un altro aspetto importante dell’arte-terapia è che l'individuo può esprimersi attraverso la sperimentazione simbolica, cosa che nella vita normale risulta solitamente molto difficile. Il simbolismo è un modo per l’individuo di manifestare essenziali esperienze emotive di natura più astratta e dare ai suoi sentimenti una forma specifica, perché anche il dolore emotivo cessa di essere dolore non appena ne formiamo un quadro chiaro e concreto. Quindi con l’aiuto dell’arte l'individuo recupera un mezzo essenziale di auto-espressione ottenendo l'accesso alla rappresentazione simbolica della sua realtà e tramite la dimensione narrativa della creatività artistica gli viene fornito un mezzo che ha la capacità di ristrutturare il proprio Io, elaborando l'intensità delle proprie emozioni.
Così possiamo arrivare alla conclusione che l'arte può essere considerata come uno strumento onnipotente nell’ambito delle relazioni d’aiuto, visto che include l’espressione, la comunicazione e la terapia contemporaneamente e inoltre può essere usata non solo dalle persone competenti del mondo artistico ma da chiunque ne abbia bisogno.
Negli ultimi anni nel nostro paese si presenta un aumento dell’uso delle arti nel mondo terapeutico e questa scelta nasce dal fatto che con questo metodo si riduce lo stress e la pressione dell’individuo, incoraggiandolo ad una partecipazione più spontanea ad un processo che non si incentra esclusivamente sulla comunicazione verbale ma prende vita tramite il gioco della creatività e del simbolismo.
Christiana Troussa
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