LA PROGRAMMAZIONE NEURO LINGUISTICA, UTILE PIATTAFORMA TEORICA PER LA PRATICA DEL COUNSELING

Inviato da Stefano Agati

programmazione neuro linguistica

Richard Bandler e John Grinder hanno elaborato una piattaforma teorica ideale per la descrizione dell’interazione umana, identificando con la Programmazione Neuro Linguistica una serie di strategie comportamentali e un insieme di modelli linguistici estendibili ai vari campi della comunicazione umana. “La PNL nasce negli anni settanta, quando constatammo di essere in possesso di un insieme di modelli di comunicazione di straordinaria forza ed efficacia. In origine li avevamo elaborati per usarli nel contesto terapeutico, ma ci accorgemmo presto che era possibile estenderli ad altri campi della comunicazione umana, specificamente ai settori dell’industria e del commercio (vendite, trattative), alle attività legali, all’istruzione.

 

 

Con questi strumenti riuscimmo a ottenere risultati tali - cinque minuti per la “guarigione” garantita dalle fobie in psicoterapia; composizione rapida, educata e soddisfacente di trattative giunte a un punto morto e sistemazione di affari; successo ottenuto nel giro di pochi minuti nell’impartire insegnamenti giudicati impossibili a bambini “handicappati” – che per i professionisti diqueste discipline avevano del prodigioso. Riconoscemmo e dimostrammo così la potenza di questistrumenti in ordine alla creazione di un modello di sicura efficacia che non si limitasse allasoluzione dei conflitti o dei problemi intra- e interpersonali, ma fosse evolutivo; un modelloche non fosse vincolato ai contesti terapeutici, ma offrisse un esplicito procedimento graduale suscettibile di fare evolvere le persone verso un qualsiasi comportamento valido, a loro scelta” (Dilts et al., 1982, 12-13).

 

Con la PNL si entra nel campo dello studio delle componenti della percezione e dei procedimenti di gestione del comportamento. Attraverso la “Programmazione” organizziamo la combinazione e la disposizione sequenziale delle rappresentazioni sensoriali (visioni, suoni, sensazioni, odori e sapori), mente la parola “Neuro” che deriva dal greco neuron, nervo, indica come il comportamento, ogni comportamento, sia il risultato di un processo neurologico. La “Linguistica” indica che attraverso il linguaggio e i sistemi di comunicazione, vengono ordinati e disposti i processi neurali per la realizzazione delle strategie edeimodelli definiti.

 

La PNL è definibile come “metamodello” in quanto costituisce un modello del nostro comportamento di costruttori di modelli (processo di modellamento). “La costruzione di ogni modello richiede l’individuazione e la rappresentazione: 1) di un insieme di elementi strutturali; 2) di una sintassi. Gli elementi strutturali sono i “mattoni” per la costruzione del modello. La sintassi è l’insieme delle regole o direttive che descrivono il modo di unirli. Nei modelli linguistici, per esempio, gli elementi strutturali tipici sono le parole: i vocabolari scritti e parlati. La sintassi è il complesso delle regole grammaticali che stabiliscono in che modo si possano mettere insieme la varie parole.

 

La lingua inglese ha un vocabolario relativamente esiguo (circa 36.000 parole), ma nel corso della storia dei parlanti inglesi sono state pronunciate milioni di frasi diverse e milioni d’idee diverse sono state messe in parole. Ciò è possibile perché le parole possono essere riunite in ordini, sequenze e forme diversi che forniscono contesti particolari in cui esse possono evocare un significato e una significatività unici. Tuttii libri in lingua inglese che mai sono stati scritti sono composti dalle stesse parole usate più e più volte in ordini diversi; a loro volta le parole sono ricavate dalle stesse ventisei lettere dell’alfabeto” (ibidem, 23).

 

La PNL si basa sul principio che ogni comportamento ha una struttura e individua nei “sistemi rappresentazionali” le pietre di costruzione del comportamento, sistemi percettivi e processi sensoriali attraverso i quali ciascuno elabora la propria rappresentazione della realtà. “I vostri colleghi hanno organizzato per il weekend una gita e voi vorreste avere la loro impressione sul luogo. Uno dirà che ha ammirato un tramonto stupendo (Visivo – V); uno che il luogo era molto silenzioso (Auditivo – A); uno che i luoghi erano molto rilassanti (Cenestesico – K); un altro che regnava ovunque un intenso profumo d’erba (Olfattivo – O); un altro che avevano assaggiato frutti di bosco davvero deliziosi (Gustativo – G).

 

Pur delimitando il racconto in un contesto ben specificato e a un particolare aspetto del contesto, le descrizioni che otterrete saranno molto differenti. Non sarebbe esatto dire che ciascuno ha una propria opinione dell’esperienza – nei casi menzionati le opinioni sono per così dire tutte “positive” – ma ognuno ha voluto descrivere qualcosa piuttosto che altro, e ciò fa supporre che abbia preferito allora prestare attenzione ad alcune informazioni piuttosto che ad altre. E’ come se in quel momento, di fronte a una grande quantità di stimoli, ogni persona decidesse di selezionare ed elaborarne soltanto alcuni” (Granata, 1999, 39).

 

Ogni sistema rappresentazionale è definito dalle “sottomodalità”, quelle caratteristiche che compongono e indicano la nostra rappresentazionedella realtà; la PNL ci insegna che queste possono essere modificate e con esse anche la sensazione o il significato di un’esperienza. Attraverso un processo di estrazione (elicitation) ilprogrammatore neurolinguistico è in grado di compiere una dissezione delle strategie dell’altro, interpretandone i possibili segnali di accesso ai sistemi rappresentazionali, come i movimenti oculari, l’analisi dei predicati, i segnali di accesso gestuali, i mutamenti di tono e di atteggiamento muscolare, i mutamenti del ritmo e del tono di voce o delle alterazioni di respirazione; calibrando i segnali ascoltabili, visibili e percepibili, fino all’utilizzo delle tecniche di ancoraggio, di rispecchiamento e di guida dall’interlocutore.

 

La PNL di seconda generazione ha inoltre sviluppato lo studio dell’esperienza interna attraverso i “Metaprogrammi”, quei filtri selettivi che si aggiungono a quelli culturali, sociali e sensoriali, che influiscono sul nostro comportamento e condizionano le nostre reazioni al mondo esterno. Già queste prime considerazioni ci indicano come la PNL possa stimolare attitudini interiori,favorire la ricerca di nuovi modelli di comunicazione verso l’esterno e aiutarci a sviluppare le abilità necessarie per una migliore comunicazione con gli altri. Molti concetti della PNL potranno risultare utili in riferimento alla creazione del “rapport” e allo sviluppo delle abilità, delle strategie comportamentali e dei modelli linguistici per comunicare efficacemente nella pratica del Counseling.

 

Bibliografia BANDLER R., Usare il cervello per cambiare, Astrolabio, Roma, 1986. BANDLER R., GRINDER J., La struttura della magia, Astrolabio, Roma, 1981. DILTS R., GRINDER J., BANDLER R., BANDLER L.C., DELOZIER J., Programmazione Neuro Linguistica,Astrolabio, Roma, 1982. GRANATA G., PNL la programmazione neurolinguistica, De Vecchi Editore, Milano, 1999.

Potrebbero interessarti ...