L'assertività

Inviato da

L’assertività è un percorso verso la libertà, verso modi di agire e interagire con gli altri orientati all’autonomia e all’autenticità.
L’assertività non è una forma di potere utilizzata per sopraffare gli altri, ma è un modo per affermare se stessi per
essere se stessi, solo così si può procedere nella vita nella spontaneità della propria unicità in perfetta sintonia con propri valori e proprie intenzioni.
Il soggetto assertivo è quindi colui che, a partire da un profonda fiducia in se stesso e nelle proprie capacità, mette in atto comportamenti diretti all’affermazione di sé rispettando ad ogni modo il proprio interlocutore.
Il suo comportamento, infatti, si differenzia da quello dell’aggressivo, in quanto il suo scopo è quello di realizzarsi senza per questo svalutare o umiliare gli altri e si differenzia dall’anassertivo, in quanto, prendendosi la responsabilità della propria vita agisce in funzione degli scopi e dei valori da realizzare senza imporsi o dipendere dagli altri.
Per concludere, l’assertività implica uno stile di comportamento attraverso il quale l’individuo riesce ad esprimere onestamente e in modo appropriato pensieri, emozioni, sentimenti, necessità e diritti senza entrare in ansia, aggredire o calpestare i diritti altrui.
Ma come si persegue un comportamento assertivo?
Il primo fondamentale passo verso l’assertività è quello di diventare consapevoli di se stessi, ossia coscienti
delle modalità attraverso le quali mostriamo il nostro essere assertivi, anassertivi, aggressivi.
Ricordiamo che lo stile anassertivo è caratterizzato da comportamenti passivi, conformistici e compiacenti.
Il soggetto anassertivo è colui che stabilisce con gli altri relazioni di tipo simpatetico – simbiotico che scaturiscono fondamentalmente dalla presenza di una bassa autostima e di conseguenza dall’incapacità del soggetto di trovare in sé le risorse per poter vivere autonomamente.
Essendo infatti dominato da un costante senso di inferiorità e dal bisogno di dipendere dagli altri,l’anassertivo tende ad adeguarsi eccessivamente alle richieste provenienti dal mondo esterno al fine di garantirsi la protezione degli altri fino al punto, a volte, di essere totalmente dominato o sfruttato.
Lo stile aggressivo, invece, è tipico di colui che domina, prevarica e svaluta gli altri.
Sostanzialmente questo soggetto non è forte, ma recita tale parte per non sentirsi debole o privo di valore, a
tal fine, a partire da un presunta posizione di superiorità, si impone, accampando diritti, chiedono favori, svalutando con offese o battute sarcastiche, senza preoccuparsi minimamente dei diritti e dei sentimenti
altrui.
Il secondo passo verso l’assertività consiste nel riconoscere i propri diritti, desideri, bisogni e intenzioni.
I diritti abbracciano tutta la sfera del proprio essere e del proprio sentire, quindi, è un diritto per esempio: avere opinioni e punti di vista propri, esprimere i propri sentimenti, fare scelte congruenti con le proprie intenzioni e valori, e ancora, è un diritto essere ascoltati, sbagliare, cambiare idea, chiedere ciò che si desidera, rifiutare critiche, ecc.
Ed è, infine, anche un diritto scegliere di non essere assertivi, in particolare quando tale scelta ci viene
imposta dall’esterno.
Un terzo passo verso il comportamento assertivo, consiste nel dichiarare i propri obiettivi facendo in modo che essi siano consonanti con le proprie intenzioni, con i propri desideri e con i propri bisogni.
Un ulteriore obiettivo è rivolto al dialogo con la propria ombra. L’ombra è la parte nascosta, e poco gradita di
noi, è quella parte d’animo eclissata nell’inconscio che ci permette di rimuovere la paura di essere abbandonati o rifiutati.
Il dialogo con la nostra ombra è fondamentale in un processo di cambiamento, perché solo in questo modo potremo
liberarci delle paure ed affermarci in modo autentico.
Altro passo verso l’assertività si basa sul superamento delle emozioni parassite e nella modificazione del
nostro modo di pensare disfunzionale.
Le emozioni parassite sono quelle emozioni negative che derivano da modi sbagliati di pensare e che ostacolano la
messa in atto di skill assertivi e il raggiungimento di propri obiettivi.
Le emozioni parassite (o disfunzionali): l’ansia, la depressione, il senso di colpa, la rabbia, la paura risultano sempre inadeguate alla situazione ed hanno carattere distruttivo.
Solo rendendoci consapevoli di queste emozioni disfunzionali, trasformandole in emozioni adeguate potremo
procedere nel radioso cammino verso la libertà.
L’ultimo passo verso l’assertività implica l’agire il cambiamento, ossia concretizzare quanto detto fino a questo momento.
Il cambiamento può essere messo in pratica imitando la strategia assertiva in modo da interiorizzarla e
renderla praticabile in molteplici situazioni.
Ricordiamo che l’apprendimento di skill assertivi implica la sperimentazione attiva dell’assertività sia nelle
parole che nel corpo.
Potrebbero interessarti ...