I crack finanziari e il mondo emotivo

Inviato da Ernesto

counseling e finanzaDal punto di vista emotivo, il crack, il fallimento, può evocare la fine traumatica, il vuoto, l’incertezza, il disorientamento. Se si sentono emozioni di questo tipo, allora ci si può chiedere cosa e come si vuole iniziare qualcosa di diverso, oppure come riempire il vuoto emotivo, oppure come dare certezza a se stessi e agli altri o, infine, come orientarsi nel proprio percorso evolutivo.
Innanzitutto, se qualcosa accade è perché aiuta nell’evoluzione personale e sociale. Ha senso chiedersi in che termini aiuta.
Quali risorse utilizzare? Le energie emotive della famiglia, della scuola, delle università, delle associazioni, delle aziende, della Pubblica Amministrazione?

Quali valori mettere in discussione e quali priorità? Il fallimento ha senso perché “costringe” a ricostruire su basi più solide, sia economiche (maggiori riserve, maggiore capitalizzazione, ecc.) sia emotive.

Quali sono i valori a cui si tiene maggiormente? La crescita economica, l’evoluzione personale o sociale, gli affetti, ecc.

E conseguentemente, quali sono le attività prioritarie? Sostenere la famiglia, l’impresa in generale, i lavoratori dipendenti, i professionisti, i manager, le nuove professioni, le imprese innovative, le imprese storiche, le imprese di settori strategici, ecc.

Quali abilità sviluppare? Imprenditorialità, innovatività, affettività, sicurezza, determinazione, autostima, capacità d’amare, leadership, ecc.

Da qui possono sorgere le basi di un equilibrio maggiormente integrato, dove la parte economica e razionale sia un aspetto importante e non il tutto. La storia, infatti, ci insegna che l’economico è al servizio dell’essere umano. È vero che la persona ne deve rispettare le leggi dell’ambiente in cui vive, ma può anche modificarle con le proprie capacità.

Se quanto l’essere umano produce non è al servizio della propria evoluzione, integrando razionalità (conoscenza del mondo esterno) ed emozioni (percezione, comprensione-interiorizzazione) e, anzi, se ne discosta, allora il rischio di fallimento può rinnovarsi e costringere l’uomo a riflettere dolorosamente sulle proprie sconfitte per costringerlo a cambiare, a creare le premesse per il successo futuro.
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