L’incontro con i Maestri 2


petruska clarksonSulle ali dell’entusiasmo per il bellissimo corso organizzato con Paul Rebillot (33 persone in un’intensa settimana sul Lago di Como) mi venne voglia di contattare e portare a Genova Petruska Clarkson, una delle esponenti più geniali della Psicoterapia e del Counseling Gestaltico, autrice di diversi libri “culto” per gli amanti del genere tra cui mi avevano molto colpito: “Gestalt Counseling (per una consulenza psicologica proattiva nella relazione d’aiuto)” e “La Relazione psicoterapeutica integrata”. Ricordo ancora la prima e-mail nella quale mi presentavo e chiedevo alla Dott.ssa Clarkson la disponibilità a venire a Genova. La successiva risposta fu un’autentica doccia fredda: Petruska si dimostrava disponibile a venire ma chiedendo in cambio un compenso da diva del cinema!

Fatti due conti compresi che tra la sua richiesta e le altre spese (prevedendo io un certo numero di partecipanti) avrei dovuto chiedere almeno 800 euro a persona per un seminario di tre giorni! Non che non ci siano situazioni o corsi che non chiedano quelle cifre ma la mia concezione generale di formazione è leggermente diversa e prevede una certa etica anche nelle cifre richieste. Stavo per rinunciare ma qualcosa dentro di me mi disse che non era giusto farlo senza provarci fino in fondo. Risposi a Petruska in modo accorato: avrei tanto voluto averla con me ed ero sicuro che vederla e poter interagire con lei potesse essere molto utile e formativo alle persone che stavano frequentando la Scuola presso la quale stavo lavorando.

Quella cifra era impossibile per noi ma tenendo i costi bassi e puntando su una discreta affluenza (pensavo a 40-45 persone): puntando sul numero dei partecipanti piuttosto che sulla quota da richiedere a ciascun partecipante ero sicuro di poterle garantire un onorario più che dignitoso. Non speravo francamente in nessuna risposta invece accadde il miracolo. Petruska era rimasta colpita dalle mie parole e accettava la “scommessa”-Genova. Fu così che l’8, 9 e 10 maggio del 2004 si svolse a Genova il workshop: “Innovazioni e Prospettive nella Psicoterapia e nel Counseling Gestaltico Integrato”.

La partecipazione andò oltre le più rosee aspettative: 60 persone circa con grande soddisfazione di entrambi! Petruska si dimostrò una professionista esemplare oltre che un meraviglioso istrione. I partecipanti al workshop risposero molto bene, Petruska fu molto lusingata del gradimento ricevuto e rinsaldò così il suo rapporto privilegiato con l’Italia e gli italiani. Nonostante questo quadro idilliaco l’ultimo giorno fu particolarmente difficile. Per motivi logistici quel giorno dovemmo cambiare il luogo di svolgimento del seminario e questa seconda aula si rivelò assai meno adatta alla personalità ed alle idee di lavoro di Petruska.

Lei non reagì con lucidità ed incominciò a provare soluzioni alternative per lo sviluppo della giornata. Una di queste soluzioni non piacque al responsabile della sorveglianza della sala che ebbe un acceso alterco con Petruska, la quale peraltro, per la sua storia personale, mal sopportava le persone in divisa e gli ordini. Insomma vissi autentici momenti di panico che però vennero abilmente risolti dalla Clarkson: mentre litigava con il tipo si rese conto dell’assurdità della situazione e mi chiese di mandare tutti in pausa per un quarto d’ora che sarebbe dovuto servire a lei per ri-centrarsi.

Ebbene lo fece e al rientro dalla pausa tutto il suo nervosismo era miracolosamente svanito e lei tornò ad essere la magnifica conduttrice di gruppi che avevamo conosciuto nei due giorni precedenti! Fuori dal seminario, durante i nostri pranzi e cene insieme ho potuto apprezzare una persona davvero intensa,con una cultura generale infinita, un’altissima sensibilità e conoscenza delle cose umane e una personalità tormentata dovuta ad una vita davvero piena, nel bene e nel male. Memorabile la serata in cui Petruska, esperta in sessuologia, pretese di portare tutto lo staff dell’A.S.P.I.C. in un noto sexy shop di Genova per erudirci sulle tematiche sessuali che, secondo lei, come operatori dell’ascolto non potevamo non conoscere a menadito!

Nei giorni successivi al workshop ricevetti una bellissima e-mail di Petruska che mi ringraziava per avere insistito ed averle fatto fare un’esperienza che sarebbe rimasta per lei un ricordo indelebile. Venni a sapere molto tempo dopo che quella fu anche l’ultima esperienza lavorativa in un gruppo di Petruska. Da tempo infatti aveva programmato un anno sabbatico in cui staccare dal lavoro e stare accanto all’anziano padre che si trovava in Sudafrica. L’anno si protrasse e quasi due anni dopo venni raggiunto dalla notizia del suo suicidio in un albergo di Amsterdam. Di seguito riporto l’ultima lettera scritta da Petruska poco prima di togliersi la vita che si può trovare in lingua originale in molti dei siti che ricordano l’importanza della sua figura.

PER FAVORE non resuscitatemi, per favore.

Il mio volere è nel mio portafoglio, con il mio passaporto. Sono anche rimasta senza eredi.

Amo essere in questa città di canali e leggi liberali, sta piovendo e io sono felice. Credo che sia un diritto umano di base poter decidere quando vuoi morire, l’aborto, dopo tutto, è togliere la vita di un altro essere umano. Ma presto tutto ciò dovrà essere preso in considerazione poiché le persone anziane sovrappopolano e sovraccaricano il pianeta. Nel tempo, forse, anche gli psicoterapeuti incentiveranno la libera scelta sul vivere o morire. O almeno le persone che volessero farlo verranno supportate, persino approvate, stimate.

Ho capito che la mia ricerca degli anni recenti, la sua continuità e integrità, dall’apartheid, alla liberazione femminista, ai diritti dei gay sta cambiando le leggi inglesi al fine di prevenire abusi su clienti e studenti ecc. Più in generale mi sono occupata di alleviare la sofferenza umana e incentivare lo sviluppo del potenziale che ogni persona possiede. Avrei potuto fare meglio, ma certamente avrei potuto fare anche peggio.

In ogni caso i gli indizi c’erano già tutti. Nascosti nei miei primi scritti, sia quelli pubblicati, sia quelli non pubblicati. Mi dispiace non avere avuto il tempo e la tranquillità per pubblicarli tutti.

Sono grata e mi sento benedetta dai doni che la vita mi ha donato. Ho amato e sono stata amata come poche altre donne che ho incontrato nella mia vita. Diverse volte per lungo tempo e molte volte anche per brevi momenti di eternità. Ho sempre amato il mio grembo.

Soldi ne ho fatti un bel po’ ma non sono mai stata interessata davvero alla ricchezza e certe volte ho regalato molto denaro.

La fama non l’ho amata. Non sono fatta per gestirla. L’ho ricercata, lo ammetto, ma mi ha fatto più male che aiutato.

Sono stata in posti pieni di meraviglie, ho avuto esperienze incredibili e ho interagito con la Bellezza. In questi ultimi anni sono stata più felice di quanto si può immaginare che un essere umano possa essere.

Ne ho avuto a sufficienza. La mia fame di vita è alla conclusione e pc (sta per Petruska Clarkson e nell’originale è scritto in minuscolo n.d.r.) vuole tornare a casa adesso.

Si, paura (di sopravvivere),
dolore
rabbia ma soprattutto
pace = pienezza,
soprattutto gioia,
gratitudine e soprattutto amore.

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