Perché il Counseling?

di Daniela Grillenzoni

Sono sempre stata poco soddisfatta degli studi che ho scelto e del mio poco impegno nel conseguirli. Dopo le scuole medie, quando è stato il momento di decidere per l'istruzione superiore, mi sono affidata a quella che, detta dai miei genitori, sarebbe stata la scelta giusta per me. Per immaturità o per non avere responsabilità nel contraddire i miei, ho optato per Ragioneria, una scuola tecnica che non sentivo assolutamente far parte del mio modo di essere, avendo maggior predisposizione per le materie umanistiche e buone capacità di relazionarmi con gli altri.

 

Finiti i cinque anni, che ho sentito interminabili, è arrivato il momento di prendere la decisione tra un lavoro sicuro e l'università. Premettendo che negli anni '90, soprattutto nella mia zona, non c'era problema di disoccupazione, anzi, erano addirittura le ditte che cercavano i neo ragionieri e non viceversa, ancora una volta mi sono lasciata condizionare dal volere dei miei genitori, soprattutto di mio padre:non ho neanche tentato di parlare loro della possibilità di continuare gli studi, anche a causa degli scarsi risultati delle superiori, pur avendone l'aspirazione.

Così sono diventata adulta, con un lavoro certo, ma che non mi piaceva affatto. Tutto il giorno avevo a che fare con dei numeri, dei quali non me ne importava assolutamente nulla.

Ho cercato di cambiare lavoro e di fare qualcosa che mi appartenesse un po' di più e, nel frattempo, mi sono sposata e sono diventata mamma.

Ad un certo punto la vita ha deciso di metterci lo zampino e, attraverso una serie infinita di vicissitudini, neppure tanto piacevoli, anche il nuovo lavoro, che un po' mi gratificava, non è andato a buon fine e mi sono trovata sola ad affrontare, in certi momenti, dei problemi più grandi di me.

Uscita dal tunnel, con le mie forze, ma non del tutto indenne, ho pensato di fare finalmente qualcosa per me, qualcosa che fosse più nelle mie corde.

Mi sono messa a cercare su internet dei corsi, dei seminari, qualcosa che potesse aiutarmi a coltivare le mie capacità di relazionarmi con gli altri. Senza nemmeno dover cercare tanto, mi sono imbattuta in un sito di una scuola professionale di Counseling che, poche sere dopo e vicino alla mia città, faceva una serata di presentazione ... mi si è aperto un nuovo mondo!

Nonostante fossi un po' titubante per l'investimento di tempo ed economico, mi sono iscritta fidandomi per una volta del mio istinto.

Non senza fatica ho portato a compimento i miei tre anni di percorso, i quali mi hanno profondamente cambiata. Mi sono diplomata alla scuola triennale Aspic di Modena in Gestalt Counseling (indirizzo pluralistico integrato).

Tengo molto ad essere una buona counselor. Sono consapevole che sto percorendo una strada infinita, dove non c'è un tranguardo finale ma una successione di tante piccole tappe.

Sono stata una sportiva a livello agonistico amatoriale e, anche se ora non gareggio più, dentro di me è rimasta la resilienza, il non mollare mai nelle situazioni difficili.

Prima di iniziare il mio percorso ero una persona totalmente diversa. Mettermi sempre in gioco, lavorare su me stessa, mettendo a nudo le mie difficoltà mi ha permesso di essere quella che sono ora. 

Mi ritengo una persona miglire, più riflessiva, consapevole de fatto che tutte le mie debolezze siano comunque parte di me e che in qualche modo posso utilizzarle per crescere ulteriormente.

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