Casarza Ligure, 22 maggio 2011
Ho subito apprezzato l’idea di intervistare noi Counselors, solo così si possono evidenziare le soddisfazioni e le difficoltà che, in zone diverse d’Italia, si vivono quando si intende avviarsi verso questa nuova professionalità. Ecco il mio contributo.
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perché hai deciso di diventare counselor?
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come vivi la professione nella vita di tutti i giorni?
La vivo, per ora, nel mondo del volontariato. Mondo in cui la fame di ascolto e di aiuto è enorme. Io ho investito, e continuo ad investire, molte energie nel cercare di ritagliarmi un piccolo spazio lavorativo. Ho la grande fortuna di avere la disponibilità di un appartamento nel centro di Rapallo, in cui è virtualmente aperto il mio studio. Dico virtualmente perché non ho mai avuto un solo Cliente. I motivi? Me li chiedo costantemente, visto che nel volontariato i Clienti ci sono, tornano e trovano beneficio dagli incontri di Counseling. Le domande alle mie riflessioni sono troppo dissacranti per essere espresse in forma esplicita, tuttavia lascio a voi cari Colleghi comprendere come in zone piccole, quando si è signori nessuno, ad altri siano destinati ruoli predefiniti…
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parla delle gratificazioni che ricevi da questa professione
Sono tante, tantissime. Ho imparato che la condivisione autentica paga più di mille lauree o diplomi. Io amo confrontarmi con gli Altri, scrivo di Counseling ma non solo, su tre giornali on-line, dedico tempo agli sportelli di Counseling aperti con Cittadinanzattiva e raccolgo un feedback positivo da tutto ciò. L’amarezza nasce dal contesto istituzionale in cui viviamo, per il quale sei non per come sei ma per ciò che appari, o che sembri…
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raccontaci un'esperienza o un aneddoto
La più simpatica: una Cliente dello sportello Counseling di Sestri Levante, al secondo incontro, mi ha spiegato di aver descritto la nostra professione al proprio compagno. Ebbene, è stata talmente chiara, ha usato concetti così immediati che, posso assicurarvi, è stata illuminante. Più di tre anni di corso. E pensare che io mi affanno sempre a specificare, a chiarificare, a distinguere. Questa Cliente ha semplicemente detto: “Ho spiegato che vengo da te, dove tu mi ascolti, io parlo, poi attraverso quello che mi rispondi io capisco le mie stesse parole”.
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