L'esperienza, nell'orientamento all'essere, non è finalizzata all'acquisizione di qualcosa. Che sia l'approvazione di qualcuno o la soddisfazione di qualche criterio, è afinalistica. Quando si è orientati all'essere, l'esperienza convalida se stessa. Proviamo a consapevolizzare quanta della nostra energia è impegnata nel fare la cosa giusta, nel riempire dei vuoti manchevoli, nel cercare controllo e sicurezza. Di fronte ad una situazione, tendiamo ad enfatizzare i pericoli a scapito di ciò che è attraente, essendo più orientati verso una sicurezza conservativa? Oppure siamo focalizzati verso ciò che ci attrae, ridimensionando i pericoli? Nel secondo caso, saremo portati con fiducia verso la crescita, verso la totalità e l'unicità del Sé.
Il tipo di orientamento, è un chiaro indicatore di dove ci troviamo in questo momento. Se la paura e le scelte conservative sono ancora preponderanti, avremo la necessità di soddisfare sufficientemente il bisogno di sicurezza perché per poter percepire quella base sicura dalla quale avventurarci fiduciosi. Occorrerà che colui che accompagna nel viaggio consideri naturali le resistenze, così da accettarle senza giudizio, così che da questo spazio di comprensione, il cliente-persona, possa aprirsi a crescere, allargando i propri orizzonti. Ciò si traduce nel trovare un buon ritmo tra sicurezza e apertura alla crescita. Solo allora, il cliente-persona potrà consapevolizzare la propria personalità, quel surrogato della propria natura che si era costruito, negando il proprio essere. Potrà così abbandonare il proprio orientamento nei confronti della sopravvivenza, per aprirsi alla pienezza della vita.
Fabrizio Rossi
Dottore in Filosofia - Counselor, Formatore e Supervisore Direttore della Scuola di Counseling Lasu di Parma (www.lasu.it). Autore del libro “Tutto è Relazione” edito da Crisalide (2019).
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