Al termine di un percorso che si è rivelato essere soltanto all’inizio, aver scritto questa tesi mi porta a “sentire” due emozioni diverse e cariche entrambe di energia, e il solo fatto di sentirle e di poterle rendere vive e reali mi riempie della gioia della scoperta! La prima emozione che riconosco è l’immensa gratificazione personale, la grande soddisfazione di aver terminato, senza che mai sia terminato, un lungo cammino di ricerca e di riflessione in merito ai temi che ho trattato, che mi è costato immensa fatica, in termini non solo di tempo impiegato ma anche e soprattutto riguardo alle emozioni e allo sforzo di continuare a guardarmi dentro, per far uscire le parole giuste per me e per il mio desiderio di raccontare. A ciò, inoltre, si aggiunge il piacere, sanamente egoistico finalmente e per fortuna, di aver avuto l’opportunità di comunicare ad altri i miei pensieri, le mie idee, lasciando finalmente fluire il silenzio e dandogli voce. La seconda emozione invece è un po’ più scoraggiante, o forse no: quando si porta a termine un lavoro ci si rende consapevoli di quante cose si immaginava erroneamente di aver compreso e si capisce di non averle capite a sufficienza, tanto da non essere sicuri di averle sapute esprimere in modo abbastanza chiaro! Credo che la continua ricerca di equilibrio tra queste due emozioni che adesso mi pervadono, rappresenti la forza che mi consente e mi consentirà di vivere serena e continuare ad andare avanti per la mia strada, nella vita e verso questa professione, insieme alla consapevolezza che ho sempre fatto e che sto facendo del mio meglio, consapevolezza che mi ha aiutato e che mi aiuta a creare la fiducia per andare oltre a quello che sono ora.
Durante questi tre anni ho capito che l’incontro con l’altro è un’occasione di crescita, il continuo rimando che l’altro offre, sia esso compagno, membro della famiglia, collega, cliente, permette di continuare a guardarsi dentro e di proseguire nel percorso verso la conoscenza di sé. Ma l’incontro con l’altro non è solo un’occasione per approfondire la conoscenza di noi stessi, alla ricerca di chi siamo realmente, è anche la scoperta dell’universo dell’altro e di infiniti altri modi di essere, da cui imparare e da cui lasciarsi sorprendere ogni volta, lasciando crollare barriere e pregiudizi spesso legati alla paura. Lo sviluppo di questa capacità e l’affinarsi di questa sensibilità, possono passare però soltanto dalla fatica e dal lavoro continuo, indirizzato verso l’analisi delle proprie dinamiche affettive e del proprio stile relazionale... anche di quello che si ha con il proprio corpo, che è straordinario veicolo di segnali, dei quali dobbiamo saperci assumere piena responsabilità attraverso un ascolto ed una conoscenza profonda.
Attraverso questo cammino ho scoperto, giorno dopo giorno, risorse che non pensavo nemmeno di possedere e che invece erano lì, nascoste sotto quelle maschere che più o meno consapevolmente continuavo ad indossare. Ho guardato in faccia le mie paure e ho trasformato i bisogni in desideri, ho imparato a riconoscere le emozioni come mie e ho affrontato i tanti cambiamenti della mia vita con coraggio e responsabilità... e sono veramente fiera di me!
Vorrei concludere questo lavoro con i dodici bellissimi messaggi che i coniugi Goulding hanno suggerito e che chiamano permessi, messaggi che i genitori dovrebbero saper trasmettere ai propri figli per favorirne una crescita sana, messaggi che voglio fare miei, per me, per Marco, il mio compagno a cui dedico questa fantastica fatica, e per il benessere di quei figli che immagino come vorrei e... che spero saranno come vorranno essere!
Hai il diritto di esistere
Hai il diritto di essere te stesso
Hai il diritto di crescere
Hai il diritto di riuscire
Hai il diritto di fare
Hai il diritto di essere importante
Hai il diritto di appartenere ad una famiglia o ad un gruppo
Hai il diritto di entrare in intimità con gli altri e di condividere quello che senti
Hai il diritto di essere sano di corpo e di spirito
Hai il diritto di avere pensieri tuoi, autonomi
Hai il diritto di avere delle sensazioni
Hai il diritto di essere un bambino
BIBLIOGRAFIA
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