G.I. Gurdjieff
Siamo Esseri Tricerebrali
Nel cammino verso l'autorealizzazione non possiamo prescindere dal nostro corpo: il corpo è l'unico mezzo che abbiamo nello stare al mondo, il ricongiungimento della nostra energia e della nostra materia. Come è nella religione buddista: il corpo è il nostro tempio.
L'obiettivo del risveglio energetico è di far sentire, percepire il corpo come una parte intera e non frammentata, preparando nel frattempo ad una maggiore consapevolezza corporea, che porta ad un contatto più immediato e diretto con il propri bisogni
Introduzione: il pensiero sullo sfondo del RISVEGLIO
Il risveglio energetico è stato pensato come uno spazio dove porre il corpo al centro della nostra esperienza. Nella vita quotidiana diamo più spazio all'attività cognitiva, ai pensieri, alle idee, ai doveri lasciando sullo sfondo una parte molto importante, il nostro contenitore, ciò che ci permette di esistere fisicamente presenti su questa terra.
A differenza della visione psicosomatica classica che ritiene il conflitto mentale causa dei sintomi fisici, la visione integrata della Gestalt guarda ad entrambi come parti di un’espressione unitaria del sé o dell’organismo. Lo stato di integrazione in cui la persona fa esperienza di sé come organismo unitario, è caratterizzato dal cambiamento sia della consapevolezza di sé, che della prospettiva della propria vita. Il coinvolgimento corporeo rende ancora più efficace e forte il senso del sé e la sensazione di interezza. Una buona consapevolezza dell’esperienza corporea può essere importante sia nel risolvere piccole difficoltà quotidiane (far fronte alle tensioni, comprendere i sentimenti e quindi modellare le relazioni), sia per le difficoltà più profonde riguardanti il Sé, la confusione di identità, i conflitti emotivi o un senso di frammentazione. La psicologia della Gestalt, partendo da una visione olistica dell’essere umano, considera mente e corpo come parti integranti di un’unica realtà, costituita da un processo di rinnovamento continuo in cui gli aspetti e le esperienze psicologiche non sono separabili da quelle corporee. L’organismo umano è qualcosa di più della semplice somma di mente e corpo e non può essere compreso a partire dall’analisi delle singole parti che lo costituiscono.
La struttura del Risveglio
I 60 minuti di esperienza cominciano con il livello corporeo passando dal livello immaginativo e terminando nuovamente con il livello corporeo
La teoria dei tre cervelli di Gurdjieff costituisce lo sfondo teorico ed integratore dell'esperienza. Il cervello viene visto nei suoi tre sistemi principali: il cervello Rettiliano (tronco dell'encefalo), il cervello Mammifero (sistema limbico) e il Cervello cognitivo (neocorteccia). Il cervello rettiliano, il più antico, è la sede degli istinti primari, delle funzioni corporee autonome, del territorio, della conquista e della difesa, dei comportamenti che riguardano l'accoppiamento, la risposta attacco-fuga, ed anche quelli che avvengono in un gruppo e che formano le gerarchie sociali. Il sistema limbico(mammifero) è l'evoluzione della parte rettiliana che rappresenta un progresso del sistema nervoso, aumentando le capacità di affrontare l'ambiente. Parti di esso sono correlate al nutrimento, altre ai sentimenti e alle emozioni, altre ancora collegano i messaggi esterni con quelli endogeni (sostanze prodotte dal nostro corpo): questo cervello può essere considerato la nostra parte più calda, quella parte che si emoziona di fronte alle cose, IL CUORE.
Il nostro cervello cognitivo è quella parte del cervello che è sede del linguaggio, e di quei comportamenti basati sul problem solving che ci permettono di affrontare situazioni nuove e di prevedere il futuro: le funzioni cognitive e razionali; quest'istanza può esser considerata come la nostra parte guida che racchiude tutte le funzioni cognitive e razionali.
Ho condotto il lavoro iniziando con la respirazione bioenergetica prima diaframmatica poi pettorale e infine clavicolare con l'invito a lasciare i pensieri, la testa le preoccupazioni; ho concentrato la prima giornata di lavoro sulla parte bassa del corpo e dedicato la seconda giornata all'integrazione delle tre parti.
1' giorno: Attraverso la respirazione e il movimento abbiamo contattato ognuna delle parti (unghie dei piedi, caviglie, polpacci, cosce, parte pelvica, bacino) sciogliendo eventuali tensioni. Abbiamo proseguito con la visualizzazione e successivamente abbiamo drammatizzato ed agito il comportamento guidato dall’ “animale ancestrale”
v ESERCIZIO 1: Cominciamo a camminare ad occhi chiusi nella sala fidandoci del nostro corpo ... e a sentire i piedi ... che poggiano sul pavimento…. Siamo in movimento… sentiamo i talloni le dita la pianta intera ... camminiamo prendendo il contatto con il nostro respiro ... l’aria entra dal naso ed esce dalla bocca…. sentiamo le pianta dei piedi e la nostra gravità ...
ora piano piano i nostri piedi ci conducono in una terra lontana... in una terra lontana di 50 di 500, 5000 anni fa, quando gli alberi erano più alti che mai, e gli edifici non esistevano, l’aria era umida e sapeva di foglie secche ... ora l’olfatto si fa via via più intenso più potente senti e l’aria carica di acqua, l'udito diventa più acuto e improvvisamente diventi quell’animale, quella cosa di millenni e millenni fa ... e cominci a muoverti come allora, a correre ... a fare i tuoi versi
senti la fame... e l'unica cosa che puoi fare è andare al cercar cibo ... sei in cerca del cibo … cerca di nutrirti
ora ... che sei sazio cerchi un posto dove sentirti a casa, il tuo territorio… che è solo tuo ...il tuo habitat preferito e comodo
ora che hai un posto dove tornare … vai a ricerca dei tuoi simili .... come fai a chiamare i tuoi simili? Come è il suono del tuo animale ?
Durante lo svolgimento di questo esercizio, lo sfondo è musicale, con note di percussioni africane per stimolare il risveglio della parte istintiva.
Con l'energia contattata lasciamo il nostro animale che fa parte di noi, ora ritorniamo nella sala, sul nostro respiro, e apriamo lentamente gli occhi troviamo una posizione comoda e ascoltiamo il bisogno che emerge del nostro corpo (c'è chi si sdraia, chi rimane in piedi, chi si siede).
v ESERCIZIO 2: Ora chiudiamo di nuovo gli occhi e immaginiamo una sfera di luce all'altezza del nostro ventre, una luce calda, attraverso il respiro la portiamo all'altezza del petto … poi sulla gola … poi in viso …
immaginiamo un canale sottile che collega la nostra parte bassa con la punta della testa dove esattamente giungono i capelli.... questo canale poi si espande e ci collega tutti nella sala... fuori... nello spazio …
Ora facciamo tre respiri profondi e ritorniamo nella sala, nel momento presente.
Ci salutiamo
La scelta di riportare l'energia sugli altri centri importanti del corpo è motivata dall’intenzione di creare un filo invisibile che collega e riunisce le nostri parti (3 centri) interiori.
2' giorno: Iniziamo a prendere contatto con il nostro corpo a porre gradualmente attenzione ai piedi, polpacci, ginocchia, cosce parti pelviche, bacino, ventre petto, spalle, collo, gola, testa e fare un generale riscaldamento dell'energia corporea attraverso il movimento insolito nello spazio, muovendoci con tutte le parti che abbiamo in tutte le direzioni possibili
Dopo di chè ognuno trova una posizione nella sala più comoda in piedi ad occhi chiusi
Esercizio 1: Poniamo attenzione ai nostri piedi, come sono appoggiati a terra, sciogliamo la tensione nei polpacci, nelle cosce, nella parte pelvica attraverso il respiro liberiamo eventuali tensioni e soprattutto respiriamo nel nostro centro basso. Prendiamo energia dalla terra attraverso i nostri piedi, le nostre gambe e la esprimiamo nel corpo… l’attenzione è sul corpo che si muove... e sulla musica che lo stimola…. ascoltiamo e agiamo … (musica di percussione prima e musica orientale dopo) …
Dopo il primo sfondo musicale: ora l'energia della terra si trasforma al livello del nostro bacino in energia più calda, più sensuale... siamo nell'energia del fuoco ... ascoltiamo il bisogno del corpo e poi agiamo … è il corpo che ci muove non la musica, la musica è solamente lo sfondo
la musica si ferma
Ora saliamo un po' più su ... l'energia del fuoco si trasforma… quando giunge al livello del petto... diventa l energia dell'acqua, che accoglie e nello stesso tempo lascia andare. Portiamo l'attenzione attraverso il respiro al nostro secondo centro, il centro del cuore … continuamo a respirare.. ora l'energia è l'energia dell'acqua ed attraverso questa percepisco il bisogno del corpo e mi muovo per assecondarlo …
la musica si ferma
Passiamo ora al centro più alto di noi, alla parte alta... al nostro centro dei sapere … la testa … è il nostro terzo centro più ... paterno... il centro della guida … qui siamo nell'energia dell'aria... siamo nel nostro centro devozionale …
la musica si ferma
la musica è finita lentamente ritorniamo nella sala, attraverso 3 respiri profondi e riapriamo gli occhi.
Il lavoro emerso dal gruppo mi spinge a proporre il brano di Ravel con obiettivo di sentire i tre centri su cui abbiamo appena lavorato contemporaneamente attraverso le tre melodie che si intrecciano nel brano.
CONCLUSIONE
Gli esercizi durante il 1' giorno avevano lo scopo di contattare la parte più antica di noi, il nostro istinto, la nostra parte primitiva lasciandola in figura per le due successive giornate di lavoro. Gli esercizi del secondo giorno sono stati più orientati alla percezione dei nostri tre centri, all'interezza.
A causa delle nostre esperienze passate, spesso i tre cervelli non sono in equilibrio; talvolta si assiste ad una predominanza da parte di uno dei tre, che tende a soffocare gli altri, una sorta di ipertrofia di una funzione (sentimento, pensiero, azione).Queste tre istanze, si possono considerare unite ed al tempo stesso separate tra di loro, ma nell’essere umano l’insieme è più della somma delle parti. Gran parte del lavoro è incentrato, tramite il lavoro esperienziale, sulla consapevolezza e conseguentemente sull’armonizzazione delle parti inespresse o ipertrofiche e si orienta verso l'armonia della persona, sbloccando quelle energie che non vengono espresse o ascoltate per nutrire e lasciare libera espressione al Nostro Sè.
A cura di Vania Tsaneva
Su "Come acqua che scorre. Adattamento creativo ed esperienze di confine nella società liquida". Disponibile ebook
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