Quel senso continuo di insoddisfazione che ci segue ogni giorno, ci corrode dentro e ad ogni decisione che prendiamo, la nostra mente ci fa sentire scontenti e ci fa desiderare altro. Non riusciamo a goderci il momento e a prestare attenzione a quello che facciamo perchè un rumore di fondo continuo ci fa perdere la capacità di focalizzarci in quello che ci piace veramente.
Questo è ciò che generalmente caratterizza l’ insoddisfazione che di conseguenza inibisce la capacità di vivere il momento presente perchè nella mente di queste persone nasce la paura di perdersi qualcos’altro. Possiamo anche trovare, generalmente, un’indecisione nelle idee e nelle azioni che scegliamo di fare.
Al giorno d’oggi dove la maggior parte delle cose sono ad un passo da noi ma difficilmente raggiungibili, dove regna l’invidia e una costante competizione con chiunque, l’insoddisfazione trova via libera e colpisce sempre più persone come se fosse un’epidemia sociale.
COME CE NE POSSIAMO LIBERARE?
Un personale equilibrio che possa generare soddisfazione e gratificazione personale si raggiunge gradualmente: possiamo iniziare ritrovando quelle cose che realmente ci piacciono e in cui dovremmo sperimentarci senza alcun giudizio andando a potenziare la nostra autostima e le nostre capacità, evitando di preoccuparci di sbagliare.
L’insoddisfazione spesse volte è legata ad alcuni bisogni fondamentali della persona come l’area affettiva e l’area del bisogno di autorealizzazione, ovvero il sentirsi realizzati in qualcosa ed essere accettati dalle altre persone ( area del bisogno di appartenenza ).
L’insoddisfazione in alcune occasioni viene causata anche da modelli educativi non consoni. Infatti può derivare da un’infanzia in cui non siamo stati considerati e siamo stati criticati su ogni nostra azione, automaticamente avremo sviluppato una parte di noi ipercritica che avrà creato come ideale un modello di sè troppo perfetto. Con il passare degli anni si crea un conflitto interiore tra la parte emotiva e quella razionale perchè non riusciremo mai ad essere completamente soddisfatti. Ma questa non è l’unica causa perchè l’insoddisfazione può nascere anche a seguito di un periodo per noi destabilizzante come ad esempio un lutto, la perdita di un lavoro, un momento di forte cambiamento o più comunemente perchè abbandoniamo un nostro obiettivo che può portarci ad uno squilibrio tra la nostra sfera emotiva e razionale.
L’insoddisfazione se compresa può anche esserci d’aiuto dandoci una spinta motivazionale che mobilita le nostre capacità a trovare soluzioni così che di conseguenza ci permetta di rielaborare i nostri obiettivi e a rivedere le nostre condizioni, iniziando poi il cammino verso la soddisfazione. Non dimenticare di autocompiacerti, di apprezzarti quando riesci in qualcosa; ogni piccola cosa, ogni piccolo passo che compi è un traguardo e invece di credere che non sia stato abbastanza dovrai, invece, avere stima di te stesso e che continuerai ad averne anche le volte successive. Se ti fai travolgere però dall’insoddisfazione inizierai il cammino verso la solitudine e verso il fallimento personale sfociando nei peggiori dei casi in disturbi molto più complessi, inclini all’autodistruzione.
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