Il Counselor non deve aspettarsi di scoprire per intero il modello di personalità dell’individuo, non è questo che gli compete fare. La sua funzione è:
1. Ascoltare con obiettività e quindi aiutare il cliente a confessare ed esprimere certi aspetti del problema.
2. Aiutare il cliente a comprendere le radici più profonde della sua personalità là dove nasce il problema.
3. Evidenziare i rapporti che daranno al cliente una nuova comprensione di se stesso, metterlo cosi in grado di risolvere il problema.
Meno è esperto il Counselor, più la sua funzione dovrebbe limitarsi alla fase delle confessione, suggerendo solo un’interpretazione di prova; man mano che acquisterà esperienza, sarà in grado di offrire interpretazioni proficue che favoriranno la chiarificazione dei rapporti più profondi che governano il modello di personalità del cliente.
E’ consigliabile che il Counselor prenda qualche nota su quanto accade durante le sedute, questo principalmente per assicurare l’obiettività e limitare le proprie aspettative.
E’ consigliabile inoltre stabilire una serie di incontri, fissare l’appuntamento a un’ora e giorno ben preciso: il periodo che intercorre fra una seduta e l’altra darà la possibilità ad entrambi, in particolare al cliente, di riflettere rispetto a quanto emerso seduta dopo seduta grazie ai processi assimilativi e selettivi dell’inconscio.
È importante dire che la seduta ottimale è quella che dura un ora non di più, in quanto dopo un certo tempo sia il Counselor, che il cliente perdono la capacità di essere obiettivi e necessariamente si insinuano atteggiamenti soggettivi che non aiutano il processo di Counseling.
Domenico Perrupato
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