Raccontarsi come cura di Sè


nuvole

“siamo gente di passaggio, come nuvole nell’aria, si nasce poi si muore per una vita straordinaria”

Arriva un momento nell'età adulta in cui si avverte il desiderio di raccontare la propria storia di vita. Per fare un po' d'ordine dentro di sé e capire il presente; per ritrovare emozioni perdute e sapere come si è diventati, chi dobbiamo ringraziare o dimenticare. Quando questo bisogno ci sorprende, la narrazione di quel che abbiamo fatto, amato, sofferto, inizia a prendere forma.

Diventa racconto di sé e alimenta l'esaltante passione di voler lasciare traccia di noi a chi verrà dopo o ci sarà accanto. Raccontare di sé, della propria vita, dei propri ricordi, dei successi e delle sconfitte, dei sentimenti, delle paure, degli amici e degli amori,… è uno sforzo di attenzione/cura di sé che collega parti differenti della nostra vita fornendo un repertorio di modi di essere di sé nel tempo e nello spazio ed un senso del proprio posto nel mondo, secondo una prospettiva di continua costruzione e ri-costruzione della propria identità.

 

Narrare di Sé riattualizzando il passato sollecita nelle persone il recupero di “ quelle tracce di senso” esistenziali, spirituali, relazionali, cognitive, affettive presenti lungo il continuum esperienziale della personale storia di vita e, spesso, sommerse, e in-comprese dalla tumultuosità di quello che ci accade, unite spesso, dalla superficialità e automaticità che accompagnano le azioni della vita quotidiana. Parlando di sé ci si consente inoltre di sentirsi autore, protagonista e regista di quello che si sta narrando.

Questo sentirsi personaggio principale ci ricompensa di tutto quel tempo in cui la vita ci ha “obbligato” ad essere comparse, spettatori a volte muti di tutto quanto si è fatto. Ri-tessendo le trame della nostra esistenza, alla moviola di uno spazio-tempo per sé, si genera, altresì, quel momento essenziale di distanza emotiva da se stessi mentre si rivive se stessi, necessario per guardarsi sulla scena cercando di individuare ruoli, battute, esibizioni superflue o viceversa cruciali.

Domenico Perrupato

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