Monitorare il proprio stato di benessere


donna benessere

La differenza tra una condizione mentale di "normalità"(*) e una condizione di "anormalità" è data solo dalla intensità e non dal tipo dei sintomi manifestati. Ad esempio, provare un po di timidezza in certe circostanze è normale mentre una timidezza eccessiva mina senz'altro il nostro benessere (fobia sociale). Così pure, l'avere una ragionevole dose di amor proprio è positivo mentre una esagerata considerazione di sè integra un disturbo (narcisistico) di personalità.

Una piccola autodiagnosi che possiamo fare sul nostro stato di serenità consiste nel monitorare la quantità di quelle piccole azioni, apparentemente sbagliate o illogiche, che compiamo quotidianamente: dimenticanze ("avere un nome sulla punta della lingua"), lapsus (dire o scrivere una parola diversa da quella che avremo voluto dire o scrivere), sbadataggini (rompere involontariamente un oggetto). Se proviamo a darci una spiegazione razionale, probabilmente siamo portati a imputare tali eventi a uno stato di stanchezza o di distrazione, in realtà questi eventi hanno dei nessi con problematiche irrisolte che abbiamo rimosso dalla nostra coscienza per difenderci dalla loro negativa influenza ma che comunque continuano a dispiegare effetti nella nostra vita quotidiana.

 

La condizione di stanchezza, che tendiamo a considerare responsabile di dimenticanze, lapsus e sbadataggini, gioca in realtà solo un ruolo indiretto. Quando siamo stanchi infatti, anche le nostre difese finalizzate a mantenerci in uno stato di relativo benessere, perdono parte della loro efficienza, permettendo a quelle problematiche che avevamo murato nel nostro inconscio, di riuscire parzialmente a superare quel muro e a manifestarsi in modo sintomatico attraverso queste piccole defaillance.

Una volta che ci siamo "diagnosticati" la presenza di problemi irrisolti, di cui però non abbiamo una completa consapevolezza, ma che comunque intuiamo essere presenti e attivi nella nostra vita, dovremo affrontare l'ingrato compito di stanarli, guardarli in faccia, conoscerli ed infine liberarci della loro influenza nociva. Come fare? Se si possiede un alto grado di capacità di introspezione ci si può riuscire anche da soli mediante una approfondita autoanalisi, altrimenti potrebbe essere opportuno rivolgersi a un professionista che ci dirà come poter raggiungere il risultato auspicato.

(*) il concetto di "normalità" è qui inteso come "funzionale al proprio benessere".

 

dott. Giovanni Madeddu

Potrebbero interessarti ...