La società contemporanea impone dei ritmi che possono diventare frustranti per l’uomo: quante volte sentiamo dire o diciamo a noi stessi che “non abbiamo il tempo di/o per…” ! Se pensiamo che questa compressione del tempo è per la maggior parte conseguenza della cultura legata ai nuovi mezzi di comunicazione e di globalizzazione che sono stati introdotti soprattutto negli ultimi 20-30 anni, ci rendiamo conto che oggi abbiamo a che fare con dei tipi di frustrazione, di ansia e di disorientamento che hanno delle caratteristiche del tutto peculiari, proprie del tempo e della società in cui viviamo.
Da questa osservazione muovono delle considerazioni fondamentali per capire ed entrare in contatto con l’umanità contemporanea. La prima è che la mancanza di tempo risulta diventare una delle più frequenti “scuse” con la quale l’uomo giustifica a se stesso (e agli altri) le sue resistenze a fare scelte diverse e fondamentali per il suo benessere psico-fisico, per la sua vita, per la sua evoluzione.
C’è, poi, da sottolineare come le “connessioni multiple” e gli inputs superficiali che impongono i nuovi mezzi di comunicazione, provocano nell’uomo di oggi un disorientamento, una parziale, se non totale, perdita del contatto con se stesso, un’incoscienza dell’essere presente nelle attività che svolge nel corso del tempo…tempo che sembra, quindi, sfuggirgli inesorabilmente.
D’altra parte il tempo che l’uomo non trova è spesso il tempo da dedicare a se stesso, alle attività che lo fanno sentire bene, ai rapporti con le persone significative della sua vita che gli permettono di evolvere. C’è una diffusa disabitudine nello stare con se stessi, nel cercare quel contatto fondamentale con le emozioni, con i pensieri, con la propria essenza. Questo perché tale attività comporta un lavoro diverso dalle attività che si volgono spesso meccanicamente nel corso della giornata, un lavoro in cui si affinano le capacità di concentrazione, di canalizzazione delle energie in vista di uno scopo ben preciso, di coscienza. Tali capacità non sono affatto estranee alla vita di tutti i giorni, bensì risultano fondamentali per rompere la meccanicità che guida la maggior parte delle azioni quotidiane, per potenziare le attività che si svolgono, per riappropriarsi del tempo, del tempo della propria vita, che è unico e speciale.
Dott.ssa Monia Brizi
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