la negoziazione…
ovvero l’opportunità di risolvere le divergenze nelle relazioni interpersonali, nella vita professionale, nelle trattative di affari, in famiglia, al lavoro, con gli amici…
(Fabrizio Cianca, Oltre il conflitto: la negoziazione come interazione strategica per affrontare e risolvere le divergenze).
La negoziazione è dignitosissimo punto di arrivo nel percorso di counseling, quando la persona che chiede aiuto, grazie al sostegno del counselor, si rende disponibile e flessibile a rivedere la sua iniziale posizione, il suo punto di vista ed è in grado di ri-conoscerne altri (il primo passo per riuscire ad accettarli, pur senza condividerli).
E dunque, appare evidente che ognuno di noi è chiamato ad esercitare abilità competenze e a mettere in atto strategie e tecniche per riuscire a rendere la relazione –qualunque essa sia– efficace. Il che non è affatto, diciamolo subito, facile.
Istruzioni e corsi di formazione non mancano, anzi forse la prima abilità da esercitare è proprio quella di saper scegliere tra le tante proposte (ormai tutte a prova di sofisticato marketing) quella che più si adatta alle nostre esigenze, alla nostra identità e al nostro criterio comportamentale.
Quante volte sentendo la pressione intorno di imparare ad essere assertivi e convincenti, accoglienti e decisi, empatici e autorevoli, creativi e realisti…ci siamo proiettati di colpo indietro al passato ad immagini e situazioni …poetiche. Quante volte ci siamo nostalgicamente accostati, con un certo fastidio per il nostro mondo efficiente, agli antichi e a quel tormentato poeta che rispondeva al nome di Francesco Petrarca.
Nel mondo un cui la negoziazione (da neg-ozio, nec-ozio, negativo di ozio, inteso come il “non far nulla”), è l’attività per eccellenza,godiamoci una breve pausa, godiamo dell’eco meravigliosa dal De vita solitaria di Francesco Petrarca, in cui ozio è l'otium litteratum dei classici, dell’uomo solitario e praticante dell'otium, felice: solitarius atque otiosus, felix ; è l'appartarsi dal "rumore mondano", il riposo consacrato al sapere e al ben agire, la lettura di molti e buoni libri, di tanto in tanto interrotta dalla visita di un amico, lontano dall'angustia e dalla fretta della società contrapposto al negotium, alla vita dell'indaffarato, infelice abitante di città:occupatus, infelix habitator urbium .
È un esercizio salutare che in fondo ci restituisce il pregio di un equilibrio, di quell’equilibrio che è sempre messo all’angolo, misconosciuto ogni volta che, scelta una strada, la consideriamo “la” strada unica percorribile e…proprio a proposito della negoziazione un’operazione del genere ci appare fortemente contraddittoria. La forza della negoziazione, infatti, si fonda sulla prerogativa di individuare strategie e soluzioni alternative, anche solo parzialmente appaganti.
Con quali atteggiamenti disporsi alla negoziazione? Nel doppio elenco che segue potrete condividere, o meno, aggiungere, detrarre…a vostro piacimento
Atteggiamenti facilitatori |
Atteggiamenti ostacolanti |
Disponibilità all’ascolto attivo, rispettando l’interlocutore come “latore di senso” Osservazione in assenza di giudizio Partecipazione e condivisione, alleanza operativa Competenza Autorevolezza nel chiarire e sostenere il proprio punto di vista Inflessibilità rispetto all’obiettivo da raggiungere Gestione dei conflitti e orientamento efficace dei comportamenti relazionali Concretezza …
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Aggressività, considerando l’interlocutore come “mero ricevitore” Interpretazione e giudizi precostituiti Distacco, Autoreferenzialità Inadeguata conoscenza del problema e delle possibili soluzioni Autorità, Imposizione del proprio punto di vistaAttenzione alle diversità e discordanze di opinioni Gestione dell’interlocutore, assenza di orientamento all’obiettivo Idealismo, perfezionismo … |
E la domanda che mi pongo e pongo al lettore è la seguente:
esistono valori, princìpi, ambiti non negoziabili?
Cordialissimamente,
Giancarla Mandozzi
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