L'APPROCCIO UMANISTICO NEI GRUPPI DI MUTUO AIUTO


In questi ultimi periodo ho notato il proliferarsi di Gruppi di mutuo aiuto. Molto spesso le fondamentali tipoligie e caratteristiche di questi gruppi sono distinte dalla presenza di un facilitatore "non professionista" oppure autogestito dagli stessi componenti.

Interessandomi di questa importante realtà, ho consapevolizzato che la figura del Counselor potrebbe inserirsi in un contesto terapeutico attraverso l'approccio umanistico potendo così interagire con i gruppi attraverso l'integrazione dei principi teorici ed applicativi.

Infatti partecipano a questi gruppi persone con disturbi lievi della personalità, con dipendenze (con un particolare aumento a quelle consederate "nuove" come da gioco d'azzardo ecc.) oppure con persone che hanno in comune lo stesso problema. In questi casi ogni partecipante può confrontarsi con altri confortato dal fatto che anche gli altri hanno un problema simile al suo da affrontare, per cui risulta più facile essere capiti.

 

Secondo me, il Counselor ha l'opportunità di fornire alle persone che vivono una situazione di disagio, il sostegno nel condividere le loro esperienze e di aiutarsi a mostrare l'uno all'altro come affrontare i problemi comuni. Il Counselor può anche far consapevolizzare ai membri del gruppo di potersi occupare dei loro bisogni e le disponibilità circa la ricerca di soluzioni di miglior benessere, stimolando anche lo scambio ed il confronto sia per ricevere aiuto e sia per poterlo dare. 

Sono convinto che attraverso queste tecniche i componenti del gruppo acquisiscono specifiche informazioni riguardanti soluzioni pratiche da apprendere attraverso l'esperienza diretta, che di solito non sono ricavabili nè dai libri nè da istituzioni assistenziali.

Personalmente ritengo che i membri di un gruppo costituiscono un piccolo sistema sociale in cui smettono di essere dei portatori di qualche disagio e diventano invece membri di una rete quasi familiare. Proprio per questo motivo ritengo che il Counselor ha prevalentemente una funzione supportiva perchè crea le condizioni emotivein modo tale che la persona possa acquisire maggior consapevolezza su di sè e possa indivduare strategie di soluzione. Attraverso questo percorso, il counselor offre l'opportunità di esplorare nuove risorse che consentano ai membri del gruppo di porsi in un ottica di trasformazione, di crescita e di rinnovamento.

Concludendo, il Counselor all'interno dei Servzi Sociali, può rintracciare con queste modalità operative sia con genitori di bambini disabili o malati oncologici, con persone che hanno subito lutti o perdite recenti, con adolescenti in crisi, con persone con difficoltà di coppia, ecc 

Potrebbero interessarti ...