COUNSELING CRIMINOLOGICO: I 7 Vizi & Crimini Capitali


sette vizi capitaliQuesto peculiare articolo ha per me l'obiettivo di circostanziare quanta interdipendenza si genera dal vizio al fattibile crimine per soggetti altamente a rischio e come un azione di cambiamento e di prospettiva possa concretamente portare a rettificare positivamente gli eventi successivi nella vita di una persona.

“Perché i sette vizi capitali associati a degli efferati crimini? L’idea è geminata semplicemente udendo la voce della ragione che si è svelata con la voce dell’inconscio.”
...Mentre mi sforzavo di riuscire a trovare un punto di convergenza tra la ragione e l’istinto, un giorno, una voce esclamò nella mia testa la parola “accidia” non ci avevo mai pensato eppure l’accidia era il male del nostro secolo, ma non era l’unico e sarebbe stato riduttivo isolarlo, ed ecco, come nel cercare di ricordare quali erano i restanti sei e rendendomi conto che gli stessi trovano una correlazione perfetta in crimini che si operano a seguito di una degenerazione della mente umana...I sette vizi & crimini capitali.

 

Mi era già successo di parlarne, ma sempre con la stessa superficialità con cui spesso ci lasciamo vivere,un argomento quindi ancora sconosciuto e da vagliare a cui mi sono avvicinato con la stessa curiosità di un infante che si appresta a scoprire,a dare un nome e una spiegazione a ciò che lo circonda.

Iniziai così a sfamare l’interesse che nutrivo e a riportare quelli che erano solo idee astratte frutto di un momento con me stesso, in qualcosa di concreto.

Pochi sanno che durante il medioevo la chiesa aveva accluso nei Vizi Capitali anche la tristezza, in quanto questo sentimento indicava il non apprezzare le opere che Dio aveva compiuto per gli uomini e che secondo la Chiesa il peggiore dei sette vizi è la superbia, poiché con questo sentimento si protenderebbe a mettersi sullo stesso livello di Dio, considerarlo quindi inferiore a come dovrebbe essere considerato. Infatti è proprio la superbia il crimine di cui si sono macchiati Lucifero, Adamo ed Eva.

Nella società moderna, spesso l’uomo si sente protagonista del mondo, invincibile, non accorgendosi che in realtà è solo una pedina nelle mani di chi non ha intenzione di perdere e conduce il suo gioco, l’uomo tende a guardare gli altri prima di se stesso, puntando il dito, accusando e condannando senza diritto di appello, il peccato nasce allora forse nelle convinzioni sbagliate che l’uomo considera ed accetta come giuste ed è proprio cosi che commette il suo crimine più grande.

Se ci si riflette un po’, ci accorgeremo tutti che almeno una volta abbiamo peccato nel sentirci non adatti né preparati al ritmo incessante che la vita impone, nel non saper resistere a quel dolce che sembra chiamarci da dietro una vetrina, nel restare districati nella trappola dei piaceri del corpo, a tutti sarà capitato di invidiare qualcuno non per quello che l’altro possiede ma nel non avere ciò che l’altro ha, quante volte ci sentiamo superiori non rendendoci conti che nessuno è inferiore, e quanti non hanno mai perso il controllo lasciando spazio alla rabbia o hanno preferito tenere chiuso il portafogli. Insomma, siamo tutti vittime o carnefici dei sette vizi capitali, ma per noi peccare è diventata quotidianità, abitudine e non ci facciamo caso né tanto meno poi ammettiamo che cosi facendo abbiamo operato un crimine.

Nel mondo ci sono persone che hanno attuato dei crimini terribili che ora sono esaminati e scomposti per capirne il motivo più recondito, il perché nella loro mente si è avviato un dispositivo di distacco dalla realtà e di totale alterazione mentale.
Per tutto ciò, al di là di ogni lemma che ancora resta o di qualche dubbio che può balenare nella nostra mente, la cosa certa è che nel mondo c’e sempre qualcuno che realizza un vizio, che poi si congiunge con un crimine per dar vita a quel discendente che un giorno,sarà forse epigono dei sette vizi/crimini capitali.


Riporto qui di seguito l'elenco dei sette vizi capitali e la variabile psicologica dell'individuo che pecca e compie un crimine!

SUPERBIA:
Il vizio: Il superbo è chi ostenta sicurezza e cultura e deprezza i meriti altrui.
La sua ubicazione psicologica è però più complessa, non sempre è realmente convinto di possedere tutte le qualità che lui stesso si attribuisce.
Teme delusioni e insuccessi perché rivelerebbero la triste verità che egli stesso sospetta, quella di essere in realtà un mediocre, un normodotato, di rientrare nella media.

Il crimine: Nella sfera criminologica ,il superbo si effigia con tutto quello che incurva nei crimini satanici, in quanto lo stesso desiderio di esaltazione del proprio io porta l’individuo a cedere ai richiami dell’occulto e del demoniaco nella ricerca di un identità che non si elabora al proprio interno, ma che si negozia nel rapporto con gli altri,da cui si cerca il bisogno di un pieno riconoscimento.

ACCIDIA
Il vizio: Indolenza, indifferenza, l'accidioso indugia voluttuosamente nell'ozio e nell'errore. Sa quali siano i suoi impegni, ma pur di non assolverli, ne ridimensiona la portata, auto convincendosi che si tratti di piccolezze e che rimandarle non comporti conseguenze gravi.

Il crimine: Nell’aspetto criminologico,l’accidia trova dimora nei crimini aziendali e i reati informatici, dove, in un rifugio ozioso tutelato dalla piena comodità e sicurezza di agire, perché celati dietro un’immagine virtuale e una mano bionica,il nostro killer dell’etere può agire indisturbato, ebbro di uno smarrimento estremo che rischia di disorientare tutto ciò che raggiunge.

LUSSURIA
Il vizio: La lussuria non è la semplice dedizione ai piaceri sensuali. Lussurioso è soprattutto chi si lascia rapire e cullare continuamente dalla fantasie sensuali. La lussuria diventa un vizio quando il costante volgersi del pensiero al desiderio impedisce il normale svolgimento delle incombenze quotidiane.

Il crimine: Nel vincolo criminologico il lussurioso si sposa con tutto quello che cinge la smoderata passione: carnale, sentimentale e istintiva. L’apoteosi delle suddette passioni,porta l’individuo a compiere dei delitti e a autografarli con la penna del sesso, che resta per lui l’unica firma peculiare, perché ha paura del confronto con un altro essere umano nel quale è possibile rispecchiarsi,lui non si vuole collazionare, non si vuole osservare ,non si vuole raffrontare.

GOLA
Il vizio: Il peccato di gola non è la mera ingordigia o la smodata consumazione di cibo, ma il lusso alimentare, la predilezione per la cucina raffinata, la propensione a cibarsi esclusivamente di pietanze pregiate e costose.

Il crimine: Nella veduta criminologica il goloso trova sazietà nella criminalità minorile. Gli stessi minori infatti, vivono la vita con l’ingordigia di chi vuole sfamarsi di tutto il bello e siccome il cibo è la prima condizione di esistenza,spetta al cibo mettere in scena un tema che non è alimentare,ma profondamente esistenziale, perché va alla radice dell'accettazione o del rifiuto di sé che poi sfocia in violenza adolescenziale.

AVARIZIA
 Il vizio: Estremo contenimento delle spese non perché lo imponga la necessità, ma per il gusto di risparmiare fine a se stesso. L'avaro si sente un virtuoso e si descrive con aggettivi delicati ed equilibrati: prudente, attento, oculato, parco.

Il crimine: Nella figurazione criminologica ,l’avaro assume un identità perfetta nel pedofilo, che in una oculata forma di castità mentale e un altrettanta dosata forma di lascivia fisica evita di elargire quello che possiede agli adulti e brama invece ardentemente il piacere fisico e mentale verso soggetti in età pre-puberale, al di là di ogni sua tangibile necessità e bisogno.
    
INVIDIA
Il vizio: Per l'invidioso, la felicità altrui è fonte di personale frustrazione. Sminuisce i successi altrui e li attribuisce alla fortuna o al caso o sostiene che siano frutto di ingiustizia.
    
Il crimine: Nelle fogge criminologiche, l’invidioso si adombra perfettamente nel ruolo di molestatore assillante per il suo impellente ed incontrollato bisogno di manifestare il proprio stato emotivo diametralmente opposto verso la vittima designata, per la quale prova un promiscuo di invidia e generosità. L'enfasi è, quindi, sul confronto della propria situazione in accettata,con quella delle persone invidiate, e non sul valore intrinseco dell'oggetto posseduto da tali.

IRA
Il vizio: L'ira non è l'occasionale esplosione di rabbia,diventa un vizio in presenza di un'estrema suscettibilità che fa sì che anche la più trascurabile delle inezie sia capace di scatenare una furia selvaggia.

Il crimine: Nell’ordigno deflagrante criminologico, l’ira si innesca perfettamente con la violenza negli stadi che ci porta ad infuriare quando in noi c’è qualche cosa di irrisolto,c’è una disarmonia,spesso infatti ci arrabbiamo non per il fatto contingente, ma per qualche cosa d’altro, di più “antico”, dimenticato forse. La rabbia, come le altre passioni, è una dinamica del corpo che lo danneggia sia quando è eccessivamente compressa, sia quando è scatenata senza limiti.

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A presto Dr. Alloggio A. A.

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