Qui ed Ora counseling !
Nel counseling queste tre piccole parole sono di una importanza capitale.
Ora il cliente arriva …
Ora prova disagio che sia vecchio o che sia immaginato, ora, c’è dolore. Ora il cliente è davanti a me, osservo i suoi occhi che un po’ fuggono, un po’ sfiorano il passato e un po’ si tuffano nel futuro ma poi ritornano, come a riprendersi quella terra che sta sfuggendo sotto i suoi piedi. Ora vedo il peso del suo disagio, ma soprattutto avverto il suo desiderio o meglio la sua sana intenzione di ritrovare un nuovo equilibrio. Il contatto è delicato e non invadente, ora si concede di prenderlo, ora no. La parola aiuta un po’ a nascondere l’imbarazzo del presente e lenisce la frustrazione che si prova in esso. Ora si dà il permesso di percepire qualcosa che già conosce ma che è rimasto sullo sfondo, come accoglienza, rispetto, calore, presenza, non-giudizio e accettazione senza condizioni. Ora mi accorgo che avverte questo, anche se il suo corpo più di tanto non lo vuole svelare, perché sentire tutto e subito sarebbe troppo forte, essendoci poco abituato . Ora c’è confusione, ora la accettiamo così com’è. Ora arriva un’ondata di luce , forse è uno spiraglio dal quale la luce sta entrando e sta uscendo allo stesso momento da quella stessa crepa appena fresca, creatasi nell’armatura con la quale il cliente era arrivato e per la quale credeva fosse stato il suo vestito migliore che fino a quel momento aveva calzato senza tante difficoltà e senza specchiarsi quasi mai.
In questo istante si respira Umanità!
Qui con il counselor, in questo spazio senza pretese, qui in cui porto il mio dolore che mi copre il viso, sono davanti a lui, senza che una scrivania ci separi. Ci ho messo del tempo prima di fare quella telefonata, ma ora sono qui ! Sento che posso aprirmi,come se questo spazio stesse aspettando proprio me ,qui posso dispiegare la mia sofferenza e mostrarla a lui anche se non lo conosco affatto, ma qualcosa mi dice che qui lo posso fare senza sentirmi minacciato. Qui può avvenire la mia trasformazione, qui posso entrare di più in contatto con me stesso e scoprire, o meglio ricordare ,che ho tutto il necessario per risolvere il mio disagio senza essere da solo; perché c’è lui, il mio counselor.Qui c’è uno spazio tutto per me che nessuno potrà portarmi via, qui e non altrove dal quale vengo. Lui qui non mi dà informazioni, non mi dà parole di consolazione, né teorie, né concetti; c’è la sua presenza piena, a riempire il vuoto che sento, c’è il suo sguardo amorevole a sorreggere il mio quando mira troppo in basso, c’è il suo respiro ad infondermi pace e rassicurazione che non è pericoloso sentire di più la Vita qui ed ora, per cui non c’è altro momento che io voglia cercare se non questo e non c’è spazio diverso che io voglia abitare se non qui . Ma ora sento che la sua presenza, mi può accompagnare anche oltre questo spazio e oltre questo momento, non che sia una memoria o un ricordo, ma sono le mie capacità ripristinate di esserci , ovunque io sia e in ogni istante della mia quotidianità; è la gioia di sentire finalmente scorrere la Vita dentro e fuori di me grazie al “miracolo” della relazione che il mio counselor nel qui ed ora, ha saputo gestire e nutrire di se stesso.
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