Ippocrate: un counselor attuale

Inviato da

Hippocrates - foto di wikipediaLa didattica è un argomento complesso che va al di là dei singoli termini. Certamente non è una procedura atta ad inculcare esclusivamente nozioni o teorie. La didattica deve mirare sì allo sviluppo cognitivo ma pure al cambiamento culturale e sociale delle persone. Il problema dell'insegnamento è antico e viaggia di pari passo con lo sviluppo delle scienze sociali e pedagogiche. Nella Grecia antica, in ambito medico, erano i sacerdoti del Dio Asclepio, figlio di Apollo, a possedere capacità terapeutiche che altro non erano che interpretazioni di rivelazioni di natura magico-religiosa. Ippocrate (V sec.A.C.) ebbe il merito di rendere la scienza medica più "terrena". La medicina ippocratica poneva le sue basi nel metodo, nell'esperienza e nell'osservazione del malato. Ippocrate centrava la sua opera non sulla malattia ma sull'uomo, diversamente da quanto avviene di questi tempi. I consigli Ippocratici di una sana alimentazione e regolare attività fisica hanno mantenuto nel tempo una validità scientifica. Ippocrate è antesignano della medicina preventiva e dell'etica medica: "Non somministerò a nessuno, neppure se richiesto, alcun farmaco mortale, e non prenderò mai un' iniziativa del genere; e neppure fornirò mai a una donna un mezzo per procurare l'aborto.

 

Conserverò pia e pura la mia vita e la mia arte. Non opererò neppure chi soffre di mal della pietra, ma cederò il posto a chi è esperto di questa pratica. In tutte le case che visiterò entrerò per il bene dei malati, astenendomi ad ogni offesa e da ogni danno volontario, e soprattutto da atti sessuali sul corpo delle donne e degli uomini, sia liberi che schiavi".In Ippocrate c'è una concezione olistica della persona che lo rende un counselor, attento alle capacità di autocura delle persone attingendo dalle loro risorse. Anche nella interpretazione della figura del medico pone quest'ultimo come risorsa al servizio del malato e non viceversa: "In quante case io entri, vi giungerò per il giovamento dei pazienti". La didattica attuale in ambito medico è centrata sulla patologia, sulla tecnologia sempre più complessa che, pur essendo utile strumento di aiuto diagnostico, non serve a creare buoni medici.

La tecnocrazia rincorre sempre se stessa e non ha il tempo di soffermarsi sul malato. Non esiste una risonanza magnetica per l'anima. Oggi non c'è più la capacità di accogliere la sofferenza dell'anima ma solo quella del corpo. Rinchiudiamo le persone nelle ex case di riposo, ora rinominate RSA, non per dare loro conforto ma per dare sollievo a chi dovrebbe assisterle. Così come si portano i morenti negli Hospice. Il malato è generalmente un fastidio da rimuovere. Allo stesso modo di chi ritiene più semplice affidarsi alla pastiglia dal potere salvifico anzichè impegnarsi in una vita più regolare e sana. Una didattica medica deve tener conto dell'anima, intesa quale spirito e ricerca di significato, altrimenti si sconfina nella scotomizzazione delle persone e nella produzione di paradossali interventi preventivi. Un buon medico deve possedere le qualità di un counselor perché non è sufficiente una terapia ma serve la collaborazione del malato, della sua famiglia e tutto ciò passa attraverso l'ascolto, il dialogo, l'attenzione alle risorse e possibilità del paziente.

La didattica deve avere una base etica, non può ritenersi asettica in funzione di un generico laicismo. L'asepsi produce medici sterili alle richieste dello spirito: "Le ho fatto fare la TAC, gli esami del sangue e sono arrivato alla diagnosi. Che vuole di più?" . Lo sguardo del medico deve saper andare oltre, deve incrociare lo sguardo del malato. L'ascolto del malato va al di là dei semplici aspetti procedurali diagnostico-terapeutici. Implica una formazione in campo umano che nessuna didattica asettica può fornire. La didattica deve partire dalla considerazione dell'allievo come persona e poi come discente. Il gusto di insegnare non è in ciò che insegno ma nel medico che produco. La filosofia ippocratica purtroppo non fa parte dei testi adottati nelle facoltà mediche. Credo che al contrario sia un'ottima palestra di riflessione per chi si avvicina allo studio di tale scienza. Il counseling centrato sulla persona è la continuazione della medicina ippocratica, non in versione moderna come qualcuno vorrebbe che fosse, ma nel suo spirito di servizio e comprensione della persona umana.

Potrebbero interessarti ...