Maurizio Secondi

altRaccolgo con molto interesse l’invito del direttore Giovanni Grasso a scrivere alcune righe su Counseling Italia, per condividere quello che il counseling è per me oggi, e lo ringrazio cordialmente.
La mia motivazione al counseling arriva da lontano. Al termine della mia formazione come tecnico di radiologia medica, oltre trenta anni fa, ho praticato la professione per circa due anni. Nello stesso periodo, ho anche avuto un’esperienza di conversione alla persona di Cristo: questo profondo incontro interiore mi ha condotto a riconsiderare le mie priorità di vita, le mie aspirazioni professionali, la mia vocazione nella società, e il significato stesso della mia esistenza.

Ricordo come le persone mi passavano davanti durante l’esame radiografico, e con loro scambiavo solo poche parole: dovevo soprattutto concentrarmi sull’aspetto tecnico, la corretta disposizione dell’apparecchiatura e del paziente. I volti di queste persone erano segnati da una varietà incalcolabile e incontenibile di stati d’animo: ansietà, rassegnazione, rabbia, paura, delusione, ribellione…ma, nonostante tutto, anche di speranza, dignità, e voglia di esistere.
Ad un dato momento, ho percepito in me una voce interiore che mi chiedeva: “Vuoi continuare a raggiungere le ossa delle persone o vuoi collaborare con me a raggiungere il loro cuore?” Credo che lo stesso Signore Gesù Cristo (il più empatico tra tutti i counselor), che avevo da poco incontrato nelle profondità della mia anima, mi stesse ora chiamando a seguirlo verso una nuova vocazione di vita e di fede. Attraverso tutta una serie di eventi e di situazioni, mi si stava delineando un altro cammino fino a quel momento a me ignoto, e questa voce urgente e decisa mi invitava a percorrerlo: “Cosa mi voleva dire? Cosa avrei dovuto fare?”

Dovevo decidere. Ma non era così semplice: da un lato, la prospettiva di una carriera professionalmente appagante, sicurezza economica e apprezzamento sociale; dall’altro, l’incognita di un futuro dai contorni non ben definiti, un impegno di fede a “scatola chiusa”, un apparente azzeramento di tutto quello che fino a quel momento avevo creduto di poter essere e valere. Alla fine ho scelto. Ho lasciato la professione per intraprendere un servizio cristiano pastorale dove, durante gli anni, ho continuato a incontrare gli stessi stati d’animo che mi avevano confrontato nella mia precedente esperienza professionale.

Nella mia esperienza pastorale, ho avuto necessità di acquisire strumenti di relazione più specifici. Mi sono quindi iscritto alla Scuola di Psicoterapia Comparata di Firenze, non conoscendo scuole professionali di counseling cristiano in Italia.Lì mi sono rimesso in discussione, ho sperimentato dinamiche al di fuori del mio solito contesto di chiesa: in altre parole, "ho dovuto lavorare su di me".
Non mi è stato semplice conciliare le due realtà del counseling, laico e spirituale. Nelle simulate non potevo ricorrere agli strumenti del colloquio spirituale di “cura d’anima” che mi erano congeniali, ma ho anche trovato delle affinità, come l'empatia e l'accettazione positiva non giudicante. A questo proposito, accenno simpaticamente ad un episodio durante una lezione in classe. L’insegnante, parlando del senso di colpa, e rivolgendosi verso il crocefisso al muro, ha esclamato: “Se guardiamo al crocefisso, ad esempio, ci sentiamo in colpa!” A me è venuto spontaneo rispondere: “Al contrario, liberi dalla colpa!”

Alla fine, con mia gradita sorpresa, oltre al mio servizio pastorale, mi ritrovo ad operare, in qualità di counselor nella relazione d’aiuto, in un contesto socio/sanitario analogo a quello che avevo lasciato come tecnico di radiologia. Nulla quindi della mia esperienza passata è andato perso, ma tutto è servito a formarmi in quello che sono ora.
Per divulgare la mia proposta di un counseling nelle dinamiche spirituali, all’interno delle comunità evangeliche, ho avviato un’attività di “Ministero di Formazione Biblica & Counseling-BTCMinistry (Bible Training & Counseling Ministry) www.btcministry.blogspot.com , dove integro elementi di counseling professionale e biblico.
Attualmente svolgo il servizio pastorale nel Florence Gospel Fellowship www.florence-gospel-fellowship.blogspot.com, una comunità internazionale in lingua inglese in Firenze, che ho fondato nel dicembre 2006 insieme a mia moglie, come risposta ad una precisa necessità di supporto spirituale, sociale e relazionale, per la numerosa popolazione studentesca delle università americane in città.
 
Cordiali saluti a Counseling Italia
Maurizio F.R. Secondi

 

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