C'è tempo per...disporre in ordine alfabetico...abbiamo iniziato con counseling
OGGI, AVVICINIAMOCI ALL'
EMPATIA
EMPATIA
dal greco: sentirsi dentro l’altro
è:
comprensione dell’altro, senza pre-giudizi,
accettazione incondizionata della sua individualità,
accettazione di ogni sentimento dell’altro, espresso o non espresso
forma di contatto con l’altro che rende possibile la condivisione
EMPATIA è
Quel “quid” senza il quale credo sarebbe impossibile rendere “compartecipi” due persone in modo da far sì che tale scambio abbia valore.
Io ti sento.. tu sai che ti sento. Sia che tu mi sia vicino.. sia a distanza.
www.liberamenteservo.it
EMPATIA non è:
confondersi con l’altro
identificarsi con l’altro
EMPATIZZARE con l’altro implica molto di più che cambiare il proprio punto di vista (Piaget, ’56), significa modificare:
il proprio giudizio
la propria memoria degli eventi
la propria risposta emotiva agli eventi
l’idea che ci siamo fatti degli obiettivi dell’altro
L’EMPATIA COINVOLGE UNA TRASFORMAZIONE STRUTTURALE , È UNO STATO DELLA MENTE, È UN MODO DI ESSERE
...UNA PRECISAZIONE: L’ATTITUDINE DELLA “SIMPATIA” in Gestalt
Fritz Perls (1893-1970)
“Ci sono tre strade aperte per il terapeuta: la simpatia o il coinvolgimento nel campo totale e cioè la consapevolezza del sé e della persona che ha di fronte, l’empatia, una specie di identificazione con l’altro che esclude metà del campo in quanto l’interesse del terapeuta si accentra esclusivamente sulla persona che chiede aiuto e sulle sue reazioni, infine l’apatia, il disinteresse che, evidentemente, non porterà alcun risultato”.
FRITZ PERLS, L’approccio della GESTALT, Astrolabio, ’77, pag. 99
L’attitudine della “simpatia” Perls oppone all’ a-patia psicoanalitica e all’em-patia Rogersiana (il terapeuta è là di fronte a me, non è né altrove in un mondo di sapere teorico né al mio posto, usurpando le mie emozioni; resta sé stesso in relazione con me, in uno scambio da persona a persona in un dialogo autentico a due, in un Io-Tu. Buber 1923).
Il terapeuta della Gestalt non è tenuto ad accompagnare il suo cliente ovunque in una “accettazione incondizionata” (Rogers) dei suoi comportamenti eccessivi o dei suoi evitamenti ripetitivi.
E’ un compagno di viaggio che partecipa attivamente al cammino interiore del cliente, evoca all’occorrenza le sue sensazioni ed impressioni, le sue sorprese, le sue soddisfazioni; è attento all’effetto prodotto da questa condivisione nel suo compagno di viaggio in ogni momento
. . . qualche . . . attinenza con il ruolo del . . . docente???