Seminario di avviamento alla professione di counselor


 

Seminario di avviamento alla professione di counselor

 

LIBERA UNIVERSITA' DEL COUNSELING

ASSOCIAZIONE COUNSELOR PROFESSIONISTI

Castello della Rancia TOLENTINO
24 E 25 LUGLIO 2010


Il lavoro di rete
La deontologia professionale
Il colloquio di counseling
Il riconoscimento della professione
L'immagine professionale
La privacy e la accettazione incondizionata
Le competenze professionali
Progettazione e finanziamenti
Counseling in comunità
Partire dal territorio
Come non perdere il cliente
Il commercialista è indispensabile?
Come si fa a trovare clienti e come si fa a farsi pagare

 

L’IDENTITA’ PROFESSIONALE DEL COUNSELOR
 
L’innovazione che il counseling presenta rispetto alla psicoterapia sta nel fatto che il counselor non si propone nessuna forma di cura della psiche del suo cliente, ma si pone il problema della posizione relazionale da assumere nei confronti di quel cliente. Egli si chiede se quel cliente va sostenuto, va incoraggiato, va fatto riflettere, va messo in discussione, va coinvolto affinché esprima emozioni represse. E’ la specifica posizione relazionale nei confronti dell’infelicità del cliente che modifica il nucleo problematico delle delusioni, dei lutti o degli abbandoni, o dei sensi di colpa che lo rendono infelice.
Anche il termine infelicità che sostituisce la diagnosi di depressione, rivela un atteggiamento del counselor che si fa egli stesso speranza di miglioramento della vita del cliente, si fa affettività compassionevole per come è possibile nella intimità della relazione di aiuto e che trasmette le proprietà magnetiche di una calamita come solo la fiducia può essere nell’attirare coincidenze positive e perdono.
In termini pratici, il counselor si differenzia dello psicoterapeuta utilizzando una metodologia d’intervento che configura un’identità professionale a sé stante.
La strada della costruzione della propria identità professionale, è un percorso che inizia fin dall’ingresso del counselor nella scuola di formazione. Il periodo di formazione è infatti, il periodo più importante per sperimentare la propria immagine professionale e per gettarne le fondamenta.
Il passaggio da counselor in formazione a counselor professionista, avviene formalmente con il diploma, ma sostanzialmente nel momento in cui, per la società, per i propri amici e per se stessi si è riusciti a imboccare la strada per essere visti come counselor professionisti.
Da lì inizia la costruzione del proprio lavoro e della propria immagine.
Il seminario intende offrire ai counselor alcuni strumenti formativi per avviare la professione che sono relativi ai temi di seguito presentati.
 
 
 
  1. Presentare la professione
  • La prima immagine che il counselor dà di sé e della propria professione passa da ciò che si dice della professione e del professionista. Come presenti la tua professione? Cosa dici? Usi la definizione di counseling? Definisci la tua professione per differenza con le altre o ti impegni a spiegare i contenuti del counseling?
  • Definire la professione per contenuti: è preferibile solitamente definire la professione per contenuti, poiché dire “ciò che si fa” incuriosisce e fa riflettere l’altro sul servizio che offri. Se l’altro riflette sul servizio che offri può pensare di averne bisogno o che qualcuno che conosce può averne bisogno e domandarti il recapito.
 
  1. Presa in carico del cliente:
  • Breve, a cicli, ripetibili scanditi e/o dai tempi dell’anno e dalle fasi e circostanze della vita del cliente. In modo che non generi né dipendenze né abbandoni.
  • La presa in carico del cliente non cessa. I clienti possono ritornare anche dopo molti anni, per problemi diversi. Il cliente può riattivare la relazione quando vuole.
  • Pluralità di modalità di contatto, non solo e semplicemente le tradizionali sedute (sms, cena a casa, passeggiate, mail, incontro volante, gruppi d’incontro, incontro seminariale, colloquio al termine di conferenze, conferenze,…)
  • Evitare la gestione di pseudo cartelle cliniche ma tenere appunti narrativi sulla storia di vita del cliente (usare pseudonimi e nomi di battesimo, invece che cognomi, storie di vita autobiografia).
 
  1. Atteggiamento professionale
  • Vocabolario e terminologia tecnica semplice e concreta: Le parole usate debbono toccare l’altro
  • Basso profilo: non mettere in imbarazzo, non usare il potere, non far sentire in colpa, non guardare dall’alto verso il basso, non autodefinirsi troppo, ma non essere sciatto o insignificante.
  • Non ti lamentare, ma racconta la fatica che fai come fosse una vanteria
  • Individua sempre almeno due posizioni da prendere e non irrigidirti su un solo atteggiamento
  • Vestirsi dignitosamente con un particolare che sorprende (o fuori-posto), non essere mai del tutto a posto e scontato
  • Il setting è la relazione medesima. Non per forza nello studio (in ogni caso come deve essere lo studio?). Qualsiasi luogo può andar bene ma non un luogo qualsiasi. La necessità di uno spazio e di un tempo protetto.
  • Economia: Finalizzata allo scopo. Basso costo (l’insieme del molto poco, fa il molto)
  • Privilegio del privato (contratto a progetto, P. IVA, associazionismo, indipendenza)
  • Come si fa a farsi pagare
  • Clienti: Un amico può diventare cliente se individui la posizione in cui metterti. Il counselor in un gruppo sceglie sempre la posizione in cui può massimizzare le relazioni (a tavola mai a capo-tavola, ma nel centro del lato lungo, per riuscire a relazionarsi con il maggior numero di persone possibile).
  • L’accoglienza e la presentazione. L’impatto con il cliente nei primi 10 secondi. Gestire il tempo con professionalità, ad es.: non farsi bruciare tutto il lavoro svolto sulla soglia della porta alla fine dell’incontro.
  • Dolore. Il cliente è una persona con un’infelicità a cui va la nostra accettazione incondizionata.
  • Il counselor  è tenuto a far rispettare al cliente i tempi, gli spazi e i modi (l’appuntamento, il pagamento e la durata) dell’intervento di counseling. Come capire che quel cliente non fa per te
  • Il counselor basa la propria professione partendo dai bisogni dei propri clienti o del proprio territorio.
  • Counseling on line. gestione e memorizzazione password (Evitare i sistemi di memorizzazione proposti sul web per costruire password). Web (cosa c’è scritto sul web di me e cosa voglio aggiungere per modificare o costruire la mia identità professionale sul web).
  • Rete con altri professionisti: medici, psichiatri, counselor, psicologi, assistenti sociali, insegnanti; strutture pubbliche e private: province, ospedali, scuole, prefetture ecc). Il counseling si connota come una professione per le professioni, una professione al servizio delle professioni, ad esse ancillare.
  • Fiscalità e amministrazione. Si può fare a meno del commercialista?
  • La deontologia è semplice e concreta (codice deontologico con le linee guida essenziali, ma anche esaustive di una condotta pratica)
  • Il counselor è tenuto a conoscere l’ambito legislativo e il quadro di riconoscimento della professione del proprio paese.
Tipo di counseling offerto. Identità professionale di counselor in connessione con altre identità professionali.
  • Come si propone un progetto? Come si fa a far accettare il proprio progetto? Cosa sono i bandi e come si fa a compilare un bando per avere finanziamenti.
 
 
Docenti:
Arianna Garrone - il lavoro di rete
Carla Pagliari - la deontologia professionale
Daniela Troiani - il colloquio di counseling
Emanuela Mazzoni - il riconoscimento della professione
Emilia Scotto - l'immagine professionale
Francesco Saviano - la privacy e la accettazione incondizionata
Lorenzo Barbagli - progettazione e finanziamenti
Manuela Naccari - partire dal territorio
Sergio Siccardi – come non perdere il cliente
Silvia Ghilarducci - il commercialista
Vincenzo Masini - come si fa a trovare clienti e come si fa a farsi pagare
Gaetano Mollo – le competenze professionali
Loris Muner – counseling in comunità
 
 
Organizzazione del seminario:
Sabato 24 Luglio pomeriggio dalle 15,00 alle 19,00
Domenica 25 Luglio mattina dalle 9,00 alle 13,00
 
Quote d’iscrizione dell’intero seminario:
40 euro per counselor in formazione delle scuole di Counseling facenti parte della Libera Università del Counseling (ALETHES, Crescere, Centro Studi Bhaktivedanta, Il Calicanto, Centro Studi Piazza, Corpo Anima, Dialogos, Evolvere, Fondazione Patrizio Paletti, Maithuna, Prevenire è Possibile) e per counselor professionisti iscritti all’Associazione dei Counselor Professionisti e alla FAIP (Federazione delle Associazioni Italiane di Psicoterapia).
50 euro per gli altri
 
Altre informazioni e iscrizione

 

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