CORSO DI FORMAZIONE PER INSEGNANTI REFERENTI SU
LA PROGETTAZIONE ANTIBUROCRATICA NELLA SCUOLA.
Ha preso il via, alla presenza del Provveditore agli Studi di Arezzo, Alfonso Caruso, il corso di formazione per la progettazione di interventi antiburocratici nella scuola.
La relazione iniziale, tenuta dal Prof. Vincenzo Masini, ha posto l’accento sulla grandi quantità di provvedimenti emanati per la scuola che, a causa dell’intermediazione burocratica, non hanno consentito la realizzazione e l’implementazione di effetti stabili di miglioramento nelle scuole.
E’ stato poi presentato il modello di counseling antiburocratico proposto da PREPOS. Esso essenzialmente consiste nell’individuare percorsi e strategie di semplificazione nella attuazione di progetti e processi di sviluppo di miglioramento della qualità educativa, relazionale e dell’apprendimento nella scuola.
La via antiburocratica è l’esatto contrario della superficialità e dell’imprecisione. Essa richiede l’assunzione in prima persona di responsabilità e di automotivazione nell’agire sociale.
Ciò che il burocrate, con il suo tipico disturbo di personalità passivo-aggressiva, vanta è la seria attenzione alle leggi ed ai regolamenti che è, a tutti gli effetti, la pedante ricerca di ostacoli per impedire il miglioramento e perpetuare un inumano conservatorismo formale in un ambiente, come quello della scuola, che richiede la massima attenzione alla novità rappresentata dagli atteggiamenti dei giovani.
La proposta del counseling antiburocratico si fonda sulla accurata attenzione alle concrete esigenze dell’educazione e della didattica, anche personalizzata, aggirando con abilità le resistenze presenti nella struttura e garantendo a chi si automotiva in questi processi di miglioramento adeguati meccanismi di difesa (psicologici, sociali, relazionali e giuridici) di fronte agli attacchi demotivanti delle strutture burocratiche che agiscono in funzione della conservazione del loro potere.
I meccanismo di potere della burocrazia sono infatti quelli dell’inerzia, ovvero il potere di trattenere il cambiamento e di trasformare qualunque attività in sforzo eccessivo con aumento di stress nei potenziali attori del miglioramento e con effetti di aborto delle iniziative e di burn-out per gli iniziatori.
Il potere che si fonda sull’inerzia ha poi come corollario la trasformazione del diritto in favore e la conseguente attivazione di meccanismi di “do ut des”. In cambio di una dovuta facilitazione di una pratica il burocrate accampa poi il diritto a chiedere una contropartita in termini relazionali o sociali.
La dimensione del pensiero burocratico e dell’atteggiamento burocratico non è solo tipica delle amministrazioni poiché è entrata all’interno dei modelli di comportamento di tutte le professioni mettendo in ombra le potenzialità creative e innovatrici e preferendo una interminabile stagione di “protocolli” e “procedure” pianificate con cura con la pretesa che esse possano esaurire la totalità dei problemi umani all’interno dei sistemi.
Nel sottosistema scolastico l’esito è paralizzante sia per mancanza di spazi reali di iniziativa sia per la sensazione che i docenti, con vocazione educativa, hanno di essere sempre sul filo dell’illecito.
Ai corsisti iscritti è stato proposta una autoanalisi mediante scheda valutativa del “tempo perduto” in burocrazia. Tempo sottratto al lavoro di educazione e di insegnamento a cui sono professionalmente chiamati.
I quattro moduli previsti nel progetto, che saranno svolti dai dott. Emanuela Mazzoni, Lorenzo Barbagli, Manuela Naccari riguardano:
1) la motivazione degli studenti e i loro coinvolgimento verso i tradizionali progetti (orientamento e formae mentis, bilancio delle competenze, peer education, consulte studentesche, accoglienza, gestione delle assemblee, prevenzione del bullismo, educazione alla non violenza, educazione alla salute, prevenzione del disagio e della droga, comunicazione educativa, comunicazione didattica, didattica personalizzata, formazione al metodo di studio, laboratori di recupero, circoli di studio, riunione dei bocciati, obbligo formativo).
2) I meccanismi di difesa dai modelli burocratici e dalle relazioni che attentano i sentimenti e i valori degli antiburocrati (oppressioni, intimidazioni, squalifiche, seduzioni, demotivazioni, istigazioni, imbrogli e manipolazioni)
3) La gestione delle relazioni antiburocratiche (integrazione, complementarità, mediazione, incontro, riconoscimento, dialogicità e disponibilità) e il riconoscimento delle relazioni burocratiche (equivoco, insofferenza, delusione, logoramento, evitamento, fastidio e incomprensione)
4) Le strategie di miglioramento relazionale nelle classi e tra colleghi.
La segreteria di PREPOS
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