Si deve partire dal fatto che la realtà in cui viviamo va ben oltre le nostre percezioni sensoriali e che siamo dotati di notevoli potenzialità extrasensoriali per non parlare poi della sfera mentale che racchiude tutte le nostre emotività, le quali incidono non poco nel nostro modo di agire e pensare in questo mondo.
Alle nostre latitudini, vuoi per la diffusione martellante del consumismo, vuoi per il crollo della spiritualità, usiamo piuttosto male e in modo limitato sia i nostri sensi che le nostre potenzialità extrasensoriali e perfino la nostra mente è talmente logorata dalle induzioni presenti in modo dominante nella nostra società da non risultare pienamente libera e serena come invece dovrebbe essere. Il percorso di isolamento sensoriale si inserisce quindi in questo contesto negativo al fine di liberare tutte le nostre positività, allontanare bisogni e paure indotti e esaltare la nostra presenza in questa realtà scoprendola a 360 gradi.
Yvan Rettore
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