PRENDERSI CURA DI SE


uomo che medita

L’antica saggezza orientale ci ricorda che: nulla può liberare l’individuo dalla sofferenza se non l’individuo stesso attraverso la consapevolezza del proprio essere e del proprio corpo.

Per acquisire consapevolezza di se stessi sono necessari alcuni passi: purificare la nostra mente attraverso uno stile di vita appropriato, un’alimentazione sana, un’igiene mentale costante (pensiero positivo) e la meditazione. Abbiamo bisogno di iniziare un cammino interiore che ci guidi verso la consapevolezza del nostro Vero Essere. 

 

1.      La meditazione.

 

Molte persone hanno paura ad avvicinarsi alla meditazione. Il fatto è che non riescono a stare soli e in silenzio con se stessi. Hanno bisogno costantemente di rumori, suoni, parole, per colmare un vuoto con cui non vogliono entrare in contatto. Ma non riuscire a rimanere soli con se stessi è una grave perdita, significa precludersi la strada per arrivare davvero a conoscersi in fondo.

Lo scopo della meditazione è di guardare profondamente nelle cose e vederne le radici.

Qualche volta agiamo senza intenzione, ma compiamo comunque un’azione. L’energia dell’abitudine ci sospinge; ci spinge a compiere azioni senza esserne coscienti. A volte agiamo senza accorgercene. Anche se non vorremmo fare quella cosa , la facciamo lo stesso. Diciamo: “non avrei voluto farlo, ma è stato più forte di me, sono stato preda di un impulso”.

Grazie alla consapevolezza, abbiamo l’opportunità di agire in modo diverso. Possiamo porre fine al ciclo della sofferenza.

La chiave è essere consapevoli della natura delle nostre azioni ed è grazie alla presenza mentale che possiamo scoprire la loro provenienza.

 

 

Quindi lo scopo della meditazione è di ripulire la mente dalle contaminazioni e di favorire lo sviluppo di attenzione, concentrazione, capacità di analisi, fiducia, calma, gioia per condurci, infine, al più alto grado gi saggezza, quello che ci consente di vedere le cose così come sono in realtà.

Meditare è un’attività che coinvolge l’intero sistema corpo-mente-spirito e che produce benefici effetti sull’organismo: la pratica regolare porta alla spontanea scomparsa della tensione psichica (stress) ma anche al miglioramento e, in alcuni casi, alla completa guarigione di svariante malattie d’origine psicosomatica.

 

2.      Igiene mentale costante.

 

Ogni giorno ci passa per la testa un flusso costante di pensieri. E non sempre questi pensieri sono benevoli o positivi. Se ci soffermiamo a pensare, se portiamo la nostra consapevolezza su quello che pensiamo, ci rendiamo conto che spesso sono pensieri di giudizio, pensieri di insoddisfazione o di preoccupazione.  Molti studiosi affermano che la nostra vita è il prodotto dei nostri pensieri. Allora non sarebbe importante scegliere quello che pensiamo, o pel lo meno rendersne conto?

 

La maggior parte delle emozioni, si producono, e si mantengono molto spesso in strettissima relazione con i processi del dialogo interno che si svolgono a livello più o meno consapevole nei sistemi cognitivi dell’individuo. Spesso i nostri pensieri ci spingono nella negatività. Se le emozioni sono negative, allora i pensieri di solito sono ossessivi e confusi. Cerchiamo un modo per “uscire” dalla paura, però finiamo con l’avere pensieri spaventosi.

I pensieri negativi non possono essere cacciati via. Sono talmente ben radicati, che sono quasi impossibili da eliminare. Abbiamo bisogno, invece, di ascoltarli, riconoscerli e sostituirli, perché come possiamo risanare qualcosa che stiamo cercando di evitare?

Quindi la strategia sarebbe quella di sostrituirli con i pensieri più benevoli e positivi. Non dobbiamo giudicare questi pensieri, perché il giudizio li costringerà ad andare ancora più in profondità. Ad esempio se la nostra mente è abituata a giudicare l’altro, anche per le più piccole cose, allora possiamo portare attenzione a quel preciso momento e cercare di trovare qualcosa di positivo in quella persona, qualcosa per cui le si potrebbe dire un complimento o darle un apprezzamento.

 

Non si tratta ovviamente di negare le emozioni e i pensieri, ma di “individuare quelli disfunzionali e di elaborarli”, affinché siano funzionali per gli scopi che vogliamo raggiungere.

Se la gioia, la serenità, l’inquietudine esistenziale rafforzano la nostra capacità di affermarci e realizzarci, l’insoddisfazione cronica, la rabbia, la noia portano al disprezzo di noi stessi.

Attraverso il dialogo interno possiamo trasformare le nostre emozioni parassite in emozioni appropriate, funzionali al raggiungimento dei nostri scopi. Possiamo scegliere i pensieri e di conseguenza anche le emozioni.

È solo  questione di allenamento, e il risultato non tarderà ad arrivare.

 

3.      Nutrimento consapevole dell’intelletto.

 

Abbiamo visto che la mente positiva è il punto importante per vivere una vita serena e soddisfacente. Ma come è possibile mantenere uno stile di vita positivo?

 

Per fare andare la macchina, dobbiamo mettere la benzina, altrimenti la macchina non va. Lo stesso meccanismo funziona anche per il nostro intelletto, se il nostro intento è quello di trovare pace, serenità, felicità, allora abbiamo bisogno di nutrire la nostra mente quotidianamente con delle informazioni che ci portano alla realizzazione di questo obiettivo.

Possiamo paragonare la nostra mente con il giardino; dipende da noi che tipo di fiori cresceranno in questo giardino e se sarà ben curato oppure pieno di erbaccia.

Attraverso i nostri cinque sensi (vista, udito, tatto, gusto e olfatto) non ci limitiamo a orientarci e percepire le cose esterne, ma organizziamo anche i nostri pensieri e le nostre sensazioni. Quindi scegliendo le informazioni che ci arrivano dall’ esterno, noi strutturiamo il nostro mondo interiore

 

Spesso facciamo le cose in automatico, ad esempio guardiamo la TV con tutto quello che ci viene proposto. Ma se ci soffermiamo a pensare che tipo di informazione ci arriva da quello che stiamo guardando, vediamo che non sempre corrisponde a quello di cui avremmo bisogno. 

L’immagine ha nella nostra mente un’impronta molto potente. Se il nostro obbiettivo della vita è quello di costruire la carriera, allora è inutile guardare i film che fanno vedere il fallimento del personaggio, oppure vedere le trasmissioni che raccontano la grande crisi e i fallimenti di molte aziende. Invece sarebbe opportuno vedere le trasmissioni che parlano di opportunità, di nuovi progetti, di persone che si sono realizzate. 

Ad esempio, se volessi sviluppare la qualità del carattere come la compassione, potrei iniziare a leggere la storia di Madre Teresa, che ha dedicato la vita al servizio degli altri.

 

Tuttavia per realizzare se stessi e per essere felici, abbiamo bisogno di capire che cosa ci rende felici e di cosa abbiamo bisogno per essere felici.

Quindi in primo luogo abbiamo bisogno di capire che cosa ci fa stare bene, per poi proseguire alla scelta consapevole di informazioni con le quali  vorremmo avere contatto. Le informazioni e le situazioni che portano il nostro essere in equilibrio.

 

Sarebbe utile tenere presente che tutte le attività svolte durante la giornata si riflettono sull’equilibrio energetico dell’organismo. L’alimentazione, la qualità del sonno, i sogni, il tipo di lavoro, i momenti di svago e divertimento, ogni aspetto della vita può essere associato alla natura del nostro essere giornaliero.

Di conseguenza è molto importante attenersi ad uno stile di vita corretto per noi e correggere le proprie abitudini in modo da trovare un equilibrio.

Noi abbiamo il potere di influenzare la nostra mente positivamente, sta a noi la scelta.

 

4.      Nutrimento consapevole del corpo.

 

Una delle cause responsabili dell’agitazione interiore, di cui pochi sono consapevoli, è il cibo che mangiamo. Per riequilibrare il sistema uno dei primi passi è quello di affrontare con consapevolezza il modo di alimentarsi; il cibo è lo strumento più importante per cambiare le condizioni del nostro organismo che è il prodotto di ciò che mangiamo.

Da numerosi studi scientifici è emersa, e si è sempre più confermata negli ultimi anni, la stretta interconnessione tra cibo e mente, laddove il primo può influenzare l'altra e viceversa.

 

Il cibo che la persona ingerisce determina la sua composizione biochimica, anche
e soprattutto a livello centrale. Una cattiva dieta con scarsa, eccessiva e/o squilibrata ingestione di alimenti secondo le loro proprietà nutrizionali può allora provocare spossatezza fisica, diminuzione delle prestazioni cognitive, squilibri neurali e problemi psicologici da non sottovalutare come ad esempio tensione e labilità emotiva, ansia, umore altalenante, nervosismo, apatia, suscettibilità, sonno disturbato, etc.

Il mantenimento del benessere psicologico, oltre che fisiologico, passa quindi anche da una sana alimentazione, contraddistinta da una dieta equilibrata e da cibi qualitativamente prescelti in base ai loro principi e valori nutrizionali.

 

Il cibo è, dunque, non solo il nutrimento per i nostri bisogni corporei, ma anche per le nostre esigenze psicologiche perché è strettamente legato ai nostri comportamenti, ai nostri sentimenti e alle nostre emozioni. Quindi, dobbiamo essere consapevoli delle sue componenti emotive per viverlo con serenità, gusto e armonia.

La capacità del cibo di modificare il corpo in senso positivo o negativo, è riconosciuta sia dalle antiche medicine orientali che dalle più moderne scoperte scientifiche.

 

Nella tradizione yogica i cibi sono divisi in tre grande categorie:

• i cibi sattvici (cereali, verdure e legumi) che favoriscono un’ attitudine mentale chiara e luminosa;

• i cibi rajasici (caffè, tè, spezie, cibi piccanti e amari) che inducono la reattività e l’aggressività:

• i cibi tamasici (alimenti di origine animale, conservati, grassi e l’alcol) che portano all’inerzia, condizione da cui è facile scivolare nella depressione.

 

Per prevenire e combattere confusione mentale ed emozioni negative, è consigliabile consumare in prevalenza cibi sattvici, ricchi di zuccheri naturali e di energia vitale, come cereali integrali di origine biologica, ortaggi, legumi e frutta di stagione.

 

5.      Il movimento sano.

 

Un regolare esercizio fisico, sia esso yoga, una gita in bicicletta, una camminata sostenuta e prolungata o una nuotata, migliora la circolazione delle endorfine, il respiro e la salute. Il movimento arricchisce il sistema linfatico, migliora la microcircolazione sanguigna,e per questo influenza positivamente la nostra mente.

Per “movimento” non si intende il faticoso allenamento dei muscoli né un’attività sportiva che richieda l’impiego di tutte le riserve energetiche. Al contrario, i movimenti devono sempre essere leggeri, gradevoli e rispettosi del corpo e vi devono colmare di nuova energia.

L’ideale, è quello di equilibrare e armonizzare il corpo e la mente. Passeggiare all’aperto si avvicina moltissimo a questo ideale in quanto si tratta di un’attività naturale.

 

6.      Ricerca del nostro obbiettivo.

 

Solo quando abbiamo imparato a purificare il nostro corpo e la nostra mente dalle contaminazioni quotidiane, e abbiamo imparato a sentire il nostro Sé, possiamo cogliere la sua saggezza e la direzione. È in questo modo che possiamo imparare ad ESSERE il nostro Sé nel mondo di tutti giorni.

 

Quindi il prossimo passo è quello di trovare l’obbiettivo.

Perché è importante cercare di capire quale è il nostro obbiettivo?

Perché identificare i propri bisogni, i desideri e gli obbiettivi significa capire realmente chi siamo. Ogni volta che ci interroghiamo su cosa desideriamo e vogliamo fare, rispondiamo alla domanda implicita “Chi sono?”

Possiamo paragonare l’obbiettivo con il faro, senza il quale la barca sarebbe persa nel mare, non saprebbe dov’è la sua riva. Così anche noi, senza un  obiettivo siamo persi, non sappiamo la direzione verso la quale bisogna andare.

Per scoprire l’obiettivo del cuore abbiamo bisogno di trovare  maggiore chiarezza interiore attraverso l’osservazione di sé. Ecco perché sono necessari i passaggi indicati prima, perché aiutano a purificare la mente e il corpo e ci mettono in contatto con il nostro Se più profondo. 

Trovare il proprio centro è la cosa fondamentale, perché solo in questo modo possiamo essere sicuri che le nostre paure non avranno più nessuna influenza su di noi. È possibile che esisteranno ancora, ma con la presenza mentale noi saremmo in grado di riconoscerle e di elaborarle.

 

Solo trovando l’amore verso se stessi è possibile veramente amare l’altro.

Solo aprendo il proprio cuore, è possibile toccare il cuore degli altri.

Colui che riesce a trovare il proprio centramento, ha più possibilità di diventare migliore.

 

Oksana Varcenko

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