Come scegliere una scuola di counseling?


"Dimmi che fare e lo dimenticherò.
Mostralo e ricorderò.
Ma solo se mi coinvolgerai avrò capito."
Confucio

Chi desidera imparare la professione del counselor (o anche dell’Arteterapeuta, DanzaMovimentoterapeuta, Musicoterapeuta, Drammaterapeuta, Naturopata…) spesso mi chiede consigli su quale scuola di formazione scegliere. Se anche tu hai dubbi nella scelta, più che suggerirti una scuola ti offro dei criteri per scegliere la scuola giusta per te, sulla base della mia formazione e la mia esperienza personale.  

  • Prima di tutto scegli un approccio che ti interessa, che puoi applicare nel tuo ambito lavorativo o dove vorrai lavorare. Questo è un criterio fondamentale. Ad esempio: se non ti piace la filosofia ha senso che tu scelga un approccio filosofico? Un approccio meditativo lo puoi applicare nel tuo lavoro?
  • Verifica che la scuola abbia un progetto formativo, non un programma, son due cose diverse. Il progetto lo riconosci perché sono esplicitati gli obiettivi formativi e quali competenze verranno sviluppate. Il programma è solo un elenco di contenuti e materie con l’impostazione ancora tipica della vecchia istruzione scolastica. La differenza è notevole in termini di qualità degli apprendimenti.
    Fai attenzione: una scuola che fa di tutto e di più, che ti prepara per tanti ambiti diversi, che propone tanti approcci e tecniche, con tanti docenti, vuol dire che non ti può preparare bene in nulla, anche se può essere interessante e utile a livello personale.
  • Anche la metodologia didattica utilizzata nella scuola è importante. Un approccio pedagogico, nato per l’educazione dei bambini, è diverso da quello andragogico, che è specifico per la formazione degli adulti. Puoi riconoscere un approccio andragogico quando la teoria e la pratica sono integrati. Quindi, più le lezioni sono teoriche-esperienziali e meglio è!  Mentre una scuola strutturata con lezioni teoriche e poi laboratori esperienziali non è così efficace per il tuo processo di apprendimento alla professione.
  • Osserva il tuo feeling relazionale con i docenti della scuola, come ti senti con loro? A volte il tuo sentire può offrirti delle utili informazioni per la tua scelta.
  • In genere un punto debole delle scuole è che chi insegna non è un formatore, per cui magari sa fare benissimo il suo mestiere di terapeuta o ha una grandissima cultura in materia o sa intrattenere molto piacevolmente il pubblico ma non sa come facilitare degli apprendimenti. Consapevole di questo puoi stimolare la scuola comunicando i tuoi bisogni formativi, perché ti offra un apprendimento effettivo della professione che hai scelto.
  • Alcune scuole, pur di alta qualità, non offrono titoli riconosciuti dalle associazioni di categoria, anche se purtroppo questo riconoscimento non è garanzia di qualità della formazione. Considerato l’investimento economico che ti è richiesto, valuta bene questi aspetti.

In una professione come il counselor o l’arteterapeuta… il principale strumento di lavoro è il tuo essere! Serve quindi sviluppare soprattutto le competenze del “saper essere”. Queste competenze hanno la peculiarità di non venire apprese con un’istruzione accademica o leggendo dei libri, necessitano invece di un apprendimento che si basa sull’esperienza. E’ essenziale un “lavoro su di sé”.

Spero che quanto ho scritto ti sia di aiuto.
Auguri di cuore per la tua scelta!

Dr.ssa Elena Mazzoleni
Counselor – Esperta nei Processi Formativi

Potrebbero interessarti ...