Educazione sessuale

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educazione sessualeLe richieste di interventi di educazione sessuale da parte delle scuole sono ormai entrate nella routine, quasi fosse un atto dovuto. Anni orsono, dopo l’esplosione del fenomeno AIDS, sono iniziate discussioni politiche seguite da intenzioni  legislative di vario genere alcune delle quali  (come il fornire profilattici nelle scuole o nelle discoteche) puramente demagogiche come dimostrato da studi longitudinali. La conoscenza di una problematica non è certo garanzia di prevenzione: la motivazione a prendersi carico della propria salute è in funzione dell’aspettativa di essere a rischio,  del proprio senso di invulnerabilità , della capacità di coping e di quanto la risposta di coping sia efficace nel ridurre un comportamento cosiddetto a rischio. Il mondo simbolico-affettivo e dei significati hanno una grande importanza nel determinare l’idea della salute  Non sono certo le proposte di legge a determinare un cambiamento. Viviamo fortunatamente in un mondo libero ma se la libertà è un diritto insindacabile è necessario instradarla sui binari della valorizzazione della persona umana e della sua dignità. La progressiva liberalizzazione dei costumi sessuali ha portato ad una confusione di ruoli e di identità.  Questa confusione la si può notare anche nel campo dei disturbi del comportamento alimentare ( anoressia , bulimia ) che , guarda caso , hanno iniziato la loro impennata “ epidemiologica” proprio in concomitanza di tale liberalizzazione.

 

Oggi maschi e femmine vivono in universi molto più vicini rispetto al passato (le donne giocano a football e i maschi chiedono l’aspettativa per paternità ): se ciò arricchisce il dialogo è altrettanto vero che la differenza tra sessi tende a polarizzarsi sul biologico. Il rischio si situa quindi nella potenziale esasperazione del biologico: capacità procreativa vissuta come potere da parte delle femmine e capacità prestazionale da parte dei maschi. A maggior rischio in un quadro di confusione di ruoli. Uno dei modelli  che ha subito profonde modificazioni negli ultimi decenni è la famiglia. Dalla struttura patriarcale si è passati a quella cosiddetta nucleare.  Le esigenze economiche e lavorative, la disoccupazione crescente ed il mutato ruolo sociale della donna hanno certo contribuito a tale nuclearizzazione. La natalità è azzerata e il gap tra sessualità e procreatività si è ulteriormente ampliato.  Se ciò è una scelta lasciata al singolo è altrettanto vero che una sessualità legata al solo piacere può portare ad una sorta di vissuto egoistico nel quale la soddisfazione del corpo diviene prioritaria , spesso a scapito della sessualità stessa intesa come relazione tra individui provvisti di una propria dignità. Ecco allora emergere il sesso “virtuale, poco coinvolgente ed impegnativo sul  versante relazionale/affettivo. I siti pornografici sono sicuramente i più navigati in Internet. Gli adolescenti sono una “categoria” a rischio sia perchè soggetti impegnati in un lavoro d’identità, sia per l’asincronismo tra maturazione biologica e quella psicologica.

L’insorgenza delle spinte libidiche si accompagna a disorientamento e la necessità avvertita è più quella di comprendere se stessi, il proprio corpo e  i nuovi ruoli che vengono richiesti. La coscienza del proprio corpo si costruisce nell’interrelazione con “l’altro”. Lo stesso rapporto sessuale può essere interpretato come un tentativo di ricerca d’identità, di affermazione di sè. Anche le differenze di sviluppo somatico tipiche della fase adolescenziale sono fonte di sofferenza e disagio. E’ l’epoca delle dismorfofobie e il culto dell’immagine e dell’efficienza fisica tutti i costi, mediato da modelli culturali imposti dai mass-media, può ingenerare comportamenti patologici. Non è certo un caso se nelle scuole le richieste degli adolescenti riguardano soprattutto l’aspetto relazionale/affettivo della sessualità ed il bisogno di sentirsi “normali”.    In tale quadro impegnarsi sul fronte educativo richiede uno sforzo che va affrontato su più fronti ma è uno sforzo necessario per “costruire” persone libere e consapevoli. La sessualità  non appartiene solo al singolo individuo ma è anche cultura, relazione, solidarietà, fiducia e rispetto della dignità personale e sociale.    

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