Counseling e teoria della mente

Si dice che le persone con marcate competenze nell'applicazione della "teoria della mente" possiedono l'ingrediente più importante per diventare degli efficaci comunicatori. Competenze avanzate nell'applicazione della teoria della mente presuppongono, ad esempio, un buon insegnante. Ma cosa significa "teoria della mente"? Avere una "teoria della mente" significa, in ambito psicologico, poter fare riferimento esplicito alla mente propria ed altrui per spiegare e predire il comportamento delle persone. Pertanto, la teoria della mente si caratterizza per essere uno straordinario strumento dal punto di vista sociale.

L'espressione "teoria della mente" comparve per la prima volta in un articolo del 1978 scritto da Pre­mack e da Woodruff. In questo articolo si affermava che la capacità di ingannare, presente negli scimpanzé, permettesse di attribuire loro la capacità di rappresentarsi la mente dell'altro. L'azione di ingannare implica infatti cercare di indurre nell' altro una falsa rappresentazione; e possedere una teoria della mente significa attribuire stati mentali a sé o ad altri e prevedere che il comporta­mento avverrà sulla base di tali stati.

E' soltanto con Wimmer e Perner, nel 1983, che viene iniziato il filone della ricerca che riguarda la teoria della mente. Possedere una "teoria della mente" significa comprendere che gli esseri umani sono entità dotate di stati mentali quali credenze, desideri e intenzioni, e che questi stati mentali sono in relazione causale con gli eventi del mondo fisico, ovvero che ne possono essere sia la causa che l'effetto. Avere una "teoria della mente" significa, inoltre, poter fare riferimento esplicito alla mente propria ed altrui per spiegare e predire il comportamento delle persone.

La teoria della mente potrebbe, dunque, essere utile al counselor in quanto offre dei preziosi feedback per capire se ciò che trasmette al cliente si trasforma in cambiamento. È questa una sensibilità che consente di riuscire, in tal modo, a comprendere le motivazioni interiori dell'altro.