L'accettazione è rivolta ai sentimenti, alle idee agli schemi di riferimento del cliente, ma non necessariamente a ogni aspetto del suo comportamento. Non bisogna ferire la persona che ha messo in atto determinati atteggiamenti discutibili, ma continuare ad aitarla. Sia la psicoterapia che il counseling, non hanno lo scopo limitato di cambiare un comportamento specifico. In entrambi i casi l'obiettivo è molto più ampio e a lungo termine: migliorare la relazione con il cliente affinchè egli possa stabilire un rapporto di fiducia che gli permetta di ritrovare il proprio percorso di autonomia. L'obiettivo e il mezzo, per costruire una relazione sana, funzionale all'autonomia di chi ne è parte.
Il contratto definito iniziamente con il cliente stabilisce le condizioni del setting: luogo e orario delle sedute, disposizione ed utilizzo dello spazio nello studio, criterib e tempi di avviso in caso di ritardo o annullamento, modalità di pagamento, regolamentazione del rapporto al di fuori della relazione d'aiuto.
Queste condizioni facilitano la gestione e la limitazione dei possibili comportamenti disfunzionali del cliente rispetto alla relazione d'aiuto, affinchè non interferiscono con la qualità della relazione.
Se siamo dei facilitatori, può essere utile che ci interroghiamo ogni tanto su ciò che sta avvenendo rispetto ai nostri confini, il facilitatore ha il dovere di lavorare sulla propria consapevolezza. Più si è consapevoli di quello che si è e di ciò che si sente, più si è stabili elastici e forti. Il cliente è una persona che ha valori propri e il pieno diritto a vivere le cose in modo diverso da noi. Come counselor è importante chiedersi quale sia il suo punto di vista sui problemi e sulle relazioni: come vede la vita. Non solo, è anche importante che, se i valori del cliente e i nostri sono discordanti, ci lasciamo aperta la possibilità di riconsiderare i nostri costrutti, incominciamo a domandarci se non possa aver ragione l'altro. Si tratta di dare a se stessi la possibilità di cambiare, e all'altro l'opportunità di cambiarci.
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