Divisione alla coscienza globale

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coscienza globaleLa nuova cultura emergente, pur nella sua estrema varietà di visioni, si muove sulla base di un paradigma olistico, che offre una visione unitaria e globale dell’essere umano e del pianeta. L’essere umano viene quindi visto come un’unità psicofisica che si manifesta nel corpo fisico, nelle emozioni, nella psiche e nell’animo profondo; il pianeta non è percepito solo come un insieme di stati e di specie animali e vegetali, ma come un’unità vivente, una rete globale di interrelazioni che creano l’equilibrio della natura e delle società umane.

 

Uno dei punti chiave di questa nuova cultura è che lo stato di crisi globale del pianeta rappresenta il riflesso macrocosmico dello stato di divisione in cui vive ogni singolo essere umano (separazione dell’essere umano da sé stesso, dagli altri e dalla natura) e che l’unica via per il suo superamento è lo sviluppo di una nuova coscienza e del potenziale umano individuale, che porti a ritrovare l’unità e l’armonia interiore ed esteriore.

 

Il drammatico stato del pianeta è espressione dell'inconsapevolezza umana che da millenni viene tramandata come modo di vivere, di pensare e di agire. La risposta alle innumerevoli questioni aperte, dalle guerre alla sovrappopolazione, dall'inquinamento alle malattie degenerative, non può essere calata dall'alto come in passato, ma deve necessariamente nascere dal possibile risveglio della coscienza umana, e dal passaggio dall'attuale stato di ristrettezza egoica ad una dimensione planetaria che abbracci l'ecosistema e l'umanità in modo unitario. Il malessere globale di ogni individuo, che riflette la profonda crisi ecosistemica e umana del pianeta, è una sfida alla trasformazione globale di sé stessi e della propria vita.

 

La rivoluzione interiore

Partendo da questi presupposti, la risoluzione della crisi globale implica una trasformazione globale dell'esperienza di sé stessi, la realizzazione di una profonda unità interiore che, modificando e sviluppando le potenzialità del nostro cervello e della nostra coscienza, si manifesti in una nuova logica creativa del vivere e in una visione unitaria dell'uomo e del pianeta.

"Il grande compito, la sfida del nostro tempo, è cambiare sé stessi”.

Noi tuttavia non possediamo né strumenti, né modelli, né informazioni adeguate che ci permettano di comprendere in modo globale le logiche e le modalità di questa trasformazione interiore e planetaria, per questo è necessaria una nuova figura professionale, un agente attivo che operi sul benessere globale delle persone, che utilizzi semplici ma efficaci strumenti di consapevolezza e di trasformazione, integrando differenti conoscenze e tecniche pratiche di salute psicofisica, di rilassamento e meditazione, di ecologia quotidiana, di comunicazione interpersonale, di sviluppo del potenziale umano e di ricerca etico spirituale. Su queste esigenze culturali e sociali è nata la figura del counselor.

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