Carlangelo Furletti a Rimini


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Seminario residenziale di Carlangelo Furletti a Rimini

L'Enneagramma applicato alle dinamiche familiari

L'associazione Gestalt Rimini presenta il primo seminario residenziale con lo psicoterapeuta Carlangelo Furletti.

Il seminario comincia alle 15.30 di venerdì 18 aprile, per continuare tutta la giornata di sabato 19 e la giornata di domenica 20 presso l'agriturismo Il Pomo Reale, a 15 km da Rimini.

L'antica conoscenza dell'Enneagramma ci aiuta a trovare la nostra autenticità essenziale, liberarci dalle abitudini comportamentali attraverso l'osservazione di sé e il contatto empatico con l'altro.

L'Enneagramma è anche un codice con cui riconoscere e leggere le dinamiche familiari, in che modo ci hanno condizionato e se ancora ne siamo influenzati.

La famiglia è il luogo precipuo della formazione del nostro carattere.
Le aspettative che i genitori nutrono sul destino dei figli, pongono la basi del ruolo che i figli stessi rivestiranno in famiglia.
Ogni genitore pone sui figli aspettative personali: riscatto, superamento della solitudine, specchio del proprio successo, e di coppia: esistono figli di un ideale d’amore o anche di una crisi coniugale.
Se rispondiamo, ad esempio, alle aspettative di successo dei genitori, siamo chiamati a sviluppare doti di eccellenza e capacità di riuscita, se invece siamo destinati a sopperire alle difficoltà relative alla solitudine di un genitore siamo chiamati a sviluppare doti di sensibilità verso l’altro e capacità di accadimento, e cosi via.
Frequentemente i figli svolgono funzioni di mediatori del dialogo, all’interno della coppia stessa, così come spesse volte sono è fatto ricadere sui figli il peso di decisioni che la coppia non compie.
Se si considera che i genitori siano la fonte principale di gratificazione/frustrazione delle qualità dei figli, è conseguente che le qualità non si sviluppano come una libera possibilità, ma piuttosto come ricerca di amore e approvazione da parte dei genitori.
Un genitore che ci vuole capaci di successo, ci gratifica quando manifestiamo comportamenti in quel senso e dunque per brillare negli occhi del genitore, dobbiamo comportarci in una determinata maniera.
Il ripetersi di tali comportamenti porta alla stratificazione di un atteggiamento, a un modo di comportarci che vanno oltre i genitori e diventa un nostro modo di interpretare la realtà.
Crescendo non attuiamo più comportamenti legati all’ottenimento del successo per avere la gratificazione dei genitori, ma per avere la nostra gratificazione.
Il processo di interiorizzazione dei genitori, fa si che l’aspettativa che i genitori hanno su di noi diventano aspettative che abbiamo su noi stessi. Diventiamo delle persone di successo che vedono nel mondo un’occasione di affermazione e successo e tutto il nostro agire si orienta a quel valore. Vale per questo contenuto e per altri.
Tendiamo a rapportarci alle aspettative genitoriali in due comodi sostanziali: identificazione e reazione.
La prima implica che tendiamo a sposare e condividere l’aspettativa genitoriale: la mamma desidera che io sia un buon accuditore per lei, io mi adeguo e lo divento.
La seconda implica che facciamo il contrario: papà vuole che io sia uno sportivo di successo , io mi ribello e sono una schiappa.
Sono modelli comportamentali opposti che hanno comunque un’origine comune nell'aspettativa genitoriale.
Il carattere non è un’opzione, non è possibile crescere e formarsi come individui senza sviluppare un carattere. Costituisce il determinarsi e il depositarsi di una capacità di orientamento nella vita.
Ma allo stesso tempo contiene un lato ‘obbligante’: per sua natura tende al ripetersi, e all’esclusione di altre possibilità. Nel suo formarsi il carattere implica lo svilupparsi di un pregiudizio verso comportamenti differenti.
Per esempio la persona che sviluppa un carattere di successo, sviluppa un pregiudizio sull’insuccesso; chi sviluppa un carattere tendente all’azione sviluppa un pregiudizio verso la passività. Si vede bene in questi esempi come il carattere finisce per diventare una direzione obbligata in cui la persona perde la possibilità di scelta poiché quando intendesse cambiare strada troverebbe il suo pregiudizio ad impedirglielo.

L’Enneagramma è un’antica visione intorno alla formazione del carattere e al suo svolgimento nella vita, che si è sviluppato in Medio Oriente più di 2000 anni fa, all’interno della cultura Sufi.
E’ strutturato intorno a nove tipologie caratteriali e ventisette sottotipi.
Ognuna delle tipologie è posta su un asse che a un polo contiene il carattere e all’altro la virtù integratrice.
Costituisce un modello circolare di conoscenza che permette di riconoscere la propria tendenza caratteriale e la virtù integratrice, che consente di uscire dall’obbligatorietà del carattere e acquisire la possibilità di scegliere il proprio comportamento maggiormente congruo con le possibilità che l’ambiente ci offre.

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