Una delle risorse che non devono mai mancare ad un docente deve essere la conoscenza delle strategie necessarie per dar vita a lezioni che non siano barbose, che suscitino interesse negli allievi, che, in poche parole, motivino gli stessi ad apprendere. E qui casca l'asino! Quotidianamente ci si trova di fronte ad allievi che, in quanto nativi digitali, fanno presto ad annoiarsi e fanno fatica a meravigliarsi ... e allora che fare? Sicuramente ci si deve rimboccare le mani e fare prima di tutto un'attenta analisi delle proprie conoscenze in materia di didattica, per comprendere se si è al passo con quanto la scuola secondaria di primo grado va domandando ai suoi docenti; poi occorre fare una ricognizione attenta del "materiale" umano che si ha di fronte per cercare di avere le idee chiare non solo sul percorso da offrire loro, ma anche sui bisogni educativi e formativi che la classe mette in evidenza. Una guida didattica può servire fino ad un certo punto: ogni allievo è un mondo a sé ed occorre trovare la via maestra per accedervi se si vuole che il proprio lavoro abbia un risultato. Gli allievi si rendono conto se i loro docenti sono o meno motivati ed il loro atteggiamento, insieme alla loro motivazione, vanno di pari passo con quella degli adulti. Occorre, a mio parere, svecchiare le metodologie, perseguire una formazione personale continua per far sì che i nostri ragazzi "sentano" la necessità di studiare, di costruire la propria cultura da protagonisti e non come fruitori passivi di contenuti da dimenticare nel giro di poco tempo. La mente è un contenitore, vero, ma se non si agisce in modo corretto si rischia di riempirlo solo di nozioni inutili perché non collegate logicamente tra loro e soprattutto non supportate da adeguata motivazione alla conoscenza, che è la chiave che apre la porta alla cultura, chiudendo quella della semplice acculturazione

Grazie AURORA
sono perfettamente d'accordo con il Tuo contributo :

"Gli allievi si rendono conto se i loro docenti sono o meno motivati ed il loro atteggiamento, insieme alla loro motivazione, vanno di pari passo con quella degli adulti.

e come diceva Thomas Gordon
" Sono per PRIMI i DOCENTI a non AVERE UN MODELLO DI RIFERIMENTO PER I LOSO STESSI COMPORTAMENTI !"

Possono essere suggerite informazioni e raccomandazioni specifiche per massimizzare l'efficacia nella comunicazione orizzontale e verticale all’interno dei consigli di classe, tra insegnanti curriculari, di sostegno e di supporto all’interno dell’istituzione scuola, prendendo in esame gli sforzi diretti ad aiutare i ragazzi ad aiutarsi e a motivare a motivarsi al cambiamento, prendendo atto delle TENTATE soluzioni disfunzionali e attivando sempre nuove TENTATE soluzioni che se riconosciute funzionali potranno essere foriere di modificazioni nel qui e ora innescando un processo di concreto cambiamento nel rapportarsi prima di tutto a se stessi, poi agli altri e all’ambiente circostante.

NON C'E' NIENTE DI PIU' STABILE DEL CAMBIAMENTO !