Benvenuto, Ospite
Username: Password: Ricordami
  • Pagina:
  • 1

ARGOMENTO: Il gioco della sabbia nel Counseling

Il gioco della sabbia nel Counseling 10 years 1 week ago #170

  • gerbi
  • Offline
  • Administrator
  • Messaggi: 115
  • Thank you received: 5
  • Punti: 11063
  • Karma: 1
Il gioco della sabbia nel Counseling

460950.jpg



:) lascatolazzurrainpiazza.weebly.com/index.html

Non ci si illumina immaginando figure di luce ma rendendo cosciente la tenebra.
Carl Gustav Jung

Cenni storici del gioco e la sua evoluzione
Il gioco della sabbia nasce in Inghilterra nel 1928 per opera di Margaret Lowenfeld, pediatra che a Londra apri la "Clinica per bambini difficili e con nevrosi" seguiti con un metodo chiamato "World Technique" (la tecnica del mondo). L'idea della Lowenfeld era quella di usare due sabbiere in zinco, una per la sabbia asciutta e l'altra per quella umida e una raccolta di materiale eterogeneo tra cui: perline, bastoncini di legno, scatole di fiammiferi, forme di carta e piccoli giocattoli, che custodiva in un contenitore detto "la scatola magica". Nelle sedute i bambini potevano lavorare con la sabbia e poi collocarvi gli oggetti proposti. Nel 1956 Dora Kalff allieva di Jung durante una conferenza su questa tecnica tenuta dalla Lowenfeld, incoraggiata dallo stesso Jung, studiò e sviluppò questo metodo come metodo terapeutico infantile basato su principi junghiani, senza apportare sostanziali cambiamenti, ma perfezionando la raccolta dei materiali miniaturizzati, arricchendolo di simboli archetipi e perfezionando la tecnica e il suo obiettivo attraverso gli stadi di sviluppo. Altra caratteristica è che i meccanismi di resistenza tendono a manifestarsi di meno nella relazione tra paziente e terapeuta. Un altro punto evidenziato da D. Kalff fu che gli eventi traumatici che non vengono comunicati verbalmente trovano nella sabbia la possibilità di esprimersi. Chiamò questa forma terapeutica "Sandplay Terapy".

"La scatola azzurra" di Paola Tonelli
Nel 1970 Paola Tonelli si è recata in Svizzera per conoscere Dora Kalff partecipando ad un corso di formazione da lei stessa tenuto. La bellezza del gioco fece nascere in lei il desiderio di ricercare un modo per proporre a scuola, ai bambini, un esperienza analoga. Paola Tonelli pensò di far uscire il gioco da un contesto psicoanalitico. Questo volle dire eliminare l'interpretazione che, importante in terapia, è assolutamente negativa e furviante in un contesto pedagogico. Con il gioco della Scatola Azzurra il bambino ricrea un piccolo mondo personale fatto di sabbia e altri materiali naturali, personaggi, animali, casette, danno la possibilità di avviare un gioco creativo che può essere modificato quando si vuole. Con il gioco della sabbia i bambini fanno spontaneamente attività di tipo cognitivo, scoprono gli insiemi, le quantità, le classificazioni, la tipologia... e tutto con assoluto piacere.
" Una linea sottile ed intensa lega l'occhio alle mani. Corpo-anima-mente si fondono ed il bambino è tutto preso dal suo percorso nella storia del fare e disfare... per poi ricominciare ".
Paola Tonelli

La Scatola Azzurra in Piazza
L'idea della Scatola Azzurra in Piazza è nata in occasione della "Giornata Internazionale del Gioco" nel 2011, svoltasi in una piazza del nostro Municipio VI (ex VIII ) di Roma. Il contesto ci è sembrato ideale in quanto i giochi proposti erano tutti pensati con l'idea che ai bambini per giocare basta poco: uno spazio, dei compagni e degli adulti presenti, non in funzione di animatori, ma sostenitori e promotori di situazioni che favoriscono il buon gioco. Il ruolo delle educatrici, all'interno del rapporto "Triadico" costituito da bambino-famiglia-educatrice passa attraverso il gioco adatto a tutti i luoghi e per tutte le età. Il gioco vissuto in comune ai genitori è fondamentale a saldare i rapporti, condividendo un' esperienza insieme, lasciando un ricordo positivo e intensificando la fiducia, facendo tesoro di quanto i figli gli regalano con i loro scenari fantastici e creativi. La presenza rasssicurante e l'interesse del giocatore rivolto al gioco procura ad entrambi un benessere che giova alla loro relazione. E' impareggiabile la stimolazione e il senso di protezione che genera nel bambino il sentire accanto un adulto che segue con lo sguardo attento il suo operato, scoprendo così che anche insieme alla famiglia giocare è bello .
"Quando si gioca con la sabbia non si hanno modelli, non esistono canoni di gioco e ci si sente liberi". Questo è il pensiero di Dora Kalff che abbiamo condiviso e realizzato uscendo dai progetti educativo-scolastici approdando così nel territorio.
In seguito, la nostra crescita professionale di educatrici, ci ha fatto incontrare nel 2013 la scuola AICI di Counseling Integrato.

Il gioco della sabbia come "expressive sandwork" nel setting di Counseling .

Nel gesto creativo è presente il seme del cambiamento e il gioco si trova in quella zona di confine tra realtà e immaginazione. Nella realtà del gioco si possono sviluppare nuove strategie comportamentali, provandole e riporovandole fino a raggiungere un adattamento più adeguato alla realtà esterna e relazionale. Il lavoro del Counselor sarà quello di prendere per mano la persona e portarla a ricreare lo spazio interno necessario a far germogliare il movimento libero, il luogo dove poter recuperare quel filo magico che le permetterà di collegarsi attraverso la creatività a trovare nuove soluzioni. Così accanto alla persona che racconta o la parola condivisa, viene a porsi la concretezza della sabbia, degli oggetti messi a disposizione, i quali non appartengono a uno standard prefissato ne vengono scelti a caso, ma riflettono il mondo interiore: un sogno con le mani da svegli dove la parola al contatto con la sabbia perde ogni sua struttura. Gli atteggiamenti corporei, le posture, il ritmo, i gesti nella sabbia e con la sabbia costruiscono una nuova sintassi. Il lavoro con la sabbia consente di creare delle strutture tridimensionali (il suo mondo in miniatura) e di dare una forma concreta ai propri contenuti mentali, agli stati d'animo, emozioni, pensieri, desideri e fantasie, senza avere particolari doti artistiche ma dove anche "togliere elementi" scartando il superfluo rivela parte di una "svuota analisi". In questo modo può essere costruita una scena che tramite un livello diverso dalla parola porti con se altre comunicazioni, in quanto la parola al contatto con la materia, perde la sua struttura. Le pause, i blocchi, i movimenti impulsivi, la lentezza o la fretta nel concludere, i silenzi, il respiro e le incertezze fanno parte integrante del gioco. La sabbia può ricevere il gesto più delicato come l'azione più violenta e rimandare sempre un segno nel linguaggio Cenestetico, dove la sensibilità delle sensazioni tattili e le sensazioni interne come i ricordi e le emozioni si integrano ritrovando il giusto equilibrio. L'equilibrio di cui il cliente nel setting cerca di ritrovare. Il presente si appoggia al passato e supporta il futuro : il " qui e ora " non è isolato dal resto del tempo, è solo la parte in primo piano dove si possono operare i cambiamenti: il passato non è più, il futuro non è ancora, il qui e ora, è quel flusso di tempo piccolo da poter essere contenuto nelle mani, in cui si possono correggere gli errori, in cui si può scegliere di svoltare da una parte o dall'altra. E' quel tempo in cui ci si può dirigere verso la compensazione o verso la trasformazione. Qualunque cosa si decida affonda le radici su ciò che siamo. La sabbiera è come la scena vuota di un teatro in cui prenderà forma la rappresentazione, dove le mani svelano il segreto di chi eravamo, di chi siamo e di chi saremo, dove la sensazione tattile e percettiva accompagnata dallo sguardo del giocatore diventa percezione corporea a servizio dell'immaginazione che consente allo spazio vuoto di essere colmato di vita. Il ruolo del Counselor sarà anche quello di ascolto profondo, teso a farsi "ascolto inventivo" dove tutti i canali sensoriali entrano in risonanza reciproca con uno sguardo ascoltante per poi restituire una diversa prospettiva nel commentare il "quadro" nella sabbiera con il cliente. Le immagini della sabbia, fermate dalle foto, possono aiutare a esplicitare un momento verbale. Non è solo l'immagine presa in sè che attiva un intero processo di conoscenza, ma anche tutto ciò che di corporeo, emotivo e razionale è avvenuto e si è generato nella sua costruzione. Da parte del Counselor non c'è mai un'interpretazione di tipo razionale delle sabbie, quanto piuttosto un parlarne insieme intorno a ciò che è ha popolato la scena. Non si può negare che sulla sabbia possa essere costruita una messa in scena del tutto difensiva o falsata, tuttavia, qualora accadesse, essa si manifesterà come tale con le caratteristiche relative alla qualità del sentimento e della concentrazione espressa. E' quindi consigliabile di prendere appunti e di riproporre l'expressive sandwork prima che termini il setting di Counseling. E' un setting innovativo nel Counseling che si può applicare per risolvere conflitti individuali, familiare, sanitario, aziendale o di gruppo, dove all'interno del quale, ognuno rappresenta degli aspetti propri, entrando in contatto con le proprie risorse e la propria forza interiore, le qualità creative e i propri limiti rispecchiati e rimandati dal gruppo oltre che dagli oggetti utilizzati. Favorisce il recupero del rapporto con il Sè individuale originario e quindi un miglior funzionamento nelle relazioni interpersonali per trovare insieme nuove soluzioni.


Il Gioco
- Sabbia
- Contenitore ( scatola azzurra)
-Oggetti naturali:
sassi, conchiglie, foglie, pigne, cortecce
- Oggetti miniaturizzati:
animali, casette, alberelli, personaggi (presepe)
-Cestini suddivisi per classificazione e tipologie degli
oggetti.
Nel setting di Counseling si può chiedere al cliente di portare (se vuole) alcuni oggetti miniaturizzati a sua scelta, almeno quattro.

1332416.jpg


Nadia Cacciamani Counselor in Formazione A.I.C.I. Loredana Rubiu Counselor in Formazione A.I.C.I.
Coordinatrici Corsi A.I.C.I. www.aiciitalia.it Roma Casilina
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
lascatolazzurrainpiazza.weebly.com/index.html
L\'Amministratore ha disattivato l\'accesso in scrittura al pubblico.
The following user(s) said Thank You: TizianaDG

Il gioco della sabbia nel Counseling 10 years 3 days ago #171

  • gerbi
  • Offline
  • Administrator
  • Messaggi: 115
  • Thank you received: 5
  • Punti: 11063
  • Karma: 1
Un Grazie a Nadia Cacciamani e Loredana Rubiu per questa condivisione e utile strumento comunicativonel Counseling
Un saluto dallo Staff Dirigente A.I.C.I.
foto4.jpg
L\'Amministratore ha disattivato l\'accesso in scrittura al pubblico.

Il gioco della sabbia nel Counseling 9 years 2 months ago #346

  • gerbi
  • Offline
  • Administrator
  • Messaggi: 115
  • Thank you received: 5
  • Punti: 11063
  • Karma: 1
I GIARDINI INCANTATI
il Gioco della Sabbia nel Counseling
Nuovi Stili di Lavoro e Differenti Aree Applicative

I GIARDINI INCANTATI www.universitaliaeditrice.it/dj-catalog2...cantati#.VPGT6fmG8yN

Giardiniincantati.jpg



Congratulazioni vivissime ..per questo Meritato Traguardo...frutto di studi .. e di VOSTRO IMPEGNO COSTANTE nelle Buone Pratiche.. a partire dall'Infanzia...COMPLIMENTI Nadia Cacciamani e Loredana Rubiu...privilegiata di avervi nel nostro Staff Aici Counseling...a presto alla Presentazione del Libro ..Risultato di esperienza sul Campo....in ambito Educativo ....e nel Counseling come descritto nell'Articolo su Counselingitalia "Il gioco della sabbia nel Counseling"

www.counselingitalia.it/forum/iniziative...abbia-nel-counseling
Giardiniincantati.jpg
Ultima modifica: 9 years 1 month ago Da gerbi.
L\'Amministratore ha disattivato l\'accesso in scrittura al pubblico.
  • Pagina:
  • 1
Moderators: Giancarla Mandozzi, gerbi
Time to create page: 0.697 seconds