Uno dei principali ambiti di lavoro del counselor è quello di diffondere la counseling skills ad altri professionisti in molteplici settori. Tali abilità sono infatti utili se non indispensabili ad insegnanti, medici, avvocati, operatori economici, assistenti sociali, educatori, investigatori poiché attraverso lo sviluppo di tali abilità può essere possibile evitare disagi, incomprensioni, tensioni e controversie.
Il counseling nasce negli Stati Uniti ed è là particolarmente diffuso come una pratica di riduzione della complessità delle relazioni sociali. Solo in questi ultimi anni sta avendo una importante diffusione anche in Europa ed in Italia. Il principale motivo è la sua flessibilità quanto mai indispensabile nella società burocratica che struttura fortemente ruoli e professioni all’interno di schemi troppo rigidi per renderle efficaci.
Così molti clienti si rivolgono a counselors proprio perché l’incontro diretto e assolutamente non formale, proposto da Karl Rogers il secolo scorso, è divenuto un bisogno diffuso nella nostra società e nei modi contemporanei di vivere.
Il convegno Internazionale ACCREDITARE I COUNSELOR E DIFFONDERE IL COUNSELING di sabato 27 e domenica 28 ottobre presso i locali della Croce Rossa Italiana nasce con lo scopo di puntualizzare, alla luce degli standard internazionali, il ruolo e il percorso di formazione necessari per il raggiungimento di tali capacità professionali.
La presenza di autorevoli counselor dagli USA, dall’EUROPA e dalla RUSSIA (Thomas Clawson, Andreea Szilagyi, Makarov Viktor, Ermoshin Andrew Fyodorovich, Mika Haritou Fatourou) e di professionisti counselor, medici e psicoterapeuti dall’Italia capita proprio in coincidenza con l’emissione del decreto legislativo di recepimento della direttiva qualifiche, approvato martedì 23 ottobre scorso dal Consiglio dei Ministri.
L’intervento di Giuseppe Lupoi, presidente del COLAP (coordinamento libere professioni) discuterà sul come tali nuove professioni emergono come un secondo pilastro, accanto ad ordini e collegi, con profili innovativi di grande rilievo nell’economia della conoscenza e nel mercato dei servizi. Questo passaggio è una tappa decisiva per la modernizzazione delle professioni e per la diffusione di percorsi di formazione che, accanto o dopo la tradizionale formazione universitaria, trasferiscano nei professionisti quel sapere pratico, concreto e operativo che le strutture accademiche non hanno il compito di offrire.
Gli interventi spaziano dal counseling politico (del noto psicologo Luigi De Marchi) a quello sanitario (di Anna Rita Ravenna), educativo (di Davide Ferraris), filosofico (di Daniela Poggiolini), estetico (di Massimo Catalucci), psichiatrico (di Alessandro Vannucci), fino ad analizzare la funzione sociale del counseling (Davide Mariotti), i suoi rapporti con la psicoterapia (di Luisa Altomare) e con la bioetica (di Francesco Bellino) e quelle che vengono definite “skill Counseling” (Lorenzo Barbagli e Emanuela Mazzoni).
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La segreteria del
Comitato Italiano Counseling
(Federazioni: Aico, Ancore, Faip, Sicool)
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