Lo sviluppo del gioco e dell’intersoggettività nell’autismo


Lo sviluppo del gioco e dell’intersoggettività nell’autismo: il Modello del Laboratorio Psicoeducativo, si terrà il 19 gennaio 2009 – ore 17.00 – 20.00 presso il Polo Intermundia, via Bixio 83, Roma, di cui di seguito troverete una presentazione.
L’incontro è gratuito.

Programma:

17.00 – 18.00 Caratteristiche diagnostiche dei Disturbi dello Spettro Autistico.
18.00 – 19.00 Caratteristiche dell’approccio psicoeducativo all’Autismo.
19.00 – 20.00 Punti chiave del’intervento emersi nell’incontro di ottobre.

Presso il Polo Intermundia, all’interno della scuola Di Donato (Roma) il 19
gennaio ore 17.00 si terrà un incontro rivolto a genitori ed insegnanti nel
quale verranno presentate le principali linee del lavoro psicoeducativo per
l’Autismo. L’incontro sarà tenuto dalla dott.ssa Costagliola, dott.ssa
Bilancione, dott.ssa De Simone e dott.ssa Cassinelli, tutte impegnate nel
lavoro clinico presso il Servizio Psicoeducativo per l’Autismo del Centro
Serapide (Pozzuoli, Na).

I Disturbi Pervasivi dello Sviluppo, detti anche Disturbi dello Spettro
Autistico, sono caratterizzati, così come dice il nome stesso, da difficoltà
nel primo sviluppo socio comunicativo, difficoltà che si ripercuotono in
tutte le principali aree di sviluppo del bambino.

L’epidemiologia dell’Autismo è considerata in crescita, i dati del Centre
for Disease Control del 2003 parlano di 2-6 bambini che presentano questo
quadro di sviluppo su 1000 nati.

La comunità scientifica è concorde nel ritenere l’eziologia del disturbo di
natura genetica. Negli ultimi anni molte ricerche sono state condotte per
rintracciare la struttura o la funzione biologica responsabile, ma non è
ancora disponibile un risultato in grado di spiegare tutte le difficoltà
legate alla sindrome, nell’enorme diversità con cui si presenta.

Attualmente la scoperta del sistema mirror ha aperto una nuova strada…che
sembra promettente.

Parallelamente in ambito clinico si è alla ricerca di metodologie di
intervento efficaci, o meglio, a fronte di molteplici proposte d’intervento
si cercano modi per verificarne l’efficacia, anche in questo caso facendo i
conti con l’elevata diversità delle persone che presentano il disturbo.

Gli interventi precoci sono stati associati a miglioramenti importanti, ma
molti studi indicano che i fattori predittivi più attendibili degli esiti
evolutivi sono variabili esterne al trattamento, come le abilità
linguistiche, sociali e imitative e il livello intellettivo del bambino
prima di iniziare il trattamento.

Cionondimeno linee guida nazionali ed internazionali individuano
nell’intervento educativo e comportamentale l’approccio da preferire.

In Italia il dott. Micheli e la dott.ssa Xaiz sono stati pionieri nella
ricerca e nell’attuazione di un modello globale di presa in carico per
l’Autismo educativo e comportamentale.

Il Laboratorio Psicoeducativo (Agordo, Belluno) nasce dalla loro esperienza.

Il lavoro di Micheli e Xaiz ha contribuito in un primo tempo a portare in
Italia la moderna conoscenza in campo di Disturbi Pervasivi dello Sviluppo
(o Disturbi dello Spettro Autistico), allontanandosi radicalmente da
posizioni che vedevano implicata la famiglia nella genesi del disturbo, e
quindi da interventi che, basandosi su questo presupposto, proponevano
psicanalisi a genitori e bambini.

Gli autori hanno ricercato nella pratica clinica modalità che potessero
favorire le prime abilità relazionali e di gioco nei bambini con disturbi
dello sviluppo, mettendo a punto una metodologia per lo sviluppo del gioco e
dell’intersoggettività. In questo contesto la parola metodologia non si
riferisce a precisi passi da compiere, ma a dimensioni che guidano
l’intervento e che lasciano al clinico il compito dell’”artista”, ossia di
colui che nel vivere l’esperienza di interazione col bambino sa tenere
insieme in modo armonico la metodologia.

In un incontro di lavoro il 25 e 26 ottobre 2008, clinici italiani che sono
stati formati da Micheli e Xaiz, e che utilizzano il modello da loro
promosso, si sono incontrati per definire i punti chiave e comuni del
l’intervento per lo sviluppo dell’intersoggettività nei Disturbi Pervasivi,
un passo verso la sistematizzazione di un vastissimo corpus di conoscenze ed
esperienze.

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