Ricongiungersi


Ogni uomo ha bisogno di ricongiungimento, chi dice a Dio, chi alla mamma, chi allo Spirito, poca importanza, rilevante secondo me è la consapevolezza di “ricongiungersi”, e forse ha poca importanza con chi. Molte religioni insegnano ciò, meditazione, preghiera, celebrazione.
Ieri ho visto una scena di ordinaria gioia su un autobus su cui ero salito. Ho notato un padre e un figlio che presumo avesse 9-10 anni. Ho visto il ricongiungimento! Era palese, nel presente, nella vita ordinaria. Padre ritto sui piedi, centrato nelle radici con un viso misticamente presente all’amore, tra la dolcezza e la presenza compassionevole, seppur un uomo con baffi consistenti, di carnagione e ossatura strutturata, di chiare origini mediorientali, probabili immigrati, nel viso era presente il tao dell’amore, c’era il maschio e la femmina!

Il figlio ha percepito unione, come l’ho avvertita anch’io, osservando. Avrei voluto urlare a tutti gli altri presenti sull’autobus: “vedete cos’è l’amore!”, senza teorie o spiegazioni, come dice Winnicott: “la capacità di contenimento per il figlio, una madre, o ce l’ha oppure no. Non la si può insegnare”. Quell’uomo seppure era un padre, conosceva quel contenimento. Portavano con fierezza con sé una pizza in uno di quei cartoni da asporto a sua volta racchiuso in una busta per la spesa; sembrava portassero una scrigno d’oro! Pertanto conto poco ciò che si dà o si riceve, quello che attribuisce valore aggiunto è la capacità di passare il bene nella scia naturale dell’amore, in cui non si sa cosa si sta facendo, ma si è, presenti, consapevoli di non essere giudicati, di essere apprezzati per quello che siamo, senza bisogno di dimostrare o mostrare.

È come quando si fa l’amore per gioia e per tenerezza o per prestazione, in questo caso sa di plastico, di farsa e recita, che hanno nel loro intimo significato lo sforzo, l’ostentazione. Nell’altro caso quello che conta è l’unione, l’intento di stare con l’altro, è come andare a dormire senza doversi ricordare che tra poco si dormirà, così quando si ama si è lì senza sapere cosa, è calarsi nella scia, nel tramonto, finchè il sole ci sarà. Poi la notte, la quiete, la notte, dove non c’è desiderio, ma riposo. Il nuovo giorno donerà la grazia della sazietà, della dignità e della testa che si rialza consapevole che ciò che è stato vissuto è stato senza spreco, apprezzato e ringraziato. Più passa il tempo e più comprendo che affinché le cose vadano bene tra le persone, è necessario ringraziare per tutto ciò che ci arriva, come  rito quotidiano, il resto diventa molto spesso inutile. È l’apprezzamento della madre verso il figlio che inizia il buon andamento di un uomo, e ciò vale anche tra gli adulti, soprattutto per quanto riguarda quelli maggiormente intimi. Nelle coppie, nelle famiglie, tra genitori e figli.

La gratitudine scioglie! RICONGIUNGE

Alfonso Amatore

Counselor psicologico

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