La bellezza universale, quella a cui non si riesce a resistere, esiste. Tuttavia varia il modo in cui ciascun soggetto la percepisce. Il senso del nostro esistere è racchiuso nella bellezza. Essa è la sola ragione che da un pulsione alla realtà. La bellezza provoca, in chi la sperimenta, un giudizio contemplativo, senza che il piacere provato durante tale contemplazione derivi da un interesse per l’esistenza dell’oggetto, come invece capita per ciò che è buono o piacevole, che è un concepire. L'intera conoscenza sensibile si basa sulla bellezza che, rendendo armoniosa una realtà prima caotica, procura tenerezza e, allo stesso tempo, imbarazzo in chi la osserva. Essere belli non dovrebbe costituire un lusso ma una necessità. Si ha bisogno della bellezza (quella che evoca religiosità) per rendere migliore il mondo. Non è un caso che la bellezza riesce a soddisfare ogni bisogno, in quanto emozione e verità. E la sua potenza si eleva sopra la carne.
Francesco Mappa
Neuroscienziato, Criminologo, Pedagogista Giuridico, Counselling
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